30Giorni in breve
PAPA
Messaggio ai «fratelli prediletti» per i cento anni della Sinagoga di Roma
Papa
Messaggio al cardinale Angelini per l’inaugurazione di un centro di assistenza in Romania
Il cardinale Fiorenzo Angelini, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, ha presieduto le celebrazioni per l’inaugurazione a Bacau, in Romania, di un nuovo centro di assistenza sociosanitaria, realizzato dalla Congregazione delle Suore benedettine riparatrici del Santo Volto.
Per l’occasione Giovanni Paolo II ha inviato, in data 13 maggio, un messaggio al porporato romano in cui ha espresso il suo «vivo apprezzamento a lei, signor cardinale, alla superiora generale delle Suore benedettine riparatrici del Santo Volto di nostro Signore Gesù Cristo, come pure a quanti hanno sostenuto e concretamente realizzato tale provvida opera». «Essa si pone» continua il Papa nel messaggio «quale significativo aiuto ai poveri, ai malati e agli anziani, testimoniando in maniera fattiva quella “fantasia della carità”, a cui ho invitato la Chiesa nella lettera apostolica Novo millennio ineunte (cfr. n. 50)».
Il messaggio del Papa è stato pubblicato sull’Osservatore Romano del 24-25 maggio insieme ad una dettagliata cronaca dell’inaugurazione firmata da padre Gianfranco Grieco, inviato di punta del quotidiano della Santa Sede.
Sacro Collegio/1
Il cardinale Law arciprete di Santa Maria Maggiore
Il 27 maggio il cardinale Bernard Francis Law, 73 anni il prossimo novembre, è stato nominato arciprete della Basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore a Roma. Law era stato arcivescovo di Boston dal gennaio ’84 al dicembre 2002, quando si dimise in conseguenza dello scandalo dei preti accusati di pedofilia che coinvolse la diocesi. Lo stesso giorno della sua nomina, come raccontato nelle cronache romane del Corriere della Sera (28 maggio), Law si è recato in visita alla Basilica liberiana e ha detto: «Sono molto contento, è bello qui».
Sacro Collegio/2
La scomparsa del cardinale Thiandoum
Il 18 maggio è venuto meno il cardinale Hyacinthe Thiandoum, 83 anni, arcivescovo di Dakar dal 1962 al 2000, figura di grande rilievo della Chiesa africana. Il presule aveva ricevuto la porpora da Paolo VI nel 1976.
I funerali sono stati celebrati il 27 maggio nella Cattedrale della capitale senegalese dal cardinale Bernardin Gantin, decano emerito del Sacro Collegio. L’omelia tenuta durante il rito funebre, cui hanno partecipato oltre trentamila persone, è stata pubblicata integralmente dall’Osservatore Romano del 29 maggio con un titolo significativo: Fedeltà a Dio, alla Chiesa e all’Africa. Spirito missionario e spirito evangelico di una presenza luminosa per il Continente. (Al contrario, quando pochi mesi fa il cardinale decano Joseph Ratzinger celebrò i funerali di un altro grande del Sacro Collegio, Franz König, il quotidiano vaticano non dedicò spazio all’avvenimento).
Con la scomparsa di Thiandoum il Collegio cardinalizio risulta composto complessivamente da 190 porporati, di cui 125 elettori. I senatori del papa creati da Paolo VI rimangono 16, di cui 4 votanti.
Sacro Collegio/3
Stafford: Fallimento morale degli Stati Uniti
Il cardinale statunitense James Francis Stafford, 72 anni, ha accusato l’amministrazione Bush di «fallimento morale» per la guerra in Iraq e ha sottolineato che la guerra ha gravemente compromesso le relazioni con il mondo arabo.
In un’intervista al mensile Inside the Vatican Stafford – dallo scorso ottobre è penitenziere maggiore – rileva anche che le torture contro i detenuti iracheni sono state una “barbarie”. Il «fallimento morale» dell’amministrazione degli Stati Uniti in Iraq, per Stafford, deriva dal fatto che non sono state trovate prove dell’esistenza di armi di distruzione di massa, e questo mentre «presidente, vicepresidente e segretario alla Difesa dicevano che c’era un pericolo immediato per la pace della società americana» a causa di queste armi, collegate ad Al Qaeda. «Perché lo dicevano» si chiede «quando non ne avevano le prove certe?».
Il porporato teme inoltre che la vicenda delle torture abbia «conseguenze a lungo termine nelle relazioni con gli arabi e i musulmani»: «i musulmani» osserva «sono oltraggiati e veramente sconvolti perché abbiamo imposto loro lo stesso tipo di cose dalle quali dicevamo di volerli liberare».
L’Avana
Washington aggrava il blocco. Reazioni dell’ambasciatore presso la Santa Sede, dell’episcopato Usa e di quello cubano
Il presidente americano George W. Bush ha annunciato il 6 maggio un inasprimento dell’embargo contro Cuba in modo da accelerare «la liberazione dalla tirannia del popolo cubano». Bush ha approvato le raccomandazioni di una Commissione da lui incaricata di proporre misure atte a porre fine alla «dittatura comunista».
Questo annuncio ha suscitato le critiche del governo di L’Avana, dell’episcopato Usa e di quello cubano.
Il 20 maggio Isidro Gomez Santos, ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, ha convocato una conferenza stampa a motivo «della gravità delle misure annunciate dagli Stati Uniti e che vanno a incidere in modo speciale sulle famiglie cubane e sui diritti umani della popolazione cubana».
Il 21 maggio la Conferenza episcopale Usa ha reso nota la lettera del presidente, il vescovo Wilton Daniel Gregory, a George Bush in cui si ribadisce che «insieme al papa Giovanni Paolo II e ai vescovi cubani consideriamo l’embargo economico moralmente inaccettabile e politicamente controproducente […]. Infatti l’embargo colpisce la gente ordinaria a Cuba – i poveri, gli anziani e i malati. Le misure restrittive aggiuntive proposte dalla Commissione – limitando le visite delle famiglie cubano-americane e l’ammontare di denaro che possono inviare a Cuba – serviranno solo ad esacerbare la situazione all’interno del Paese».
Infine il 26 maggio il Comitato permanente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba ha pubblicato una nota in cui si ribadisce la condanna del blocco, citando una dichiarazione dell’episcopato del 1969 in cui si affermava: «Denunciamo questa ingiusta situazione di blocco che contribuisce a sommare sofferenze non necessarie e a rendere più difficile la ricerca di sviluppo». Nella nota i vescovi poi affermano: «Consideriamo inaccettabile che il futuro di Cuba sia disegnato in base […] a interventi concepiti all’estero».
Religione/1
I neocons e i movimenti cristiani
Sulla Repubblica del 14 maggio è stata anticipata una parte di un capitolo – dedicato all’egemonia culturale – del libro di Federico Rampini (Tutti gli uomini del presidente. George Bush e la nuova destra americana), che ripercorre la genesi del rapporto tra neoconservatori e movimenti cristiani. Riportiamo il passaggio in cui viene analizzato il pensiero dell’ideologo neocons Daniel Bell: «Per garantire il suo sviluppo il capitalismo ha bisogno di stabilità sociale, non può prosperare in una giungla in cui vige la mentalità “ognuno per sé, tutti contro tutti”. Perciò il capitalismo paradossalmente ha bisogno che restino in vita valori morali e civili di tipo precapitalistico; tipicamente questi valori sono un misto di obbedienza all’autorità costituita, di altruismo e dedizione al bene comune, prodotti dalla religione. Nell’invocare una battaglia contro la secolarizzazione e la laicizzazione della società, nel raccomandare il ritorno alla pratica religiosa come antidoto contro il decadimento delle liberaldemocrazie occidentali, Bell pone fin dagli anni Settanta le fondamenta teoriche di quell’alleanza tra i neoconservatori e i nuovi movimenti cristiani che diventerà uno dei tratti distintivi dell’America di oggi».
Religione/2
«Anche la Chiesa cattolica ha i suoi neoconservative»
Sono parole di Sandro Magister, scritte in un articolo apparso il 20 maggio su “www.chiesa.it”, una sezione di approfondimenti del sito internet L’Espresso on line. Continua Magister: «Questo per loro è un momento di forte visibilità. Nei giorni scorsi tre di essi hanno tenuto cattedra a Roma e in Italia con altrettanti discorsi di grande rilievo. I tre sono un vescovo, un filosofo e un teologo. Hanno decretato che l’Europa è malata, è colpita da una mortale malattia dello spirito, ha perso il contatto con la verità e la realtà. E assieme alla diagnosi hanno descritto la loro terapia». Secondo il cronista, oltre ai tre di cui sopra (rispettivamente il vescovo di Bologna Carlo Caffarra, il presidente del Senato Marcello Pera e il prefetto della Congregazione per la fede Joseph Ratzinger) farebbero parte di questa corrente culturale anche il presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, il cardinale emerito di Bologna, Giacomo Biffi, e il patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola. «Il prossimo papa» continua il giornalista dell’Espresso «uscirà verosimilmente da questa squadra». Lo scritto di Magister è stato ripreso e ampliato dall’agenzia Il Velino, la cui nota veniva a sua volta pubblicata sul Tempo del 24 maggio.
Religione/3
Asor Rosa: fiumi di sangue irrigano il nuovo ordine mondiale
Sull’Unità del 25 maggio, Alberto Asor Rosa ha riproposto un passaggio di una sua vecchia opera, Fuori dall’Occidente, pubblicata nel 1992, in cui si legge: «Il “nuovo ordine” sarà tempestoso e terribile. È completamente sbagliato pensare che l’Unum imperium, unus rex fondi un principio di pace. L’unicità essenziale del potere su scala mondiale è destinata, al contrario, a sconvolgere i già fragili equilibri del mondo. Il mondo si separerà e si contrapporrà sempre di più, sostituendo ai principi universali la difesa dell’identità di ciascuno contro quelle di tutti gli altri. All’Unum imperium, unus rex – fondato su un’invincibile supremazia economica e tecnologica, la quale costituisce il moderno “principio di autorità” – verrà accompagnandosi una disgregazione e separazione sempre più accentuata dei singoli individui, il marasma generalizzato, il caos naturale, che riemerge dall’”armonia” puramente formale (e in realtà solo costrittiva) imposta dai più potenti. […] Scorreranno fiumi di sangue, non si avrà pietà per nessuno. La guerra… sarà un elemento fondante, e continuo presupposto, del nuovo ordine».
Medio Oriente/1
Lapid e l’inutile strage di Rafah
«Il titolare del dicastero della Giustizia, Yosef Tommy Lapid, ha duramente criticato l’incessante lavoro delle ruspe a sud di Gaza, chiedendo l’immediata interruzione dell’operazione: “È disumano – ha detto ai suoi colleghi –, non è ebraico. Il mondo ci osserva e rischiamo di essere cacciati dalle Nazioni Unite e portati davanti al Tribunale dell’Aia”. Non avesse aggiunto che l’immagine televisiva di una vecchia palestinese, che rovista fra le macerie nella speranza di ritrovare almeno le sue medicine, gli ricordava sua nonna, forse la questione sarebbe rimasta fra le quattro mura del Consiglio dei ministri. Ma tutti sanno, in Israele, che la nonna di Lapid è morta nel campo di concentramento di Auschwitz». In questo modo il Corriere della Sera del 24 maggio ha riportato il commento del ministro Lapid al sanguinoso intervento militare israeliano nel campo profughi palestinese di Rafah, precisando che il ministro aveva in seguito smentito che le sue parole volessero alludere alla Shoah.
Medio Oriente/2
In morte dei bambini palestinesi
«Ogni condanna per l’uccisione di bambini palestinesi, anche se pronunciata dagli amici di Israele, viene subito bollata come un’espressione di antisemitismo». Questa frase di Zeev Sternhell, uno dei più prestigiosi intellettuali israeliani, è stata riportata in un articolo pubblicato sulla Repubblica del 20 maggio, dal titolo Il ricatto di Sharon in un mondo distratto, in cui si critica la politica militare d’Israele nei confronti dei palestinesi.
Medio Oriente/3
Il sacrificio umano filmato
Un articolo apparso il 12 maggio sulla Repubblica, a firma Vittorio Zucconi, analizza l’impatto emotivo del video-shock sulla decapitazione del giovane ebreo americano Nick Berg. Ne riportiamo un passaggio: «La sequenza del sacrificio umano di Nick Berg, colpevole solo d’essere americano, come colpevoli solo d’essere arabi sono il 90% dei sequestrati di Guantánamo e di Abu Ghraib, cade davanti agli occhi di un’America che aveva cominciato, grazie alle foto delle torture, a capire il prezzo che esige alla propria dignità esportare la democrazia a cannonate, nel segno biblico del Bene contro il Male». La fine di Nick Berg sarà «letta e venduta dai crociati dello “scontro di civiltà” come un’assoluzione di ogni peccato e come l’autorizzazione a procedere senza freni. Questo è quello che vogliono i carnefici di Nick».
Curia/1
Vallini prefetto della Segnatura apostolica
Il 27 maggio Agostino Vallini, finora vescovo di Albano, è stato nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Prende il posto del cardinale Mario Francesco Pompedda che ha compiuto 75 anni lo scorso 18 aprile. Vallini, 64 anni, originario della provincia di Roma, è stato ordinato sacerdote nel 1964 per l’arcidiocesi di Napoli. Ausiliare del capoluogo campano nel 1989, era alla guida della diocesi laziale dal 1999. La Chiesa suburbicaria di Albano ha come cardinale titolare il segretario di Stato vaticano Angelo Sodano, vicedecano del Sacro Collegio.
Curia/2
Legionario di Cristo capo ufficio al servizio Internet
Il 22 maggio è stato nominato per la prima volta un capo ufficio al servizio Internet della Santa Sede, che afferisce all’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica. Si tratta di padre Fernando Vergez Alzaga, dei Legionari di Cristo, 59 anni, spagnolo di Salamanca, finora addetto al Pontificio Consiglio per i laici. Padre Vergez è un grande appassionato di informatica, lavora nella Curia romana dal 1972 ed è stato per molti anni segretario particolare del compianto cardinale Eduardo Pironio.
Nomine
Italia: nuovi vescovi ad Adria-Rovigo e Belluno-Feltre
Il 29 maggio sono stati nominati due nuovi vescovi in Veneto. Nella diocesi di Adria-Rovigo è stato eletto Lucio Soravito De Franceschi, originario della provincia di Udine, 65 anni il prossimo dicembre, sacerdote dal 1963. Dal 1999 era parroco della Cattedrale e vicario urbano di Udine.
Nella diocesi di Belluno-Feltre è stato poi nominato Giuseppe Andrich, 64 anni, originario di Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I. Andrich, sacerdote dal 1965, dal 1998 era vicario generale della diocesi. In questo caso si è trattato di una nomina a tempo di record: risale al 31 marzo scorso infatti la prematura scomparsa del compianto Vincenzo Savio, vescovo di Belluno-Feltre dal 2000.
Diplomazia/1
Firmato nuovo concordato tra Santa Sede e Portogallo
Il 18 maggio è stato firmato in Vaticano il Concordato tra Santa Sede e Repubblica portoghese che regola materie di comune interesse tra la Chiesa e lo Stato. L’atto è stato firmato dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano e dal premier lusitano José Manuel Durão Barroso. Il nuovo Concordato, che sostituisce quello del 1940, entrerà in vigore dopo lo scambio degli strumenti di ratifica.
Diplomazia/2
Nuovi nunzi in Sri Lanka e Corea
Il 10 maggio l’arcivescovo veneto Mario Zenari, 58 anni, è stato nominato nunzio in Sri Lanka. Sacerdote dal 1970, in diplomazia dal 1980, ha lavorato nelle nunziature di Senegal, Liberia, Colombia, Germania, Romania. Nominato nel 1994 osservatore permanente presso l’Osce e l’ufficio Onu di Vienna, dal 1999 era nunzio in Costa d’Avorio, Niger e Burkina Faso.
Il 22 maggio l’arcivescovo svizzero Emil Paul Tscherrig, 57 anni, è stato nominato nunzio in Corea. Ordinato sacerdote nel 1974, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1978, e ha prestato la propria opera successivamente presso le rappresentanze pontificie in Uganda, Corea, Bangladesh e in Segreteria di Stato. Nel 1996 è stato nominato arcivescovo e nunzio apostolico in Burundi. Dal 2000 era nunzio in Trinidad e Tobago e in altri Paesi delle Antille.
Diplomazia/3
Nuovo ambasciatore dell’Ucraina
Il 7 maggio ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore dell’Ucraina. Si tratta di Grygorii Fokovych Khoruzhyi, 57 anni, laureato in Filosofia, in diplomazia dal 1992, negli ultimi quattro anni consigliere d’ambasciata presso la Federazione Russa a Mosca. Il Papa nel suo discorso ha, tra l’altro, affermato che «oggi è grande la responsabilità dell’Ucraina nel comprendere, difendere e promuovere la propria eredità cristiana, tratto distintivo della nazione, non intaccato in profondità neppure dalla funesta dittatura del comunismo».
Una curiosità: della cerimonia della consegna delle lettere credenziali ha dato notizia L’Osservatore Romano dell’8 maggio; che ha dato ampio spazio (due pagine e titolo principale in prima) anche a un’altra cerimonia: quella della consegna della residenza degli arcivescovi di Leopoli dei Latini da parte delle autorità ucraine avvenuta il 5 maggio alla presenza del sostituto alla segreteria di Stato, l’arcivescovo Leonardo Sandri.
Diplomazia/4
Nuovi ambasciatori non residenti
Il 27 maggio il Papa ha ricevuto le lettere credenziali di sette nuovi ambasciatori che non risiederanno però nell’Urbe. Si tratta dei nuovi rappresentanti di Suriname (Edgar Stephanus Ragoenath Amanh), Sri Lanka (Sarala Manourie Fernando), Mali (Mohamed Salia Sokona), Yemen (Yahya Ali Mohamed Al-Abiad), Zambia (Anderson Kaseba Chibwa), Nigeria (Kingsley Sunny Ebenyi), Tunisia (Afif Hendaoui).
Messaggio al cardinale Angelini per l’inaugurazione di un centro di assistenza in Romania
Il cardinale Fiorenzo Angelini, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, ha presieduto le celebrazioni per l’inaugurazione a Bacau, in Romania, di un nuovo centro di assistenza sociosanitaria, realizzato dalla Congregazione delle Suore benedettine riparatrici del Santo Volto.
Per l’occasione Giovanni Paolo II ha inviato, in data 13 maggio, un messaggio al porporato romano in cui ha espresso il suo «vivo apprezzamento a lei, signor cardinale, alla superiora generale delle Suore benedettine riparatrici del Santo Volto di nostro Signore Gesù Cristo, come pure a quanti hanno sostenuto e concretamente realizzato tale provvida opera». «Essa si pone» continua il Papa nel messaggio «quale significativo aiuto ai poveri, ai malati e agli anziani, testimoniando in maniera fattiva quella “fantasia della carità”, a cui ho invitato la Chiesa nella lettera apostolica Novo millennio ineunte (cfr. n. 50)».
Il messaggio del Papa è stato pubblicato sull’Osservatore Romano del 24-25 maggio insieme ad una dettagliata cronaca dell’inaugurazione firmata da padre Gianfranco Grieco, inviato di punta del quotidiano della Santa Sede.
Sacro Collegio/1
Il cardinale Law arciprete di Santa Maria Maggiore
Il 27 maggio il cardinale Bernard Francis Law, 73 anni il prossimo novembre, è stato nominato arciprete della Basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore a Roma. Law era stato arcivescovo di Boston dal gennaio ’84 al dicembre 2002, quando si dimise in conseguenza dello scandalo dei preti accusati di pedofilia che coinvolse la diocesi. Lo stesso giorno della sua nomina, come raccontato nelle cronache romane del Corriere della Sera (28 maggio), Law si è recato in visita alla Basilica liberiana e ha detto: «Sono molto contento, è bello qui».
Sacro Collegio/2
La scomparsa del cardinale Thiandoum
Il 18 maggio è venuto meno il cardinale Hyacinthe Thiandoum, 83 anni, arcivescovo di Dakar dal 1962 al 2000, figura di grande rilievo della Chiesa africana. Il presule aveva ricevuto la porpora da Paolo VI nel 1976.
I funerali sono stati celebrati il 27 maggio nella Cattedrale della capitale senegalese dal cardinale Bernardin Gantin, decano emerito del Sacro Collegio. L’omelia tenuta durante il rito funebre, cui hanno partecipato oltre trentamila persone, è stata pubblicata integralmente dall’Osservatore Romano del 29 maggio con un titolo significativo: Fedeltà a Dio, alla Chiesa e all’Africa. Spirito missionario e spirito evangelico di una presenza luminosa per il Continente. (Al contrario, quando pochi mesi fa il cardinale decano Joseph Ratzinger celebrò i funerali di un altro grande del Sacro Collegio, Franz König, il quotidiano vaticano non dedicò spazio all’avvenimento).
Con la scomparsa di Thiandoum il Collegio cardinalizio risulta composto complessivamente da 190 porporati, di cui 125 elettori. I senatori del papa creati da Paolo VI rimangono 16, di cui 4 votanti.
Sacro Collegio/3
Stafford: Fallimento morale degli Stati Uniti
Il cardinale statunitense James Francis Stafford, 72 anni, ha accusato l’amministrazione Bush di «fallimento morale» per la guerra in Iraq e ha sottolineato che la guerra ha gravemente compromesso le relazioni con il mondo arabo.
In un’intervista al mensile Inside the Vatican Stafford – dallo scorso ottobre è penitenziere maggiore – rileva anche che le torture contro i detenuti iracheni sono state una “barbarie”. Il «fallimento morale» dell’amministrazione degli Stati Uniti in Iraq, per Stafford, deriva dal fatto che non sono state trovate prove dell’esistenza di armi di distruzione di massa, e questo mentre «presidente, vicepresidente e segretario alla Difesa dicevano che c’era un pericolo immediato per la pace della società americana» a causa di queste armi, collegate ad Al Qaeda. «Perché lo dicevano» si chiede «quando non ne avevano le prove certe?».
Il porporato teme inoltre che la vicenda delle torture abbia «conseguenze a lungo termine nelle relazioni con gli arabi e i musulmani»: «i musulmani» osserva «sono oltraggiati e veramente sconvolti perché abbiamo imposto loro lo stesso tipo di cose dalle quali dicevamo di volerli liberare».
L’Avana
Washington aggrava il blocco. Reazioni dell’ambasciatore presso la Santa Sede, dell’episcopato Usa e di quello cubano
Il presidente americano George W. Bush ha annunciato il 6 maggio un inasprimento dell’embargo contro Cuba in modo da accelerare «la liberazione dalla tirannia del popolo cubano». Bush ha approvato le raccomandazioni di una Commissione da lui incaricata di proporre misure atte a porre fine alla «dittatura comunista».
Questo annuncio ha suscitato le critiche del governo di L’Avana, dell’episcopato Usa e di quello cubano.
Il 20 maggio Isidro Gomez Santos, ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, ha convocato una conferenza stampa a motivo «della gravità delle misure annunciate dagli Stati Uniti e che vanno a incidere in modo speciale sulle famiglie cubane e sui diritti umani della popolazione cubana».
Il 21 maggio la Conferenza episcopale Usa ha reso nota la lettera del presidente, il vescovo Wilton Daniel Gregory, a George Bush in cui si ribadisce che «insieme al papa Giovanni Paolo II e ai vescovi cubani consideriamo l’embargo economico moralmente inaccettabile e politicamente controproducente […]. Infatti l’embargo colpisce la gente ordinaria a Cuba – i poveri, gli anziani e i malati. Le misure restrittive aggiuntive proposte dalla Commissione – limitando le visite delle famiglie cubano-americane e l’ammontare di denaro che possono inviare a Cuba – serviranno solo ad esacerbare la situazione all’interno del Paese».
Infine il 26 maggio il Comitato permanente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba ha pubblicato una nota in cui si ribadisce la condanna del blocco, citando una dichiarazione dell’episcopato del 1969 in cui si affermava: «Denunciamo questa ingiusta situazione di blocco che contribuisce a sommare sofferenze non necessarie e a rendere più difficile la ricerca di sviluppo». Nella nota i vescovi poi affermano: «Consideriamo inaccettabile che il futuro di Cuba sia disegnato in base […] a interventi concepiti all’estero».
Religione/1
I neocons e i movimenti cristiani
Sulla Repubblica del 14 maggio è stata anticipata una parte di un capitolo – dedicato all’egemonia culturale – del libro di Federico Rampini (Tutti gli uomini del presidente. George Bush e la nuova destra americana), che ripercorre la genesi del rapporto tra neoconservatori e movimenti cristiani. Riportiamo il passaggio in cui viene analizzato il pensiero dell’ideologo neocons Daniel Bell: «Per garantire il suo sviluppo il capitalismo ha bisogno di stabilità sociale, non può prosperare in una giungla in cui vige la mentalità “ognuno per sé, tutti contro tutti”. Perciò il capitalismo paradossalmente ha bisogno che restino in vita valori morali e civili di tipo precapitalistico; tipicamente questi valori sono un misto di obbedienza all’autorità costituita, di altruismo e dedizione al bene comune, prodotti dalla religione. Nell’invocare una battaglia contro la secolarizzazione e la laicizzazione della società, nel raccomandare il ritorno alla pratica religiosa come antidoto contro il decadimento delle liberaldemocrazie occidentali, Bell pone fin dagli anni Settanta le fondamenta teoriche di quell’alleanza tra i neoconservatori e i nuovi movimenti cristiani che diventerà uno dei tratti distintivi dell’America di oggi».
Religione/2
«Anche la Chiesa cattolica ha i suoi neoconservative»
Sono parole di Sandro Magister, scritte in un articolo apparso il 20 maggio su “www.chiesa.it”, una sezione di approfondimenti del sito internet L’Espresso on line. Continua Magister: «Questo per loro è un momento di forte visibilità. Nei giorni scorsi tre di essi hanno tenuto cattedra a Roma e in Italia con altrettanti discorsi di grande rilievo. I tre sono un vescovo, un filosofo e un teologo. Hanno decretato che l’Europa è malata, è colpita da una mortale malattia dello spirito, ha perso il contatto con la verità e la realtà. E assieme alla diagnosi hanno descritto la loro terapia». Secondo il cronista, oltre ai tre di cui sopra (rispettivamente il vescovo di Bologna Carlo Caffarra, il presidente del Senato Marcello Pera e il prefetto della Congregazione per la fede Joseph Ratzinger) farebbero parte di questa corrente culturale anche il presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, il cardinale emerito di Bologna, Giacomo Biffi, e il patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola. «Il prossimo papa» continua il giornalista dell’Espresso «uscirà verosimilmente da questa squadra». Lo scritto di Magister è stato ripreso e ampliato dall’agenzia Il Velino, la cui nota veniva a sua volta pubblicata sul Tempo del 24 maggio.
Religione/3
Asor Rosa: fiumi di sangue irrigano il nuovo ordine mondiale
Sull’Unità del 25 maggio, Alberto Asor Rosa ha riproposto un passaggio di una sua vecchia opera, Fuori dall’Occidente, pubblicata nel 1992, in cui si legge: «Il “nuovo ordine” sarà tempestoso e terribile. È completamente sbagliato pensare che l’Unum imperium, unus rex fondi un principio di pace. L’unicità essenziale del potere su scala mondiale è destinata, al contrario, a sconvolgere i già fragili equilibri del mondo. Il mondo si separerà e si contrapporrà sempre di più, sostituendo ai principi universali la difesa dell’identità di ciascuno contro quelle di tutti gli altri. All’Unum imperium, unus rex – fondato su un’invincibile supremazia economica e tecnologica, la quale costituisce il moderno “principio di autorità” – verrà accompagnandosi una disgregazione e separazione sempre più accentuata dei singoli individui, il marasma generalizzato, il caos naturale, che riemerge dall’”armonia” puramente formale (e in realtà solo costrittiva) imposta dai più potenti. […] Scorreranno fiumi di sangue, non si avrà pietà per nessuno. La guerra… sarà un elemento fondante, e continuo presupposto, del nuovo ordine».
Medio Oriente/1
Lapid e l’inutile strage di Rafah
«Il titolare del dicastero della Giustizia, Yosef Tommy Lapid, ha duramente criticato l’incessante lavoro delle ruspe a sud di Gaza, chiedendo l’immediata interruzione dell’operazione: “È disumano – ha detto ai suoi colleghi –, non è ebraico. Il mondo ci osserva e rischiamo di essere cacciati dalle Nazioni Unite e portati davanti al Tribunale dell’Aia”. Non avesse aggiunto che l’immagine televisiva di una vecchia palestinese, che rovista fra le macerie nella speranza di ritrovare almeno le sue medicine, gli ricordava sua nonna, forse la questione sarebbe rimasta fra le quattro mura del Consiglio dei ministri. Ma tutti sanno, in Israele, che la nonna di Lapid è morta nel campo di concentramento di Auschwitz». In questo modo il Corriere della Sera del 24 maggio ha riportato il commento del ministro Lapid al sanguinoso intervento militare israeliano nel campo profughi palestinese di Rafah, precisando che il ministro aveva in seguito smentito che le sue parole volessero alludere alla Shoah.
Medio Oriente/2
In morte dei bambini palestinesi
«Ogni condanna per l’uccisione di bambini palestinesi, anche se pronunciata dagli amici di Israele, viene subito bollata come un’espressione di antisemitismo». Questa frase di Zeev Sternhell, uno dei più prestigiosi intellettuali israeliani, è stata riportata in un articolo pubblicato sulla Repubblica del 20 maggio, dal titolo Il ricatto di Sharon in un mondo distratto, in cui si critica la politica militare d’Israele nei confronti dei palestinesi.
Medio Oriente/3
Il sacrificio umano filmato
Un articolo apparso il 12 maggio sulla Repubblica, a firma Vittorio Zucconi, analizza l’impatto emotivo del video-shock sulla decapitazione del giovane ebreo americano Nick Berg. Ne riportiamo un passaggio: «La sequenza del sacrificio umano di Nick Berg, colpevole solo d’essere americano, come colpevoli solo d’essere arabi sono il 90% dei sequestrati di Guantánamo e di Abu Ghraib, cade davanti agli occhi di un’America che aveva cominciato, grazie alle foto delle torture, a capire il prezzo che esige alla propria dignità esportare la democrazia a cannonate, nel segno biblico del Bene contro il Male». La fine di Nick Berg sarà «letta e venduta dai crociati dello “scontro di civiltà” come un’assoluzione di ogni peccato e come l’autorizzazione a procedere senza freni. Questo è quello che vogliono i carnefici di Nick».
Curia/1
Vallini prefetto della Segnatura apostolica
Il 27 maggio Agostino Vallini, finora vescovo di Albano, è stato nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Prende il posto del cardinale Mario Francesco Pompedda che ha compiuto 75 anni lo scorso 18 aprile. Vallini, 64 anni, originario della provincia di Roma, è stato ordinato sacerdote nel 1964 per l’arcidiocesi di Napoli. Ausiliare del capoluogo campano nel 1989, era alla guida della diocesi laziale dal 1999. La Chiesa suburbicaria di Albano ha come cardinale titolare il segretario di Stato vaticano Angelo Sodano, vicedecano del Sacro Collegio.
Curia/2
Legionario di Cristo capo ufficio al servizio Internet
Il 22 maggio è stato nominato per la prima volta un capo ufficio al servizio Internet della Santa Sede, che afferisce all’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica. Si tratta di padre Fernando Vergez Alzaga, dei Legionari di Cristo, 59 anni, spagnolo di Salamanca, finora addetto al Pontificio Consiglio per i laici. Padre Vergez è un grande appassionato di informatica, lavora nella Curia romana dal 1972 ed è stato per molti anni segretario particolare del compianto cardinale Eduardo Pironio.
Nomine
Italia: nuovi vescovi ad Adria-Rovigo e Belluno-Feltre
Il 29 maggio sono stati nominati due nuovi vescovi in Veneto. Nella diocesi di Adria-Rovigo è stato eletto Lucio Soravito De Franceschi, originario della provincia di Udine, 65 anni il prossimo dicembre, sacerdote dal 1963. Dal 1999 era parroco della Cattedrale e vicario urbano di Udine.
Nella diocesi di Belluno-Feltre è stato poi nominato Giuseppe Andrich, 64 anni, originario di Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I. Andrich, sacerdote dal 1965, dal 1998 era vicario generale della diocesi. In questo caso si è trattato di una nomina a tempo di record: risale al 31 marzo scorso infatti la prematura scomparsa del compianto Vincenzo Savio, vescovo di Belluno-Feltre dal 2000.
Diplomazia/1
Firmato nuovo concordato tra Santa Sede e Portogallo
Il 18 maggio è stato firmato in Vaticano il Concordato tra Santa Sede e Repubblica portoghese che regola materie di comune interesse tra la Chiesa e lo Stato. L’atto è stato firmato dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano e dal premier lusitano José Manuel Durão Barroso. Il nuovo Concordato, che sostituisce quello del 1940, entrerà in vigore dopo lo scambio degli strumenti di ratifica.
Diplomazia/2
Nuovi nunzi in Sri Lanka e Corea
Il 10 maggio l’arcivescovo veneto Mario Zenari, 58 anni, è stato nominato nunzio in Sri Lanka. Sacerdote dal 1970, in diplomazia dal 1980, ha lavorato nelle nunziature di Senegal, Liberia, Colombia, Germania, Romania. Nominato nel 1994 osservatore permanente presso l’Osce e l’ufficio Onu di Vienna, dal 1999 era nunzio in Costa d’Avorio, Niger e Burkina Faso.
Il 22 maggio l’arcivescovo svizzero Emil Paul Tscherrig, 57 anni, è stato nominato nunzio in Corea. Ordinato sacerdote nel 1974, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1978, e ha prestato la propria opera successivamente presso le rappresentanze pontificie in Uganda, Corea, Bangladesh e in Segreteria di Stato. Nel 1996 è stato nominato arcivescovo e nunzio apostolico in Burundi. Dal 2000 era nunzio in Trinidad e Tobago e in altri Paesi delle Antille.
Diplomazia/3
Nuovo ambasciatore dell’Ucraina
Il 7 maggio ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore dell’Ucraina. Si tratta di Grygorii Fokovych Khoruzhyi, 57 anni, laureato in Filosofia, in diplomazia dal 1992, negli ultimi quattro anni consigliere d’ambasciata presso la Federazione Russa a Mosca. Il Papa nel suo discorso ha, tra l’altro, affermato che «oggi è grande la responsabilità dell’Ucraina nel comprendere, difendere e promuovere la propria eredità cristiana, tratto distintivo della nazione, non intaccato in profondità neppure dalla funesta dittatura del comunismo».
Una curiosità: della cerimonia della consegna delle lettere credenziali ha dato notizia L’Osservatore Romano dell’8 maggio; che ha dato ampio spazio (due pagine e titolo principale in prima) anche a un’altra cerimonia: quella della consegna della residenza degli arcivescovi di Leopoli dei Latini da parte delle autorità ucraine avvenuta il 5 maggio alla presenza del sostituto alla segreteria di Stato, l’arcivescovo Leonardo Sandri.
Diplomazia/4
Nuovi ambasciatori non residenti
Il 27 maggio il Papa ha ricevuto le lettere credenziali di sette nuovi ambasciatori che non risiederanno però nell’Urbe. Si tratta dei nuovi rappresentanti di Suriname (Edgar Stephanus Ragoenath Amanh), Sri Lanka (Sarala Manourie Fernando), Mali (Mohamed Salia Sokona), Yemen (Yahya Ali Mohamed Al-Abiad), Zambia (Anderson Kaseba Chibwa), Nigeria (Kingsley Sunny Ebenyi), Tunisia (Afif Hendaoui).
CHIESA
Crolla il santuario, intatta la statua della Madonna
La frana che ha distrutto il santuario della Madonna della Grotta ad Ardore (RC)
ECUMENISMO
Presentata a Roma l’Enciclopedia ortodossa
Alessio II e Vladimir Putin