Rubriche
tratto dal n.06 - 2004

Lettere dalle missioni




CILE I vescovi chiedono l’indulto per i guerriglieri di sinistra

La Chiesa cattolica cilena ha chiesto di approvare un progetto di legge per concedere l’indulto agli ex guerriglieri di sinistra reclusi nelle carceri nazionali. In una nota della Commissione giustizia e pace resa pubblica il 23 giugno, la Conferenza episcopale esorta i rappresentanti del Senato cileno a compiere «un gesto di infinita umanità» di cui potrebbero beneficiare per primi trenta detenuti, condannati in base allo statuto antiterrorista, reclusi da oltre dieci anni nel carcere di massima sicurezza della capitale. Anche il presidente Ricardo Lagos si è rivolto al Senato, affermando che una decisione favorevole all’indulto costituirebbe «un passo importante per permettere al Paese di avanzare verso la definitiva riconciliazione nazionale». Tuttavia gli schieramenti di destra si oppongono al varo della normativa perché sostengono che uguali benefici carcerari dovrebbero essere concessi agli ex gerarchi della dittatura di Augusto Pinochet (1973-90) accusati di violazioni dei diritti umani.


SRI LANKA «No alla legge sulle conversioni forzate. Discutiamone con buddisti, induisti e altre religioni»

«Non siamo favorevoli alla proposta di legge per proibire le conversioni religiose forzate che l’alleanza politica al governo nello Sri Lanka ha deciso di presentare in Parlamento perché, a nostro parere, un provvedimento del genere limita i diritti fondamentali dell’essere umano». Lo ha detto il 18 giugno alla Misna monsignor Oswald Thomas Colman Gomis, arcivescovo di Colombo, capitale dello Sri Lanka, commentando la proposta di legge sulle conversioni presentata dal governo del Paese. «La nostra idea» ha proseguito monsignor Gomis «è di avviare sull’argomento una discussione con il governo attraverso il ministro per gli Affari cristiani. Vorremmo inoltre discuterne con tutte le parti coinvolte, ovvero i buddisti, gli induisti e le altre comunità religiose del Paese». Sebbene insanguinato dai ventennali scontri tra governo e ribelli delle “Tigri per la liberazione della patria tamil” (Ltte) – conflitto più etnico che religioso –, fino a pochi mesi fa nello Sri Lanka le confessioni religiose hanno convissuto in armonia. Si teme ora che una legge anticonversioni venga strumentalizzata per seminare ostilità tra i gruppi con fedi diverse e perseguitare le minoranze (o magari influire impropriamente anche sulle conversioni libere). Nello Sri Lanka il 70% della popolazione è buddista, il 15% induista, l’8% cristiana (i cattolici sono il 6,7%) e il 7% musulmana.


SUDAN Il cardinale di Khartoum: «In Sudan è tempo di pace»

«Consapevole di quanto possano essere difficili gli ulteriori passi verso una vera pace, rivolgo questo appello a tutti voi, cristiani, e a tutto il popolo sudanese: abbiamo deciso di uscire dalla guerra in direzione della pace». Sono le parole che il cardinale Gabriel Zubeir Wako, arcivescovo di Khartoum, ha rivolto in un messaggio ai suoi connazionali all’indomani della firma (per alcuni osservatori “storica”, per altri considerata interlocutoria) tra il governo e i ribelli del Sud Sudan, avvenuta lo scorso 26 maggio. Nel testo, diffuso il 15 giugno, l’arcivescovo dichiara che «ora ci aspettiamo che i protocolli di pace siano trasformati in un preciso accordo di pace». Scrive ancora il successore di san Daniele Comboni alla guida della diocesi di Khartoum: «Adesso, è venuto il momento della pace. Non dobbiamo dimenticare la guerra, ma ricordare i danni che ha provocato a noi e al Paese, la crisi di ogni autorità, la rottura dell’ordine; è stato un tempo senza legge persino per coloro che hanno affermato di voler difendere la legge, con molto sangue versato, soprattutto dei più innocenti». Il conflitto, iniziato nel 1983, è stato «il simbolo di quanto irresponsabile e debole possa diventare l’essere umano. Ora dobbiamo dire: no alla guerra!».


TIMOR EST Monsignor Belo andrà missionario in Mozambico

Il Premio Nobel per la Pace 1996, monsignor Carlos Filipe Ximenes Belo – vescovo salesiano, già amministratore apostolico di Dili (Timor Est) e celebre difensore dei diritti del popolo est timorese, – ha scelto di essere missionario in Mozambico. Lo hanno riferito alla Misna fonti missionarie salesiane, ricordando che, nel novembre 2002, il presule aveva chiesto al Papa di rinunciare all’incarico a Dili per problemi di salute. Essendosi ristabilito e volendo continuare il suo servizio apostolico, monsignor Belo si trasferirà a Maputo, inserendosi in una comunità salesiana.


Vaticano I vescovi africani ed europei s’incontreranno a Roma in autunno: maggiore collaborazione

Si terrà a Roma in novembre un simposio dei vescovi africani ed europei. Organizzato dal Secam (Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e del Madagascar) e dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), si svolgerà dal 10 al 13 novembre prossimi. Cinquanta vescovi africani e altrettanti europei, nominati dalle rispettive Conferenze episcopali, si riuniranno per interrogarsi sulle responsabilità della Chiesa e dei popoli che ciascuno di loro rappresenta.


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