Recensioni
Allegro ma non troppo

Luigi Malamocco, Allegro ma non troppo, Edizioni Segno, Tavagnacco (Ud) 2004, 111 pp., euro 7,00
Il quadro che abbiamo potuto vedere in occasione del maremoto che ha colpito una vasta zona del Sudest asiatico nel dicembre scorso non è tanto allegro; oggi pochi ne parlano, purtroppo, se non in convegni: archiviato, come tanti altri avvenimenti. Padre Malamocco lo evoca (il libro è stato scritto prima) e presenta la situazione filippina attraverso racconti che hanno il pregio dell’immediatezza. Pensavo alle immagini successive allo tsunami mentre leggevo Il soave canto del silenzio (pp.63-67), un racconto intriso di poesia e di spiritualità: «[…] quando poi cala la notte e il cielo esplode di stelle e di astri immoti, è il momento più vero e maestoso dell’amico silenzio». Malamocco, quasi spalancando una finestra, alterna la descrizione di usanze, riti, tradizioni locali alla osservazione della natura e del paesaggio filippino, per la verità non molto invitante. Queste “pagine di cronaca impazzita” sono pubblicate dalle Edizioni Segno.
Ponte Milvio porta di Roma

Enzo Abbati, Ponte Milvio porta di Roma ed il suo fiume, a cura dell’associazione culturale “La Giustiniana”, Roma 2004, 319 pp., s.i.p.
In fuga, sperando solo in Dio

Marcella Levi Bianchini, E ora dove vado?, Edizioni Lepisma, Roma 2004, 93 pp., euro 7,00
Le memorie, raccolte in poco più di ottanta pagine, ripercorrono un periodo storico della Toscana, vissuto in particolare tra Arezzo e Chiusi. Sono la testimonianza di un’esperienza terribile segnata da sentimenti di rassegnazione e di speranza, ancorati sempre alla fede in Dio.
Le battaglie intellettuali di Sturzo

Umberto Chiaramonte, Luigi Sturzo nell’Anci, Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2004, 362 pp., euro 15,00
Il libro di Umberto Chiaramonte, ricercatore in temi di storia contemporanea, con particolare attenzione allo sviluppo industriale, al movimento operaio socialista e cattolico e anche alle autonomie locali e alle istituzioni, edito da Rubbettino, mette in luce con analisi ben argomentata, attraverso i vari congressi dell’Anci fino al 1924, le battaglie intellettuali di Sturzo, che seppe distinguere la sua azione politica in senso generale da quella che riguardava i temi specifici pertinenti alle varie amministrazioni locali. Luigi Sturzo nell’Anci, questo il titolo del volume, riporta anche, in appendice, alcuni commenti e interventi di don Sturzo ai vari congressi dell’Associazione. Sin dall’inizio l’intento di Sturzo era quello di creare una coscienza cattolica partendo da un’indispensabile organizzazione delle masse popolari. Con l’ingresso di Sturzo nel direttivo dell’Anci il pensiero autonomista all’interno del movimento cattolico, che era stato sostanzialmente di élite, si occupò sempre di più dei problemi concreti. Nel difficile mondo della vita politica sociale regionale e nazionale Sturzo ragionò sul convincimento della partecipazione dei cattolici alla vita politica. In questo senso, assieme a Romolo Murri, si può ritenere Sturzo il progenitore della redazione del programma municipale cattolico.
La ricerca di Chiaramonte è più che mai attuale, soprattutto come originale contributo al dibattito in corso sui progetti di riforma costituzionale all’esame del Parlamento che riguardano l’essenza e la vita delle autonomie locali. Credo che un esame anche critico del passato faccia ben comprendere il presente.