Lettere al direttore
LA POSTA DEL DIRETTORE
DIVORZIATI E SACRAMENTI
Lo spazio per i direttori di coscienza
Illustre direttore, fino a questo momento, con il consenso del mio parroco, mi accostavo ai sacramenti pur essendo in seconde nozze, rescissosi il primo matrimonio con il divorzio statuale. Le recenti precisazioni vaticane mi terrorizzano. È superato il margine di governo delle coscienze che fino ad ora ci consentiva un modus vivendi spirituale? Ma è giusto penalizzare chi si sposa in chiesa rispetto al rito civile?
Con la dovuta osservanza.
Pino Astaldi
Roma, Italia
In tema di principi l’enunciazione non può che essere rigida. La recente precisazione della curia è dovuta – lo si desume anche dal documento – a posizioni non ritenute corrette nei testi di alcuni teologi; questo spiega anche una estrema rigidità. Circa il matrimonio civile è esatto che sotto un profilo giuridico canonico non è rilevante (il vescovo di Prato andò sotto processo in Italia per averlo rammentato) ma si fa fatica a trarne conseguenze così massimaliste e anche poco romantiche.
Per il resto lo spazio per i direttori di coscienza non credo sia blindato.
G.A.
SCUOLA CATTOLICA
Una giornata per la libertà di educazione
Pregiatissimo senatore, ho letto la sua proposta di dar vita ad una giornata della scuola cattolica sulla falsariga di quanto si fa per l’Università Cattolica. Mi pare una buona idea, che io però modificherei leggermente facendola diventare giornata della libertà di educazione. Tale momento dovrebbe essere il culmine di un periodo (un mese, una settimana) dedicato a raccogliere fondi per l’istituzione di borse di studio da dedicare a studenti iscritti a istituzioni scolastiche non statali, anche non cattoliche. In questo modo si eviterebbe la facile accusa di voler finanziare le scuole dei preti. Ai classici banchetti sulle piazze dovrebbero affiancarsi altre iniziative come concerti, gare sportive, rappresentazioni teatrali, ecc.
La trasparenza nella gestione delle somme raccolte sarebbe assicurata da un Comitato di garanti che coinvolga anche persone estranee alla Chiesa.
Che cosa ne pensa?
Filippo Rossi
Piacenza, Italia
Sentiamo i lettori.
G.A.
Lo spazio per i direttori di coscienza
Illustre direttore, fino a questo momento, con il consenso del mio parroco, mi accostavo ai sacramenti pur essendo in seconde nozze, rescissosi il primo matrimonio con il divorzio statuale. Le recenti precisazioni vaticane mi terrorizzano. È superato il margine di governo delle coscienze che fino ad ora ci consentiva un modus vivendi spirituale? Ma è giusto penalizzare chi si sposa in chiesa rispetto al rito civile?
Con la dovuta osservanza.
Pino Astaldi
Roma, Italia
In tema di principi l’enunciazione non può che essere rigida. La recente precisazione della curia è dovuta – lo si desume anche dal documento – a posizioni non ritenute corrette nei testi di alcuni teologi; questo spiega anche una estrema rigidità. Circa il matrimonio civile è esatto che sotto un profilo giuridico canonico non è rilevante (il vescovo di Prato andò sotto processo in Italia per averlo rammentato) ma si fa fatica a trarne conseguenze così massimaliste e anche poco romantiche.
Per il resto lo spazio per i direttori di coscienza non credo sia blindato.
G.A.
SCUOLA CATTOLICA
Una giornata per la libertà di educazione
Pregiatissimo senatore, ho letto la sua proposta di dar vita ad una giornata della scuola cattolica sulla falsariga di quanto si fa per l’Università Cattolica. Mi pare una buona idea, che io però modificherei leggermente facendola diventare giornata della libertà di educazione. Tale momento dovrebbe essere il culmine di un periodo (un mese, una settimana) dedicato a raccogliere fondi per l’istituzione di borse di studio da dedicare a studenti iscritti a istituzioni scolastiche non statali, anche non cattoliche. In questo modo si eviterebbe la facile accusa di voler finanziare le scuole dei preti. Ai classici banchetti sulle piazze dovrebbero affiancarsi altre iniziative come concerti, gare sportive, rappresentazioni teatrali, ecc.
La trasparenza nella gestione delle somme raccolte sarebbe assicurata da un Comitato di garanti che coinvolga anche persone estranee alla Chiesa.
Che cosa ne pensa?
Filippo Rossi
Piacenza, Italia
Sentiamo i lettori.
G.A.