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UNIONE INTERPARLAMENTARE
tratto dal n. 12 - 2005

SCHEDA. Come è strutturata l’Unione interparlamentare

Un foro privilegiato di concertazione




Le origini dell’Unione interparlamentare risalgono al 1889 quando, su iniziativa di due parlamentari, William Randal Cremer (Regno Unito) e Frédéric Passy (Francia), si tenne a Parigi la prima Conferenza interparlamentare, cui parteciparono i delegati di nove Paesi: Francia, Regno Unito, Italia, Belgio, Spagna, Danimarca, Ungheria, Stati Uniti, Liberia.
Nel corso del tempo, l’Unione interparlamentare si è trasformata da semplice associazione di parlamentari in un’organizzazione mondiale dei Parlamenti. Attualmente la Uip è un’organizzazione internazionale che riunisce i rappresentanti dei Parlamenti di 143 Stati sovrani. Essa costituisce un foro privilegiato di concertazione parlamentare, con l’obiettivo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari.
L’Unione interparlamentare è composta da Gruppi nazionali, rappresentanti i rispettivi Parlamenti. Il Gruppo nazionale è creato per decisione del Parlamento membro, «costituito in conformità delle leggi di uno Stato sovrano». E in ogni Parlamento può essere creato un solo Gruppo nazionale.
L’attuale presidente dell’Unione interparlamentare, eletto dall’Assemblea il 19 ottobre 2005 con 230 voti su 337 voti validi, è Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera dei deputati italiana. Il suo mandato durerà tre anni.
Gli organi dell’Unione interparlamentare sono: l’Assemblea, il Consiglio direttivo, il Comitato esecutivo, la Riunione delle parlamentari donne e il Segretariato.
Il principale organo dell’Unione è costituito dall’Assemblea interparlamentare (artt. 10-17 dello Statuto). Sono previste due convocazioni l’anno, una in primavera e una in autunno. A esse partecipano circa 700 parlamentari, per studiare i problemi internazionali e formulare raccomandazioni.
All’Assemblea partecipano i parlamentari designati dal rispettivo Gruppo nazionale: tra essi è richiesta la presenza di almeno una donna, se il gruppo ne annovera. Il numero dei parlamentari delegati all’Assemblea varia in relazione alla popolazione dei rispettivi Stati.


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