
Arcangelo Berra,
A Gerusalemme
in pellegrinaggio,
Edizioni Segno, Tavagnacco (Ud) 2004, 146 pp.,
euro 10,00
L’esperienza più significativa, il viaggio più bello e intensamente spirituale che io abbia fatto è il pellegrinaggio in Terra Santa, con una parrocchia del Cremonese, nel 2000 – credo; conservo il diario di quel viaggio-pellegrinaggio e certamente oggi, quando ascolto i brani del Vangelo, essi assumono in me un significato diverso, più sentito, più partecipato sul piano spirituale; è come rivedere i luoghi della Natività, della Passione, il Monte degli ulivi, percorrere la Via Crucis, fino al Santo Sepolcro. E ancora la Spianata delle moschee, il Muro del pianto, il Monte delle tentazioni, camminare lungo il Giordano, sostare a Cafarnao, a Cana di Galilea, salire il Tabor, il monte reso sacro dalla Trasfigurazione di Gesù di fronte ai discepoli prediletti.
Ho provato le stesse sensazioni leggendo A Gerusalemme in pellegrinaggio di Arcangelo Berra.
Nell’antichità il pellegrinaggio era un’avventura, durava mesi. Preghiere, veglie e meditazioni scandivano i giorni di marcia e le lunghe notti; il lento andare preparava lo spirito all’incontro con Gesù Cristo e con i luoghi santi. Il viaggio era cammino e ascesi. Oggi le cose sono diverse, in poche ore di aereo si raggiunge Gerusalemme; ma forse non è cambiato “il sentire” del pellegrinaggio, che non è solo un momento di promozione umana, una manifestazione di pietà popolare, un’esperienza intima di devozione personale, ma diventa invero un “luogo” di evangelizzazione e catechesi e un fatto comunitario, di Chiesa, della Chiesa come “popolo di Dio in cammino”. L’ultimo libro del cardinale Camillo Ruini, Il Pellegrinaggio – «andando… evangelizzate», mette a fuoco il valore ecclesiale del pellegrinaggio.
Con questo taccuino di viaggio, Arcangelo Berra ripercorre, in cinquanta densi capitoli, i luoghi della Terra Santa attraverso la cronaca minuziosa e fedele di un pellegrinaggio fatto nel 1993. La cronaca del cammino di una piccola porzione di Chiesa ricca di fede, di preghiera, ma anche di debolezza e di dubbio, condotta in terra d’Israele dove il Signore ha mostrato la Sua salvezza.