Rubriche
tratto dal n.10 - 2000

Lettere al direttore



La posta del direttore


Re Umberto I e la regina Margherita

Re Umberto I e la regina Margherita

STORIA PATRIA

Umberto I e la fede cattolica

Caro direttore,
in una trasmissione televisiva lei ha detto che nel Giubileo del 1900 fu consentito al re Umberto I di lucrare le indulgenze recandosi, invece che nella Basilica di San Pietro, alla Scala Santa. Posso conoscere la fonte di questa notizia? Un mio collega che insegna storia mi ha detto che fatica a crederlo perché non gli risulta che il figlio di Vittorio Emanuele II fosse così praticante.
Può darmi lumi? Grazie, comunque.

Mario Lunardi
Roma, Italia

Non ho a portata di mano la fonte della notizia, ma posso trascrivere un passo dell’Osservatore Romano del 18 agosto 1900 alla vigilia delle celebrazioni del trigesimo del Re assassinato a Monza: «Non pochi d’Italia, e molti ancor più all’estero, in vista delle onoranze funebri ecclesiastiche, tributate al defunto re Umberto, e di una certa preghiera pubblicata in suffragio dell’anima di Lui han mosso lamento contro l’Autorità Ecclesiastica, quasiché avesse questa in ciò receduto dalle leggi santissime della Chiesa. Fa d’uopo avvertire che l’Autorità Ecclesiastica ha tollerato i funerali del defunto Re, non solo per protestare contro l’esecrando delitto perpetrato in persona di Lui, ma sì ancora e molto di più, per le circostanze personali del defunto il quale negli ultimi tempi soprattutto della vita ha dato non dubbii segni di sentimento religioso, fino a desiderare, come si disse, di riconciliarsi con Dio per mezzo de’ sacramenti in questo Anno Santo.
Posto ciò è da presumere che negli ultimi momenti di sua vita abbia implorata l’infinita misericordia in Dio; e, se ne avesse avuto l’agio, non avrebbe esitato di riconciliarsi con Lui.
Or è legge della Chiesa, dichiarata più volte dalla sacra Penitenzieria, che in simili casi può consentirsi la sepoltura ecclesiastica anche a chi altrimenti non si dovrebbe, moderandone, secondo la qualità delle persone, la pompa esteriore.
Quanto poi alla nota preghiera, composta in un momento di suprema e compatibile angoscia, non essendo essa conforme alle leggi della sacra Liturgia, non può essere, né è stata mai approvata dalla Suprema Autorità Ecclesiastica».
Spero che per lei e per il professore sia sufficiente.

G. A.


GRANDE FRATELLO

Si vola molto in basso

Caro direttore,
ho visto in un passaggio di una sua intervista che lei è molto severo verso la trasmissione del Grande Fratello, reputando addirittura che si stiano consumando reati di atti osceni in luogo pubblico. Non le sembra di esagerare? L’ex presidente della Corte costituzionale Caianello ha detto che questo concetto di oscenità è più che superato. Forse vi dovreste aggiornare, come vedo che fate alcune volte in altri settori.
Auguri e saluti.

Camillo Olivero
Torino, Italia

Vi sono tanti aspetti di questa lunga trasmissione su cui non ho competenza tecnica per interloquire. Ma con tutto l’ossequio dovuto all’ex presidente della Corte da lei citato, non credo che si possa cancellare a piacimento un articolo del Codice penale, tanto più che a tutela delle oscenità la Costituzione repubblicana prevede persino misure preventive. L’intervista alla quale si riferisce fu rilasciata sotto l’impressione di alcune immagini in diretta contenute nella trasmissione domenicale di Maurizio Costanzo, nella quale era per così dire festeggiata la prima fuoriuscita dalla casa del Grande Fratello. Per il resto sia prima che dopo ho "guardato" sempre occasionalmente queste trasmissioni. Mi sembra però che si voli molto in basso.
Ricambio auguri e saluti.

G. A.




Español English Français Deutsch Português