Rubriche
tratto dal n.10 - 2005

Lettere al direttore



Lettere dai monasteri



AGOSTINIANE DEL MONASTERO SANTA CROCE
Figline Valdarno, Firenze

La lettera che ci ha inviato ci ha ricordato quelle che ci spediva
Giorgio La Pira

Illustrissimo senatore,
professor Giulio Andreotti,
et si mihi liceat carissimo amico e fratello in Cristo Gesù nostro Signore, è con tanta gioia che mi unisco al coro delle consorelle claustrali d’Italia nel formulare il grazie sincero e di cuore per la sua graditissima lettera e per il dono dell’abbonamento alla rivista 30Giorni nella Chiesa e nel mondo. La nostra biblioteca si è così arricchita di un nuovo strumento di comunicazione che ci permette di essere sempre più aggiornate sui piccoli e grandi eventi all’interno della Chiesa. La sua lettera, signor senatore, con la sua richiesta di preghiera, in un mondo dove sembra che il male abbia preso il sopravvento sul bene, mi richiama alla memoria gli anni postbellici, quando il “sindaco santo” Giorgio La Pira, nei momenti più difficili e di travaglio per l’Italia e per il mondo, a noi claustrali inviò una lettera (le conservo tutte gelosamente): la richiesta era sempre di preghiera perché il Signore con il Suo Spirito Santo illuminasse coloro che avevano in mano i destini dei popoli, affinché agissero sempre con giustizia e carità per il bene dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio. Questo ci gratificava e ci entusiasmava perché era uno dei pochi laici a credere che, anche attraverso le grate (e lei ce lo conferma), possiamo tanto operare per il bene dell’umanità in un mondo dove sembra che solo le attività pratiche abbiano valore. Il nostro essere religiose e claustrali non sminuisce la nostra dignità di donne, perché all’interno della Chiesa abbiamo un nostro ruolo ben preciso, ma ciò che rimane difficile è farlo capire a coloro che vivono nella dimensione del quotidiano.
La sua lettera con la sua esortazione di dare voce ai nostri silenzi mi porta a fare mie le parole del compianto pontefice Giovanni Paolo II: «Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo»; e questa esortazione vorrei rivolgerla, anzi gridarla a tutti i giovani perché accolgano l’invito del Signore a mettersi alla sua sequela.
Dopo più di cinquant’anni di vita religiosa, e con me altre consorelle, ogni mattina al risveglio rinnoviamo al Signore il nostro sì sincero e incondizionato come il primo giorno. Come vorrei che questa meravigliosa esperienza fosse condivisa e sperimentata da tante altre donne che, facendo proprie le parole del nostro Padre sant’Agostino – «Tardi t’amai, bellezza antica e sempre nuova» – scoprissero là il dono della vocazione alla vita consacrata.
Grazie ancora per averci fatto conoscere attraverso la sua rivista e di avermi permesso questo piccolo “sfogo” come a un amico provato dalle vicende umane, ma che crede nel valore e nella forza della preghiera.
Le confermo il ricordo della preghiera per le sue particolari intenzioni, per la nostra amata patria e per il mondo intero, unito a tanta gratitudine.
Devotissima in Cristo,
suor Angelica Pruneti O.S.A. e consorelle


BENEDETTINE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
DEL MONASTERO SAN BENEDETTO
Catania

Leggiamo 30Giorni
con cuore dilatato e sereno

Illustrissimo senatore Giulio Andreotti,
ancora una volta sentiamo il bisogno di unirci al coro unanime delle claustrali d’Italia per dirle «Grazie!». Ci rendiamo conto, ogni volta di più, dell’alto spessore del mensile da lei diretto. Leggiamo con cuore dilatato e sereno ciò che è scritto, perché sappiamo che quanto è scritto è vero, genuino e corretto, a differenza di certi quotidiani e riviste.
Il Signore la benedica per la sua squisita generosità nei nostri riguardi, insieme a quanti collaborano con lei.
Con stima,
la madre priora e la comunità


CLARISSE DEL MONASTERO SANTISSIMO SALVATORE
Fucecchio, Firenze

Offriamo al Signore preghiere
e sofferenze affinché la sostenga ancora per tanti anni

Illustrissimo signor senatore,
sono la nipote di padre Agostino Zambonati, il caro zio che mi sollecitava fin da bambina a pregare per lei e per i politici. La ringrazio vivamente per la sua bella e preziosa rivista 30Giorni.
Sono ancora responsabile di questa piccola e sofferente comunità. Mi trovo a scrivere sempre di notte. Offriamo al Signore preghiere e sofferenze affinché la sostenga ancora per tanti anni e possa essere un esempio di forza e coraggio per i giovani e gli adulti, con l’esempio della sua serenità e della sua fortezza. Nelle avversità è stato proprio forte! Auguri, senatore! Le siamo vicine e preghiamo per lei e per quanti le sono cari. Grazie ancora della sua rivista!
Il Signore sia sempre la sua forza! Devotissima in Cristo,
suor Giovanna Maria Zanzi

CARMELITANE SCALZE DEL MONASTERO SANTA TERESA
San Colombano, Lucca

La ringraziamo per il dono della rivista 30Giorni che, a sorpresa, ci arriva
da qualche tempo

Onorevole senatore,
seppure con qualche ritardo vengo a ringraziarla, a nome di ogni sorella, per il dono della rivista 30Giorni che, a sorpresa, ci arriva ormai da qualche tempo. La rivista è molto bella e ci aiuta a guardare all’attualità con uno sguardo fiducioso e orante.
Particolarmente belli sono stati i numeri 4 e 5, dedicati, in larga parte, rispettivamente all’amato papa Giovanni Paolo II, ormai passato da questo mondo al Padre, e al nuovo pontefice Benedetto XVI.
Assieme alla nostra gratitudine assicuriamo la nostra preghiera affinché la rivista sia sempre espressione fedele della dottrina e della vita della Chiesa e affinché il Signore le conceda forza, salute e anni di vita da spendere ancora per il bene di quanti, pur a tentoni, cercano la luce e la verità.
Distinti saluti,
suor Francesca Teresa di Gesù Bambino, priora


MONACHE MINIME DEL MONASTERO SAN FRANCESCO DI PAOLA
Grottaferrata, Roma

Ci sentiamo le più piccole nella casa
del Padre, con un cuore grande
che abbraccia tutto il mondo

Illustrissimo senatore signor Giulio Andreotti,
prima di tutto la vogliamo ringraziare per la profonda stima e fiducia che dimostra verso il carisma della vita contemplativa, ossia per i monasteri di clausura, e come valorizza la nostra vita di preghiera spesa per il bene del mondo intero.
Grazie di cuore per la sua lettera dedicata esclusivamente a noi e grazie per il dono dell’abbonamento al mensile 30Giorni, che apprezziamo per la serietà e l’imparzialità con cui affronta i delicati problemi che assillano un mondo sempre più disorientato fra tanti falsi profeti che ogni giorno tentano di demolire i valori più sani per trasmettere gli errori di nuove ideologie.
Ci auguriamo che il mensile possa incontrare nuovi simpatizzanti, che sappiano riconoscere il merito di un giornale cristiano e aperto alle problematiche più scottanti della nostra società.
Grazie, senatore, a lei e a tutta la redazione. Da parte nostra le assicuriamo il nostro ricordo orante affinché il Signore l’aiuti in questo delicato compito e la guidi sempre per poter trasmettere la verità, anche se questa richiede molte volte un cammino contro corrente. Ci sentiamo le più piccole nella casa del Padre, secondo il nostro nome “minime”, ma con un cuore grande che abbraccia tutto il mondo, e come Mosè sul monte vogliamo intercedere presso Dio per tutti i nostri fratelli che sono nel mondo.
Con stima e riconoscenza a lei, senatore, e a tutta la redazione,
suor Maria Concezione Sanna O.M., superiora, e
le monache minime di san Francesco di Paola


BENEDETTINE DEL MONASTERO SANTA MARGHERITA
Fabriano, Ancona

Gesù ci dona l’utile e il necessario! Grazie per la vostra bella rivista

Illustrissimo senatore,
solo in questi giorni mi sono accorta che la bella rivista 30Giorni ci arriva gratis e ho detto: grazie a Dio! Mi piaceva molto, ma la mia economa aveva difficoltà a farci l’abbonamento: ho proprio ringraziato il Signore e ora ringrazio lei e i suoi collaboratori.
Gesù è bontà e provvidenza infinite! Ci dona l’utile e il necessario.
Preghiamo per la pace come ci suggerisce anche il nostro santo padre Benedetto: ora, labora et pax!
Devotissima in Gesù Cristo,
madre Raffaella Pagliarini O.S.B.,
abbadessa


VISITANDINE DEL MONASTERO DELLA VISITAZIONE
Alzano Lombardo, Bergamo

Preghiamo e offriamo
le nostre giornate per voi

Illustrissimo signor senatore,
le siamo molto grate per le sue parole piene di stima e di ammirazione per la nostra bella e santa vocazione, e per il dono graditissimo dell’abbonamento al mensile 30Giorni nella Chiesa e nel mondo alle comunità di clausura. Grazie di cuore! Noi siamo una comunità piccola, nove sorelle tutte avanti negli anni; mentre con tutto il cuore prendiamo l’impegno della preghiera e dell’offerta delle nostre giornate, dobbiamo dire che non siamo in grado di dare suggerimenti e una collaborazione diretta a far conoscere meglio la realtà delle clausure.
Siamo certe però che qualche altra delle nostre comunità potrà farlo anche per noi e anche per questo preghiamo di cuore. Le esprimiamo la nostra viva gratitudine per la sua bontà e interessamento per noi e la assicuriamo del nostro ricordo orante. Dio sia benedetto!
Madre Maria Clementina Merzi


CLARISSE CAPPUCCINE DEL MONASTERO SAN GIUSEPPE
Mestre, Venezia

La benevolenza espressa in un gesto

Le suore clarisse cappuccine del monastero San Giuseppe, sensibili e grate per il dono di 30Giorni, ringraziano vostra eccellenza per la benevolenza, espressa in quel gesto nei loro riguardi, e, nella preghiera, invocano dal Padre ogni dono perpetuo, grazia e benedizioni estensibili a quanti le sono cari.
Di cuore,
suor Chiara e sorelle


CLARISSE DEL MONASTERO SANTA CHIARA
Limbach-Balsbach, Germania

La preghiera è la nostra voce
che si eleva nel silenzio

Egregio signor Andreotti,
avendo da lei ricevuto un giornale in lingua tedesca, presumo che lei sia in grado di comprendere anche una lettera in tedesco.
Innanzitutto desideriamo ringraziarla di tutto cuore per l’invio del suo giornale 30Giorni che abbiamo letto con grande interesse.
Lei auspica un «contributo specifico» e una «collaborazione diretta» da parte di noi contemplative. Così com’è giusto che sia, non possiamo accontentarla. La nostra “voce che si eleva dal silenzio” è sempre e comunque la nostra preghiera per i vari bisogni degli uomini, della Chiesa e del mondo. I nostri benefattori, nel numero dei quali è ora anche lei con il suo giornale, sono ricordati in modo particolare nelle nostre preghiere, dal momento che possiamo vivere la nostra vita contemplativa solo grazie al loro aiuto.
A volte lavoriamo in modo concreto in seno alla Chiesa e al mondo, come, per esempio, per l’Anno dell’Eucaristia, in occasione del quale abbiamo preparato, sulla base delle nostre meditazioni, un libretto sulla Santissima Eucaristia e ne abbiamo distribuite diverse migliaia di copie. Quale modesto segno esteriore della nostra gratitudine, ci permettiamo di inviarle una copia in tedesco e un’altra in spagnolo. Purtroppo non disponiamo di copie in italiano e anche le copie in spagnolo sono quasi terminate.
Segno di gratitudine nei suoi confronti sarà inoltre la nostra preghiera per lei e per il suo operato nella Chiesa e nel mondo. Dio la benedica!
Con gratitudine,
suor Ancilla Fischer, badessa


TRAPPISTE DEL MONASTERO DEL GETSEMANI
Dannenfels - Pfalz, Germania

Noi viviamo nella zona settentrionale del Palatinato,
nel pieno della diaspora,
in una realtà fortemente secolarizzata

Egregio signor senatore Giulio Andreotti,
la ringrazio infinitamente per la sua lettera e per l’invio dell’abbonamento omaggio al suo interessante mensile 30Giorni nella Chiesa e nel mondo, entrambi cortesemente in lingua tedesca.
Lei ci chiede di contribuire in due modi alla sua attività. Desidero di buon grado assicurarle la nostra preghiera a sostegno della sua competente e valida opera di informazione sulla Chiesa e sul mondo.
Siamo anche riconoscenti per la sua positiva valutazione della nostra vita monastica contemplativa.
D’altro canto, trovo difficile delineare quali saranno gli sviluppi per il futuro. Ritengo, però, che il nostro Santo Padre abbia ragione quando sostiene che il problema non sia tanto il “clash of civilizations” (scontro di civiltà); in futuro la questione sarà, invece, tra quanti credono in Dio e quanti non credono; per questo apprezzo molto la sua disponibilità a un dialogo, improntato alla verità e all’amore, con gli uomini di ogni religione e cultura.
In Europa siamo dinanzi al problema di un continuo indebolimento della fede cristiana. La Chiesa ha l’arduo compito, da una parte, di rendere i fedeli saldi nella loro fede e, dall’altra, di mantenere aperto il dialogo – come già avviene in Italia – con quanti si preoccupano di quali debbano essere i valori su cui costruire le fondamenta della nostra società. Questo rappresenta una sfida anche per i monasteri, quali luoghi di vita spirituale nella Chiesa.
Noi viviamo qui, nella zona settentrionale del Palatinato, nel pieno della diaspora, in una realtà fortemente secolarizzata. Da una parte, abbiamo esperienza diretta e dolorosa di ciò che separa cattolici e protestanti; dall’altra, anche le comunità protestanti apprezzano i nostri lavori artistici e i nostri paramenti, la nostra presenza in generale, e così spesso nascono stimolanti scambi di idee sulla vita spirituale. Nella nostra piccola foresteria accogliamo chiunque desideri, in un’atmosfera di silenzio, pregare con noi e approfondire la propria fede.
Quale comunità monastica, che vive secondo la regola di san Benedetto, abbiamo particolarmente a cuore una degna celebrazione della liturgia, perché è lì che si manifesta il mistero del donarsi di Dio agli uomini. A questo serve anche il nostro lavoro, la creazione artistica di paramenti. I nostri paramenti sono frutto del nostro servizio alla parola di Dio, la loro lavorazione è accompagnata dalla preghiera, e dovrebbero aiutare a far entrare i fedeli nello spirito della liturgia. Per questo i nostri paramenti testimoniano anche l’annuncio del Vangelo.
Tuttavia – e qui vengo alla sua domanda sul nostro modo di intendere la clausura –, per poter rendere questo servizio a Dio e alla Sua Chiesa, si rende per noi necessario restare “in casa”. Penso a ciò che intendeva dire san Gregorio Magno, quando disse del padre del monachesimo Benedetto: «Egli visse con sé stesso». Questa stabilitas con cui non si intende solo il luogo, quanto piuttosto il dimorare del cuore in Dio – è importante oggi tanto quanto ai tempi delle invasioni barbariche. Inoltre la vita di clausura favorisce e assicura la stabilitas, e rafforza la fedeltà.
Questa stabilitas, il rimanere fedeli a un luogo, a una comunità, a una scelta di vita per Dio, è una testimonianza importante per gli uomini della nostra inquieta epoca. È soprattutto una testimonianza dell’esistenza di Dio, dal momento che, senza la nostra fede in Dio, condurre una vita monastica contemplativa sarebbe non solo illogico, ma anche impossibile. Restano sempre valide le famose parole di sant’Agostino: «Ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te» [Confessioni I, 1, ndt]
Nella preghiera accompagniamo lei e quanti a lei legati, e le auguriamo divine benedizioni per la sua attività. Potrà sempre far conto sulle nostre preghiere!
Con riconoscenza,
suor Prassede Dalpke O.C.S.O.




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