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CONVEGNI
tratto dal n. 06 - 2002

Il convegno che ha ricordato Paolo Bufalini

La grande partita storica


Il convegno che ha ricordato Paolo Bufalini


di Giovanni Ricciardi


Il cardinale Achille Silvestrini ha ricordato il ruolo di Bufalini nella revisione del Concordato e nei rapporti Stato-Chiesa

Il cardinale Achille Silvestrini ha ricordato il ruolo di Bufalini nella revisione del Concordato e nei rapporti Stato-Chiesa

“Paolo Bufalini: l’impegno politico di un intellettuale”. Questo è il titolo del convegno che si è svolto a Roma, promosso dalla rivista Le ragioni del socialismo, per ricordare la figura e l’opera del senatore comunista. All’incontro hanno partecipato il presidente della Repubblica Ciampi, che ha assistito a lungo al succedersi degli interventi. Tra gli oratori, compagni di partito di Bufalini, come Emanuele Macaluso e Napoleone Colajanni; il segretario dei Ds Piero Fassino, il senatore a vita Giulio Andreotti e il cardinale Achille Sivestrini. Il senatore Andreotti ha citato l’impegno di Bufalini in politica estera, e la reciproca collaborazione nell’ambito dell’Unione interparlamentare, di cui Andreotti fu a lungo presidente e Bufalini vicepresidente. Andreotti ha ricordato anche gli informali incontri con Bufalini in casa del pittore Renato Guttuso, dove varie personalità di diversa estrazione e formazione si riunivano per discutere temi di politica estera al di fuori degli spazi istituzionali. Il cardinale Silvestrini è intervenuto sul contributo dato da Bufalini alle relazioni Chiesa-Stato, in particolare per la revisione del Concordato. Bufalini, ha detto il cardinale, «trattò sempre i problemi del negoziato con una “visione alta” […] che egli faceva partire dalle “riforme liberali” che il processo risorgimentale aveva introdotto nell’ordinamento giuridico italiano […] e nello stesso tempo poneva il problema di trovare un modus vivendi per la questione romana, che fosse rispettoso dei diritti e della sovranità dello Stato, e che garantisse insieme, anche in campo internazionale, l’autonomia e l’indipendenza della Chiesa cattolica». Un rapporto, quello tra i grandi schieramenti popolari della società italiana, che Bufalini percepiva come una “grande partita storica”. «Questa partita» ha osservato il cardinale «Bufalini aveva cominciato a sentirla viva attraverso la fraternità nata con amici cattolici al liceo Visconti di Roma». «In lui» ha aggiunto Silvestrini «colpiva la grande umanità e rettitudine, l’attenzione alle ragioni degli altri, la comprensione delle vicende umane mediante la visione storica e l’esperienza personalmente vissuta delle sofferenze della povera gente».

G. R.


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