Rubriche
tratto dal n.11 - 2005


CHIESA

Agostino, i cittadini di Babilonia e la Gerusalemme celeste



Benedetto XVI durante l’udienza generale del 21 dicembre 2005

Benedetto XVI durante l’udienza generale del 21 dicembre 2005






Pubblichiamo parte della meditazione che il Santo Padre ha tenuto il 30 novembre, in occasione dell’udienza del mercoledì: «Vorremmo affidarci a sant’Agostino per un’ulteriore meditazione sul nostro Salmo. In essa il grande Padre della Chiesa introduce una nota sorprendente e di grande attualità: egli sa che anche tra gli abitanti di Babilonia ci sono persone che s’impegnano per la pace e per il bene della comunità, pur non condividendo la fede biblica, non conoscendo cioè la speranza della Città eterna alla quale noi aspiriamo. Essi portano in sé una scintilla di desiderio dell’ignoto, del più grande, del trascendente, di una vera redenzione. Ed egli dice che anche tra i persecutori, tra i non credenti, si trovano persone con questa scintilla, con una specie di fede, di speranza, per quanto è loro possibile nelle circostanze in cui vivono. Con questa fede anche in una realtà non conosciuta, essi sono realmente in cammino verso la vera Gerusalemme, verso Cristo. E con questa apertura di speranza anche per i babilonesi – come Agostino li chiama –, per quelli che non conoscono Cristo, e neppure Dio, e tuttavia desiderano l’ignoto, l’eterno, egli ammonisce anche noi di non fissarci semplicemente sulle cose materiali dell’attimo presente, ma di perseverare nel cammino verso Dio. Solo con questa speranza più grande possiamo anche, nel modo giusto, trasformare questo mondo. Sant’Agostino lo dice con queste parole: “Se siamo cittadini di Gerusalemme… e dobbiamo vivere in questa terra, nella confusione del mondo presente, nella presente Babilonia, dove non dimoriamo da cittadini ma siamo tenuti prigionieri, bisogna che quanto detto dal Salmo non solo lo cantiamo ma lo viviamo: cosa che si fa con una aspirazione profonda del cuore, pienamente e religiosamente desideroso della città eterna”.
Ed aggiunge riguardo alla “città terrestre chiamata Babilonia”: essa “ha persone che, mosse da amore per lei, si industriano per garantirne la pace – pace temporale – non nutrendo in cuore altra speranza, riponendo anzi in questo tutta la loro gioia, senza ripromettersi altro. E noi li vediamo fare ogni sforzo per rendersi utili alla società terrena. Ora, se si adoperano con coscienza pura in queste mansioni, Dio non permetterà che periscano con Babilonia, avendoli predestinati a essere cittadini di Gerusalemme: a patto però che, vivendo in Babilonia, non ne ambiscano la superbia, il fasto caduco e l’indisponente arroganza... Egli vede il loro asservimento e mostrerà loro quell’altra città, verso la quale debbono veramente sospirare e indirizzare ogni sforzo”(Esposizioni sui Salmi, 136,1-2: Nuova Biblioteca Agostiniana, XXVIII, Roma 1977, pp. 397.399)» .




ISRAELE

Sharon, “Avanti” e i fautori del Grande Israele


Ariel Sharon

Ariel Sharon

Bagliori di speranza dal nuovo Israele: a metà novembre, in seguito alla vittoria del sindacalista Peretz alle primarie del Labour, Ariel Sharon (il quale il 20 dicembre ha accusato un piccolo malore che ha fatto trepidare il mondo) ha deciso di abbandonare il Likud per dar vita a un nuovo partito: Kadima (“Avanti”). Riportiamo le parole di Yossi Beilin, leader della sinistra sionista Meretz, apparse in un articolo della Repubblica del 21 novembre: «Una grande vittoria per coloro che credono nella necessità di un compromesso territoriale con i palestinesi rispetto ai fautori del Grande Israele. La scissione è l’occasione per dare vita a una coalizione a cui potrebbero prendere parte anche i fuoriusciti dal Likud che hanno capito di aver ingannato il popolo israeliano per trentotto anni e comprendono solo adesso che il sogno del Grande Israele era una pericolosa chimera».




CHIESA/2

La Chiesa con una voce sola


Giuseppe De Rita

Giuseppe De Rita



La Chiesa con una voce sola. Questo il titolo di un’intervista a Giuseppe De Rita, pubblicata sulla Repubblica del 1° dicembre a firma di Marco Politi. Riportiamo una risposta del segretario generale del Censis: «L’ho detto e l’ho scritto varie volte. L’istituzione si è verticalizzata, ma non serve dare solo la colpa al vertice, che parla per tutti. È diminuita la qualità del personale ecclesiastico. Tra i vescovi c’è gente che parla per tutti. Tra i vescovi c’è gente selezionata in maniera non coerente con la presenza policentrica della Chiesa nella società attuale. [...] Un tempo avevamo presuli come Del Monte, Ablondi, cardinali come Ballestrero a Torino, Cè a Venezia, Piovanelli a Firenze, vescovi come don Riva a Roma. Oggi dobbiamo dire che il pontificato di Wojtyla ha portato a un impoverimento della Chiesa di parlare a più voci».




30GIORNI NEL MONDO


Romania
Elevata a Chiesa arcivescovile maggiore la Chiesa greco-cattolica

Il 16 dicembre la Sala stampa della Santa Sede ha annunciato che il Papa ha elevato la Chiesa metropolitana sui iuris greco-cattolica romena al grado di Chiesa arcivescovile maggiore e ha promosso Lucian Muresan alla dignità di arcivescovo maggiore di Fagaras e Alba Iulia.

Nomine /1
Nuovo segretario al Culto divino

Il 10 dicembre l’arcivescovo Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, 58 anni, originario dello Sri Lanka, è stato nominato nuovo segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Nominato ausiliare di Colombo nel 1991 e vescovo di Ratnapura nel 1995, nel 2001 è stato chiamato a Roma come segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Il 29 aprile 2004 è stato nominato nunzio in Indonesia e Timor Est. L’Osservatore Romano del 28 aprile 2004 ospitò un articolo di Patabendige Don a commento dell’Istruzione Redemptionis Sacramentum “su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia”, che era stata pubblicata il 23 aprile 2004 a cura della Congregazione per il culto divino d’intesa con la Congregazione per la dottrina della fede.


Nomine/2
Giertych teologo della Casa pontificia

Il 1° dicembre il padre domenicano Wojciech Giertych, 54 anni, è stato nominato nuovo teologo della Casa pontificia. Giertych, nato a Londra da una famosa famiglia polacca, era «socio» del maestro generale dell’ordine domenicano per la vita intellettuale. Conosce sette lingue, tra cui il russo.


Chiesa
Piovanelli e la compieta

Avvento, la speranza trova casa. È il titolo di un’intervista al cardinale Silvano Piovanelli sul tempo di Avvento pubblicata sull’Avvenire del 26 novembre. Ne riportiamo un brano: «È vero, spesso si cerca di nascondere la realtà della morte […] Persino la liturgia a volte usa traduzioni diciamo così attenuate. È il caso della preghiera finale della compieta: “Noctem quietam et finem perfectum concedat nobis Dominus omnipotens”, che è stata tradotta con “Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo”. Ma non è una traduzione fedele perché “noctem quietam” uguale “notte serena” va anche bene, mentre “riposo tranquillo” non traduce il “finem perfectum”, che vuol dire una santa fine, una morte santa».

Viet Nam
Visita del prefetto di Propaganda Fide

Il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha visitato il Viet Nam dal 28 novembre al 6 dicembre. Durante la sua missione pastorale, compiuta su invito della Conferenza episcopale del Paese asiatico, Sepe ha visitato le arcidiocesi di Hanoi, di Huê e di Hôchiminhville e le diocesi di Hung Hoá e Ba Ria. Durante la permanenza in Viet Nam, il porporato ha incontrato anche varie autorità civili, compreso il primo ministro Phan Van Kai.
Durante la visita, il 29 novembre, nella Cattedrale di Hanoi, il prefetto di Propaganda Fide ha ordinato sacerdoti 57 diaconi.


Sacro Collegio
La morte del cardinale Scheffczyk

L’8 dicembre è morto il porporato tedesco Leo Scheff­czyk, 85 anni, teologo, creato cardinale nel febbraio 2001. Con la sua scomparsa il Sacro Collegio risulta composto da 179 cardinali di cui 111 elettori.

Medio Oriente/1
Peretz e i giochi dei bambini

«Di notte i bambini di Sderot non dormono nel timore dei razzi palestinesi Qassam e i bambini di Gaza non dormono perché i nostri aerei da combattimento rompono il muro del suono. Nei miei sogni un giorno fra Gaza e Sderot ci sarà una zona industriale e i nostri figli giocheranno con i bambini palestinesi». È un passaggio del discorso che il nuovo leader del Partito laburista israeliano, Amir Peretz, ha tenuto nel corso di una manifestazione in memoria dell’ex premier israeliano Yitzhak Rabin, ucciso nel 1993. Una sintesi del discorso è apparsa sulla Stampa del 14 novembre.


Medio Oriente/2
Peres e una nuova speranza

«Mi dispiace staccarmi dal passato, ma sono contento di partecipare a una nuova speranza». Queste le parole pronunciate da Shimon Peres (e riportate sulla Repubblica del 5 dicembre), nell’aderire alla nuova formazione politica di Ariel Sharon.

Italia/1
Consacrato il nuovo vescovo di Trivento

La sera dell’8 dicembre è stato consacrato il nuovo vescovo di Trivento, in Molise, Domenico Angelo Scotti, 53 anni, originario di Pollutri (Ch), già rettore del Pontificio Seminario regionale abruzzese-molisano San Pio X, e, dall’aprile 2005, vicario generale di Chieti-Vasto.


Italia/2
Nuovi vescovi a Forlì, Lodi, Assisi

Il 12 novembre Lino Pizzi, 63 anni, rettore del seminario diocesano di Modena, è stato nominato vescovo di Forlì-Bertinoro.
Il 14 novembre Giuseppe Merisi, 67 anni, dal 1995 ausiliare di Milano, è stato nominato vescovo di Lodi.
Il 19 dicembre l’arcivescovo Domenico Sorrentino è stato nominato vescovo-arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Sorrentino, campano, 57 anni, dall’agosto 2003 era segretario della Congregazione per il culto divino.


Diplomazia/1
Nuovi nunzi
in Paraguay, Bosnia
e Usa

Il 16 novembre l’arcivescovo Orlando Antonini, 61 anni, abruzzese, è stato nominato nunzio in Paraguay. Dal 1999 era nunzio in Zambia e Malawi.
Il 21 novembre l’arcivescovo Alessandro D’Errico, 55 anni, campano, è stato nominato nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina. Dal 1999 era nunzio in Pakistan.
Il 17 dicembre l’arcivescovo Pietro Sambi è stato nominato nunzio negli Stati Uniti, dove prende il posto del colombiano Gabriel Montalvo che ha compiuto 75 anni lo scorso gennaio. Sambi, 67 anni, romagnolo, dal 1998 era nunzio in Israele e Cipro, nonché delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina.


Diplomazia/2
Nuovi ambasciatori
di Usa, Francia
e Gran Bretagna

Il 12 novembre ha presentato le credenziali al Papa il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede. Si tratta di Francis Rooney, 52 anni, cattolico, presidente e direttore generale della Manhattan Construction Company e del gruppo Rooney Holdings Inc.
Il 19 dicembre è toccato al rappresentante della Francia: Bernard Kessedjian, 62 anni, di famiglia armeno-cattolica, diplomatico di carriera, già ambasciatore in Algeria (1992-1994) e in Grecia (1995-2000), negli ultimi cinque anni rappresentante permanente presso l’Ufficio Onu a Ginevra.
Il 23 dicembre, poi, è stata la volta del nuovo ambasciatore della Gran Bretagna. Si tratta del giovane Francis Martin-Xavier Campbell, 35 anni, originario dell’Irlanda del Nord, diplomatico di carriera, dal 2001 al 2003 segretario privato del premier Tony Blair e dal 2003 al 2005 primo segretario nell’ambasciata di Roma presso il Quirinale. Campbell è il primo cattolico a ricoprire questo incarico dai tempi della Riforma.
Diplomazia/3
Nuovi ambasciatori non residenti a Roma

Il 1° dicembre il Papa ha ricevuto le lettere credenziali di undici nuovi ambasciatori presso la Santa Sede che non risiedono in Roma. Si tratta dei rappresentanti di Tanzania (Ali Abeid A. Karume, 55 anni, ambasciatore anche in Germania), Nepal (Madan Kumar Bhattarai, 51 anni, ambasciatore anche in Germania), Finlandia (Pekka Ojanen, 59 anni, ambasciatore anche in Svizzera), Santa Lucia (Gilbert Ramez Chagoury, 59 anni, ambasciatore anche presso l’Unesco a Parigi), El Salvador (Francisco A. Soler, 60 anni, residente a Londra), Danimarca (Sten Erik Malmborg Lilholt, 62 anni, ambasciatore anche in Svizzera), Sudafrica (Konji Sebati, 54 anni, ambasciatrice anche in Svizzera), Algeria (Idriss Jazary, 69 anni, ambasciatore anche presso la sede Onu di Ginevra), Eritrea (Petros Tseggai Asghedom, 59 anni, ambasciatore anche in Germania), Togo (Felix Kodjo Sagbo, 55 anni, ambasciatore anche in Belgio) e Andorra (Antoni Morell Mora, 54 anni, residente in patria).


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