Tratto da Mio fratello Albino

Prefazione



del cardinale Aloísio Lorscheider


Aparecida, 21 maggio 2003

Un libro su papa Giovanni Paolo I, conosciuto pure come papa Luciani? Sì, un libro di ricordi personali. Il Papa che ebbe un pontificato molto breve – in tutto trentatré giorni – ha tuttavia impressionato il mondo e ha lasciato una preziosa eredità. Un Papa che suscitò molta speranza e dimostrò che ancora era possibile sorridere. Il sorriso di papa Luciani... Quanto bene ha fatto! Gli stessi studenti universitari sono stati colpiti da questo gesto semplice ma sincero. Quando scomparve così improvvisamente, studenti universitari di una università statale sono venuti da me per porgere le condoglianze e lamentare la scomparsa repentina di questo santo uomo, papa Giovanni Paolo I.
Interrogato nel conclave come desiderava chiamarsi, lui rispose prontamente: «Giovanni Paolo I». Un signor cardinale che si trovava accanto a me, mi disse: «Come mai? Questa scelta ha un significato tutto speciale». E davvero aveva un significato molto speciale. Il Papa appena eletto voleva indicare a tutti che lui voleva continuare il suo pontificato nella scia di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI. Era presente nella scelta di questo duplice nome il proposito di non lasciare cadere l’orientamento pastorale dato da questi due Sommi Pontefici attraverso le decisioni del Concilio ecumenico Vaticano II.
Impressionanti sono i suoi colloqui del mercoledì dove riusciva pure a citare poeti italiani per illustrare le sue parole. L’autore di Illustrissimi proseguiva con serenità ciò che già faceva come patriarca a Venezia. Era un Papa uguale agli altri ma era anche un Papa differente. Purtroppo la morte lo strappò molto presto a tutti noi che in lui confidavamo pienamente.
L’idea di proporci una biografia di questo Papa attraverso ricordi personali è qualche cosa di originale e certamente farà un gran bene. Conoscere le grandi personalità di Chiesa nei piccoli ricordi della loro vita fa che anche noi ci sentiamo più stimolati a portare avanti la nostra vita con entusiasmo. Vediamo che la nostra vita anche nelle piccole cose ha un grande senso per la storia del nostro tempo.
I miei auguri alla scrittrice Stefania Falasca che ha avuto l’idea di questa pubblicazione intervistando persone vicine a papa Luciani.
Da pochi giorni sono tornato dal sud del Brasile dove, nella diocesi di Santa Maria, continua vivo il ricordo di papa Luciani. In occasione del primo centenario dell’immigrazione italiana in quelle regioni, celebrarono la ricorrenza e chiesero la presenza del cardinale patriarca di Venezia. Lui si sentì a casa sua e la gente pure, perché tanto il cardinale patriarca quanto la gente, parlavano tutti il veneto.
Ciò che più colpì quella gente oriunda, da tanti anni lontana dall’Italia, fu tanto la semplicità del patriarca quanto la sua pietà.
Che questo libro su papa Luciani continui a fare il bene che è stato fatto in vita da papa Luciani. Trentatré giorni indimenticabili...


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