Rubriche
tratto dal n.10 - 2005


30GIORNI NEL MONDO


Papa/1
La promessa e gli imperativi del Signore

All’apertura dei lavori dell’XI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, lunedì 3 ottobre 2005, dopo la lectio brevis dell’ora terza, il Santo Padre ha tenuto una meditazione, di cui pubblichiamo la parte conclusiva: «Qui la domanda: questa promessa è condizionata dagli imperativi? Cioè solo nella misura nella quale noi possiamo realizzare gli imperativi, questo Dio della pace è con noi? Come è la relazione tra imperativo e promessa? Io direi che è bilaterale, cioè la promessa precede gli imperativi e rende realizzabili gli imperativi e segue anche tale realizzazione degli imperativi.
Cioè, prima di tutto quanto facciamo noi, il Dio dell’amore e della pace si è aperto a noi, è con noi. Nella Rivelazione cominciata nell’Antico Testamento Dio è venuto incontro a noi con il suo amore, con la sua pace. E finalmente nell’Incarnazione si è fatto Dio con noi, Emmanuele, è con noi questo Dio della pace che si è fatto carne con la nostra carne, sangue del nostro sangue. È uomo con noi e abbraccia tutto l’essere umano. E nella crocifissione e nella discesa alla morte, totalmente si è fatto uno con noi, ci precede con il suo amore, abbraccia prima di tutto il nostro agire. E questa è la nostra grande consolazione. Dio ci precede. Ha già fatto tutto. Ci ha dato pace e perdono e amore. È con noi. E solo perché è con noi, perché nel battesimo abbiamo ricevuto la sua grazia, nella cresima lo Spirito Santo, nel sacramento dell’ordine abbiamo ricevuto la sua missione, possiamo adesso fare noi, cooperare con questa sua presenza che ci precede. Tutto questo nostro agire del quale parlano i cinque imperativi è un cooperare, un collaborare con il Dio della pace che è con noi.
Ma dall’altra parte, nella misura nella quale noi realmente entriamo in questa presenza che ha donato, in questo dono già presente nel nostro essere, cresce naturalmente la sua presenza, il suo essere con noi. E preghiamo il Signore che ci insegni a collaborare con la sua precedente grazia e di essere così realmente sempre con noi. Amen!».


Papa/2
La trasformazione del mondo è nella fragile, bianca ostia consacrata

«Al suo primo libro da Papa, che raccoglie i suoi discorsi a Colonia ed è in vendita in questi giorni in tutto il mondo, Benedetto XVI ha dato un titolo audace: La rivoluzione di Dio. Ma la vera audacia è là dove egli scrive che il big bang della rivoluzione divina, “il cui termine ultimo è la trasformazione del mondo”, è nella fragile, bianca ostia consacrata, sacramento della reale presenza di Gesù uomo e Dio. L’immagine di Benedetto XVI in ginocchio e in silenzio davanti all’Eucaristia è ormai l’immagine chiave di questo pontificato. È stato così in agosto con il milione di giovani a Colonia. È stato così a metà ottobre con i centomila bambini della prima comunione a piazza San Pietro. È stato così anche con i 250 vescovi e cardinali riuniti a Roma per il Sinodo, nella severa adorazione eucaristica di lunedì 17 ottobre». Così Sandro Magister sull’Espresso del 27 ottobre.

Sacro Collegio
La morte
del cardinale Caprio. Gli 80 anni di Falcão

Il 15 ottobre è venuto meno il cardinale campano Giuseppe Caprio, 90 anni, presidente emerito della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Il 23 ottobre ha poi compiuto 80 anni il cardinale José Freire Falcão, arcivescovo di Brasilia dal 1984 al 2004.
A fine ottobre quindi il Sacro Collegio risulta composto da 180 porporati, di cui 111 elettori.


Cuba
Castro: «La Chiesa ci precede»

«“La Chiesa ci precede tutti”. Forse è questa la battuta più rivelatrice e sorprendente pronunciata da Fidel Castro lunedì scorso all’Avana, sul finire del colloquio con il cardinale Tarcisio Bertone. Appena rientrato dall’isola, il cardinale arcivescovo di Genova racconta ai giornalisti: “Stavamo parlando della necessità di aiutare i poveri e i diseredati a uscire dal bisogno, del dovere di promuovere lo sviluppo umano: due temi che stanno a cuore a Castro. A un certo punto, confrontando i diversi impegni a favore dell’uomo nella società cubana, ma non soltanto in essa, il líder máximo se n’è uscito con questa battuta”». Questo l’incipit di un articolo pubblicato sull’Avvenire del 13 ottobre sul viaggio svolto dall’arcivescovo di Genova a Cuba agli inizi di ottobre.

Russia
La liberazione dai polacchi al posto della Rivoluzione d’ottobre

Rivoluzione d’ottobre, addio festa. Per decisione di Putin i russi celebreranno la liberazione dai polacchi del 1612. Questo il titolo di un articolo del Corriere della Sera, pubblicato il 5 novembre, dedicato alla decisione di abrogare le celebrazioni della Rivoluzione russa.

Usa/1
Cheney, Rumsfeld e la cabala
«George Bush? “Un cowboy”. L’asse Cheney-Rumsfeld? “Una cabala segreta”». Così l’ex segretario di Stato Colin Powell, per bocca del suo braccio destro, il colonnello Larry Wilkerson. Le dichiarazioni del colonnello sono state riportate dalla Stampa del 21 ottobre. Wilkerson ha criticato l’asse Cheney-Rumsfeld anche per aver preso decisioni «potenzialmente disastrose su Iraq, Corea del Nord e Iran e nelle crisi interne come l’uragano Katrina».

Usa/2
Le carceri segrete della Cia in Polonia e in Romania

Questo il titolo di un articolo del Corriere della Sera del 4 novembre nel quale era riportato quanto pubblicato nei giorni precedenti sul Washington Post e sul Financial Times e quanto denunciato dall’organizzazione umanitaria “Human Rights Watch” circa i cosiddetti “siti neri”, luoghi nei quali presunti terroristi sono stati torturati da agenti della Cia fuori dal territorio degli Stati Uniti. La circostanza è stata smentita dalle autorità dei Paesi dell’Est interessati, ma sono in corso approfondimenti da parte della Commissione Ue.


Iraq/1
«Perché abbiamo ucciso diciotto bambini?»

La Casa Bianca esaminerà le circostanze della strage di Ramadi, dove oltre settanta civili iracheni, tra cui diciotto bambini, sono morti sotto le bombe sganciate da aerei Usa. «Lo ha annunciato il portavoce della Casa Bianca Scott McClennan, incalzato pubblicamente nel briefing alla Casa Bianca dalla giornalista Helen Thomas, decana dei cronisti presidenziali, che per quattro volte ha chiesto chiarimenti sulla strage ripetendo: “Perché abbiamo ucciso diciotto bambini?”». Così nel resoconto apparso sulla Repubblica del 19 ottobre.


Iraq/2
Le carte di Saddam e quelle di Mussolini

Il 19 ottobre, sulla Stampa, Igor Man ha firmato un articolo sul processo a Saddam Hussein, che si sta svolgendo in Iraq. Ne riportiamo un passaggio: «Al processo lo si lasci dunque parlare, senza timore: le colpe dell’Occidente che se ne servì (male) per far fuori Khomeini le conosciamo, le abbiamo già metabolizzate e non ci sono “documenti” compromettenti in giro come quelli (presunti o veri) con cui Mussolini, se processato, avrebbe messo in imbarazzo qualche leader anglosassone (e dunque si pensò bene di impedirgli di parlare). Questa è una storia diversa, torbida ma facile da leggere».


Nomine/1
Padre Lombardi direttore generale della Radio Vaticana

Il 5 novembre il Papa ha nominato il nuovo direttore generale della Radio Vaticana. Si tratta di padre Federico Lombardi, 63 anni, originario di Saluzzo (Cn), dal 1991 direttore dei programmi della stessa emittente. Padre Lombardi sostituisce padre Pasquale Borgomeo, 72 anni, napoletano, che dirigeva la Radio Vaticana dal 1985.
Sempre il 5 novembre il cardinale segretario di Stato ha nominato il nuovo direttore dei programmi nella persona di padre Andrzej Koprowski, 65 anni, polacco, dal 2003 vice di padre Lombardi.

Nomine/2
Valentinetti arcivescovo di Pescara-Penne

Il 4 novembre Tommaso Valentinetti, 53 anni, dal 2000 vescovo di Termoli-Larino, è stato promosso arcivescovo di Pescara-Penne. Valentinetti, sacerdote dal 1977 della natia diocesi di Lanciano-Ortona, è stato alunno dell’Almo Collegio Capranica.

Diplomazia
Nuovo rappresentante russo presso la Santa Sede

Il 28 ottobre il Papa ha ricevuto in udienza il nuovo rappresentante della Federazione Russa presso la Santa Sede. Si tratta di Nikolay Sadchikov, 59 anni, diplomatico di carriera, che dal 2001 era ambasciatore in Svezia. Non avendo ancora la rappresentanza russa in Vaticano il rango di ambasciata, non ci sono stati i discorsi di rito tra il Papa e il neoarrivato diplomatico.





LA DOCUMENTATION CATHOLIQUE

Ratzinger e la Dolce Francia


La copertina del numero 1 
del 2005 della rivista francese 
La documentation catholique

La copertina del numero 1 del 2005 della rivista francese La documentation catholique




La documentation catholique, celebre e autorevole rivista cattolica francese, diretta da padre Vincent Cabanac, ha dedicato un numero monografico speciale al nuovo papa Benedetto XVI. Nel fascicolo è raccolta una serie di testi di Joseph Ratzinger che vanno da quello pronunciato al Katholikentag di Bamberga nel 1966, quando era un semplice professore, a quello letto a Subiaco alla vigilia della morte di Giovanni Paolo II. Curiosa la pagina dedicata al discorso che il cardinale Ratzinger pronunciò nel maggio 1998 a Villa Bonaparte, residenza dell’ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, quando l’allora ambasciatore Jean-Louis Lucet gli consegnò le insegne di commendatore della Legion d’Onore concessagli dal presidente Jacques Chirac. Nell’occasione l’allora prefetto dell’ex Sant’Uffizio confessò di essere «sempre stato, dalla giovinezza, un ammiratore zelante della Dolce Francia», e di essere stato un lettore dei grandi scrittori francesi contemporanei come «Bernanos, Mauriac, Péguy, ma anche dei laici come Anouilh e Sartre». Dopo aver tessuto l’elogio dei grandi teologi francesi Congar, Daniélou e Chenu e del gesuita de Lubac, Ratzinger chiuse il suo breve discorso con un significativo: «Viva l’amicizia tra la Francia e la Germania, vive la France!».




IRAQ

Orrore a Falluja


Sopra, soldati americani tra le macerie di Falluja

Sopra, soldati americani tra le macerie di Falluja




Napalm e fosforo su Falluja. Con questo titolo la Stampa dell’8 novembre ha annunciato, con un richiamo in prima pagina, la trasmissione di un terrificante documentario-indagine andato in onda su Rai News 24 nello stesso giorno. Tra i vari orrori documentati, anche l’uso di «armi chimiche proibite dalle convenzioni internazionali: napalm e fosforo bianco, un agente che brucia la pelle in modo irreversibile e penetra nel corpo».


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