Rubriche
tratto dal n.12 - 1998


Castrillón Hoyos:

«Il dogma del “Dio fatto quest’ Uomo Gesù” tende a sfumarsi nel dogma del “Dio fatto ogni uomo”»


Adorazione dei magi, particolare dei dipinti del XII secolo della chiesa di San Martino, Zillis, Svizzera

Adorazione dei magi, particolare dei dipinti del XII secolo della chiesa di San Martino, Zillis, Svizzera

«...si tende a separare lo Spirito Santo dalla realtà storica di Gesù di Nazareth, di cui Egli è la Verità e la Salvezza in Persona. E inoltre, si tende a separarlo da tutte le dimensioni concrete ed esistenziali della Chiesa. Al massimo si considera accettabile solo una Chiesa che, senza alcun vincolo, si lascia plasmare continuamente dallo Spirito e con un debole riferimento a Cristo come ideale possibile. Lo Spirito dovrebbe liberare la Chiesa dallo scandalo della “incarnazione singolare”: il dogma del “Dio fatto quest’Uomo Gesù” tende a sfumarsi – recuperando antiche e molteplici sottigliezze eretiche – nel dogma del “Dio fatto ogni uomo”, o “dell’uomo incarnazione di Dio”. Evidentemente nessuno di noi sarebbe disposto a riconoscere come proprie tutte queste posizioni che finora ho nominato, ma l’accettazione, anche se parziale, di una o dell’altra qualificherebbe l’orientamento e il sapore che hanno gli altri insegnamenti formalmente accettati». Così il cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos, prefetto della Congregazione per il clero, nella conferenza tenuta la scorsa estate a Città del Messico in occasione del terzo incontro internazionale dei sacerdoti.




Ad tuendam fidem

Dottrina cattolica (e non opinioni) sull’escatologia


Catacombe a Roma: un tunnel  con loculi e arcosoli sulle pareti

Catacombe a Roma: un tunnel con loculi e arcosoli sulle pareti

«Non bisogna tuttavia pensare che la vita oltre la morte cominci solo con la risurrezione finale. Questa infatti è preceduta dalla condizione speciale in cui si trova, fin dal momento della morte fisica, ogni essere umano. Si tratta di una fase intermedia, in cui alla decomposizione del corpo corrisponde “la sopravvivenza e la sussistenza di un elemento spirituale, il quale è dotato di coscienza e di volontà, in modo tale che l’io umano sussista, pur mancando nel frattempo del complemento del suo corpo” (Sacra Congregatio pro doctrina fidei, De quibusdam quaestionibus ad eschatologiam spectantibus, 17 maggio 1979: AAS 71 [1979] 941). Per i credenti si aggiunge la certezza che la loro relazione vivificante con Cristo non può essere distrutta dalla morte, ma si mantiene al di là. Gesù, infatti, ha dichiarato: “Chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv 11, 25). La Chiesa ha sempre professato questa fede e l’ha espressa soprattutto nella preghiera di lode che rivolge a Dio in comunione con tutti i santi e nell’invocazione a favore dei defunti che non si sono ancora pienamente purificati. D’altra parte, la Chiesa inculca il rispetto per i resti mortali di ogni essere umano, sia per la dignità della persona a cui essi sono appartenuti, sia per l’onore che si deve al corpo di quanti, col Battesimo, sono divenuti tempio dello Spirito Santo. Ne è specifica testimonianza la liturgia nel rito delle Esequie e nella venerazione delle reliquie dei santi, che si è sviluppata fin dai primi secoli. Alle ossa di questi ultimi – dice san Paolino di Nola – “mai vien meno la presenza dello Spirito Santo, da cui proviene una viva grazia ai sacri sepolcri” (Carme XXI, 632-633)».
Il brano della catechesi del mercoledì di Giovanni Paolo II di quest’anno più esplicito contro false opinioni di teologi (udienza generale del 28 ottobre).




Modernismo

Il ritorno di Buonaiuti


Ernesto Buonaiuti

Ernesto Buonaiuti

Buonaiuti, il ribelle che parlava con Dio. Con questo titolo le pagine culturali del Corriere della Sera (31 dicembre) hanno ricordato la figura di Ernesto Buonaiuti, il sacerdote scomunicato per modernismo scomparso nel ’46. L’elzeviro è stato firmato da Giovanni Giudici e si è trattato di un ricordo personale in cui l’autore rammenta gli incontri avuti con Buonaiuti che ospitò nella rivista 1945 il suo primo articolo (su Charles Péguy). L’intervento di Giudici prende spunto dal fatto che la figura di Buonaiuti è tornata di attualità anche per un articolo apparso su Civiltà Cattolica un paio di mesi prima (Buonaiuti, Jemolo e padre Rosa, n. 3561, 7 novembre ’98). Nell’articolo il gesuita Giovanni Sale ripercorreva le vicissitudini ecclesiastiche del Buonaiuti chiarendo che: «Certamente all’inizio del secolo vi sono stati, come sembra, da ambedue le parti degli eccessi, dovuti all’ardore della lotta e ai toni accesi da essa assunti, ma anche alla mancanza di una lettura globale (forse anche profetica) dei fatti storici; e ciò sia da parte dei cosiddetti “novatori”, animati da una indiscriminata furia iconoclasta contro tutta la passata tradizione della Chiesa, sia da parte degli integralisti, resi ciechi da uno zelo spesso eccessivo e indiscriminato, quando non proprio animati da un meditato progetto di restaurazione religiosa conservatrice e autoritaria». L’articolo di Civiltà Cattolica è stato interpretato dal giornalista Michele Brambilla sul Corriere della Sera (11 novembre) come un ingiustificato atto di mea culpa della Chiesa, interpretazione che non è piaciuta agli scrittori della rivista.





Politica e religione
Violante, il presepe, il giornalista Minzolini e Verona fedele

«Nell’anno di grazia ’98, dopo mezzo secolo di Repubblica, per la prima volta da queste parti (Montecitorio, ndr) si sono viste le statuette dell’asinello, del bue, della Madonna, di san Giuseppe e del Bambinello. Sono apparse per merito di un presidente della Camera figlio di madre ebrea e, a quanto pare, agnostico. I maligni dicono al solito che il gesto è figlio di un’accurata strategia per approdare al Quirinale». Ecco cosa scrive la perfida penna di Augusto Minzolini sulla Stampa del 24 dicembre a proposito del presepe allestito per la prima volta nella Camera dei deputati.
Neanche un mese prima Verona fedele (6 dicembre), settimanale della diocesi veneta, aveva dedicato una ampia intervista a Luciano Violante (con tanto di foto in prima pagina), presentandolo come «uno dei candidati più accreditati alla poltrona del Quirinale», e aggiungendo: «Per essere comunque la terza carica dello Stato, Violante dimostra di avere tutte le carte per giocare anche da prima».


Cei
Niente tredicesima ai preti

La Conferenza episcopale italiana non ha alcuna intenzione di pagare la tredicesima ai sacerdoti. Lo ha ribadito sul periodico Sovvenire News (dicembre ’98) il vescovo Attilio Nicora, già vescovo di Verona e attualmente delegato della presidenza Cei per le questioni giuridiche, rispondendo ad una lettera di un sacerdote che la reclamava. Titolo del botta e risposta: La “tredicesima”? In fondo c’è già. Nicora spiega infatti che il no è motivato da due ragioni fondamentali: 1) «oltre alla remunerazione per dodici mensilità, il sistema si è accollato alcune provvigioni integrative in favore dei singoli sacerdoti», e cioè i contributi al Fondo del Clero Inps (1.527.600 lire annue) e i versamenti alla Società cattolica di assicurazione del premio annuo per la polizza sanitaria (500mila lire); 2) il Fondo del Clero Inps ha un deficit di più di mille miliardi e per questo dovranno essere incrementati i versamenti, e cioè ci saranno ulteriori spese, quindi «è impensabile introdurre un diritto alla “tredicesima”, che “sbilancerebbe” il governo complessivo dei flussi, con grave danno delle altre finalità cui si deve provvedere (nuove chiese, esigenze pastorali e carità)».


Taizé a Milano
Tanti (32mila) i polacchi

Nel 1998 la tradizionale kermesse di fine d’anno della Comunità ecumenica di Taizé si è svolta a Milano. La più nutrita rappresentanza straniera è stata quella polacca: 32mila giovani (il 40% circa dei partecipanti) e sette treni speciali.


Papa
Le variazioni dell’omelia di Natale

«Penso già al Natale del prossimo anno, quando, a Dio piacendo, darò inizio al Grande Giubileo con l’apertura della Porta Santa». Questa era una delle frasi della breve omelia che il Papa doveva pronunciare durante la messa della notte di Natale. Leggendolo però Giovanni Paolo II ha cambiato il soggetto del periodo e ha detto «...a Dio piacendo, la Chiesa darà inizio...», come se lui potesse non esserci. La piccola variazione è stata subito notata dai presenti ed anche dai quotidiani del 27 dicembre. Normalmente queste variazioni vengono poi inserite nei testi che vengono pubblicati sull’Osservatore Romano. Questa volta non è accaduto. Il quotidiano vaticano, nell’edizione andata in edicola il pomeriggio del 28 dicembre (e lavorata la mattina), ha pubblicato la versione originale dell’omelia.


Udienze/1
Quando il Papa cita Marx

Il 20 dicembre Giovanni Paolo II ha incontrato cinquanta tra giornalisti e impiegati dell’agenzia di stampa dell’episcopato polacco Kai. Il Papa ha ricevuto il gruppo nella sua biblioteca e ha salutato ad uno ad uno i presenti. Quando è stata la volta dell’amministratore, dal quale, è stato detto, dipende la sussistenza dell’agenzia, papa Wojtyla, scherzando, ha citato una frase di Karl Marx: «L’esistente determina la coscienza».


Udienze/2
Papa ai focolarini: «Siete una multinazionale»

«Seminaristi e focolarini, una bella combinazione. A Castel Gandolfo è ancora meglio. Siamo nel periodo natalizio. Oggi è il 30 dicembre, domani è l’ultimo giorno dell’anno. Vi auguro buon anno. Brasiliani, polacchi, spagnoli, italiani e altri ancora. Siete una multinazionale. Sia lodato Gesù Cristo». Parole aggiunte a braccio da Giovanni Paolo II dopo il discorso previsto ai focolarini accolti nel palazzo di Castel Gandolfo il 30 dicembre.


D’Alema
Elogio del cardinale Ratzinger

Finale a sorpresa nella lunga intervista che Massimo D’Alema ha concesso a Barbara Spinelli sulla Stampa (17 dicembre). Dopo aver parlato della crisi Iraq-Usa e dell’Unione europea, il premier italiano ha avuto parole di elogio per il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. «La nostra conversazione a Palazzo Chigi sta per concludersi» scrive la Spinelli «e D’Alema non esita a far proprie le critiche anticomuniste di Ratzinger, l’ideologo del Vaticano: “È vero quel che dice Ratzinger. Quando le società hanno come solo valore il pane, finiscono per essere società vuote. E nel vuoto spirituale, alla fine, non si trova nemmeno più il pane”. D’Alema è colpito dall’acutezza dell’alto dignitario cattolico. Quasi sembra disposto a perdonare quello che considera “il maggiore integralismo del Papa polacco: la sua indifferenza al tema moderno della libertà femminile”. Meglio tutto sommato il cardinale Ratzinger che il leninista Suslov, se proprio si ha bisogno di ideologi che facciano sopravvivere il senso di pienezza, nel vuoto mondo che ci tocca abitare».


Martini
«Siamo una minoranza»

«La Chiesa non interessa i mass media per ciò che è veramente la sostanza della sua vita, ma per aspetti periferici, folcloristici, o per il gusto di fantasticare su oscure dietrologie e di presentare semplici dialettiche come penosi conflitti interni». «Non dobbiamo fermarci alle apparenze. Le statistiche ci dicono che il numero di coloro che frequentano regolarmente la messa alla domenica è ridotto. L’influenza pubblica dei pronunciamenti della Chiesa è scarsa, soprattutto sul terreno morale». La situazione reale è quella «di una minoranza impegnata e motivata che porta il peso di una maggioranza che compie ogni tanto qualche gesto religioso». Dal discorso (intitolato Il seme, il lievito e il piccolo gregge) che il cardinale di Milano Carlo Maria Martini ha pronunciato il 5 dicembre per la festività di Sant’Ambrogio.


Sacro Collegio
Deceduto il cardinale Oviedo Cavada

Il 7 dicembre, dopo una lunga malattia, è spirato il cardinale Carlos Oviedo Cavada, 71 anni, arcivescovo emerito di Santiago del Cile. Il numero dei componenti del Sacro Collegio scende quindi a 156, di cui 114 con meno di ottant’anni. Con la morte di Oviedo Cavada scompare anche l’unico cardinale appartenente all’ordine dei Mercedari.


Editrice Vaticana
Ristampato il Messale Romano di san Pio V

La Libreria Editrice Vaticana ha curato la ristampa anastatica dell’editio princeps del Missale Romanum del 1570. L’opera, che fa parte della collana Monumenta liturgica Concilii Tridentini, è stata curata da don Manlio Sodi e don Achille Triacca della Pontificia Università Salesiana. Il volume è corredato da una presentazione del cardinale Carlo Maria Martini e da una ricca introduzione dei curatori in cui vengono presentate, tra l’altro, anche le principali variazioni tra l’edizione del 1570 e l’editio typica del 1962 (quella attualmente in uso per coloro che vogliono e possono celebrare la messa cosiddetta tridentina).
I salesiani Sodi e Triacca hanno mandato in libreria anche un’altra opera: un monumentale Dizionario di omiletica (Elledici-Velar, pagine 1710). L’opera, che ha la prefazione del cardinale di Firenze Silvano Piovanelli, consta di quasi 400 voci preparate da 245 estensori.


Confusione teologica
Patripassiani ad Acqui Terme

“La Croce: la passione del Padre e del figlio [sic]”. Questo il titolo dell’incontro previsto per il 21 febbraio a margine del corso di teologia organizzato dal Seminario vescovile e dall’Ufficio diocesano vescovile di Acqui Terme, provincia di Alessandria.


Desert Fox/1
La condanna del Patriarca caldeo e del Vaticano

«È un attacco immorale, eseguito da moralisti che non hanno morale, se non quella del più forte». Il patriarca caldeo-cattolico di Babilonia, Raphaël I Bidawid, ha usato parole durissime per condannare il bombardamento angloamericano sull’Iraq. «L’attacco non è stato una sorpresa, conoscendo gli Usa e le intenzioni di Clinton: voleva evitare l’impeachment e ha attaccato a due giorni dal Ramadam e a nove dal Natale», ha aggiunto il leader della più consistente comunità cristiana irachena.
Da parte sua il portavoce vaticano, Joaquín Navarro-Valls, ha definito l’attacco angloamericano «una aggressione».


Desert Fox/2
La benedizione del primate anglicano

George Carey, “arcivescovo” di Canterbury, ha difeso il governo inglese dalle molte critiche per l’operazione Desert Fox. Al primate della comunità anglicana l’azione militare angloamericana contro l’Iraq è sembrata una «triste, inevitabile necessità perché Saddam Hussein è capace di produrre armi chimiche per la distruzione di massa». Per Carey chi ha criticato Desert Fox ha rivelato un limite evidente: non è stato in grado di proporre una «soddisfacente soluzione alternativa».


Episcopato Usa
Rinnovati i vertici: un italoamericano presidente e un nero vice

A metà novembre, durante l’usuale riunione plenaria, la Conferenza episcopale statunitense (Nccb) ha rinnovato i propri vertici. Presidente è stato nominato Joseph Anthony Fiorenza, 67 anni, vescovo di Galveston-Houston (Texas). La nomina non è una sorpresa: Fiorenza, che è di origini italiane, è stato vicepresidente della Nccb nell’ultimo triennio e una tradizione consolidata vuole che il vice alla fine del mandato venga eletto presidente. Fiorenza è stato infatti eletto al primo turno di votazioni con 164 voti su 256. Più combattuta l’elezione del nuovo vicepresidente. In questo caso si è assistito ad un duello tra l’arcivescovo Justin Francis Rigali, 63 anni, arcivescovo di Saint Louis con un lungo passato nella Curia romana, e Wilton Daniel Gregory, 51 anni, vescovo di colore della piccola diocesi di Belleville (Illinois) con un passato di vescovo ausiliario dello scomparso cardinale di Chicago Joseph Louis Bernardin. Al terzo turno l’ha spuntata Gregory con 175 voti contro i 75 di Rigali (al primo turno il distacco era minimo: Gregory 54 e Rigali 51). Questa votazione ha confermato che all’interno dell’episcopato statunitense prevale ancora la componente meno conservatrice, cui appartengono Fiorenza e Gregory.


L’Osservatore Romano
Seconda edizione del libro sul satanismo

È arrivato alla seconda edizione il quaderno dell’Osservatore Romano dedicato a Il fenomeno del satanismo nella società contemporanea. L’opuscolo, che conta il contributo esperto del rettore della Lateranense, il vescovo Angelo Scola, è arricchito dalla riflessione competente del cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna.


Biffi
«Gesù Cristo ha un brutto carattere»

«Vede, Gesù Cristo ha un brutto carattere, non sopporta altri dèi vicino a lui. I primi martiri sono morti per questo». Così il cardinale di Bologna Giacomo Biffi durante lo scambio di auguri natalizio con i giornalisti il 21 dicembre. Biffi si riferiva ad episodi di cronaca bolognese (un presepe affiancato da immagini di Budda, Maometto e Iside).


Diplomazia/1
Nuovi nunzi in Australia, Stati Uniti ed Ecuador. Nuovo presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica

Il 3 dicembre Francesco Canalini, 62 anni, marchigiano, è stato nominato nunzio in Australia al posto di Franco Brambilla che ha superato i 75 anni. Arcivescovo dall’86, Canalini è stato nunzio in Indonesia (’86-91) ed Ecuador (’91-98).
Il 7 dicembre il colombiano Gabriel Montalvo, 68 anni, è stato nominato nunzio apostolico negli Stati Uniti. È il primo latinoamericano (e il secondo non italiano) ad essere nominato rappresentante pontificio a Washington. Arcivescovo dal ’74, Montalvo è stato nunzio in Nicaragua (’74-80), Algeria (’80-86), Iugoslavia (’86-96) e anche in Bielorussia (’93-94); dal ’93 era preside della Pontificia Accademia Ecclesiastica, la scuola di diplomazia della Santa Sede. A quest’ultimo incarico è stato chiamato Giorgio Zur, 68 anni, originario della Germania (ex-orientale). Zur, 68 anni, è arcivescovo dal ’79 ed è stato nunzio in Zambia e Malawi (’79-85), Paraguay (’85-90), India e Nepal (’90-98). Sempre il 7 dicembre il parigino Alain Lebeaupin, 53 anni, è stato nominato arcivescovo e nunzio in Ecuador. Nel servizio diplomatico della Santa Sede dal ’79, ha lavorato nella rappresentanza Onu di New York, Repubblica Dominicana, Mozambico e in Segreteria di Stato. Dal ’96 era incaricato d’affari della nunziatura apostolica presso le Comunità europee.


Diplomazia/2
Nuovi ambasciatori di Guyana, Nigeria, Kirghizistan, Mongolia e Bulgaria

Il 17 dicembre Giovanni Paolo II ha accolto collettivamente le lettere credenziali dei nuovi ambasciatori, tutti non residenti a Roma, di Guyana, Nigeria, Kirghizistan e Mongolia. Nell’occasione il Papa, cambiando all’ultimo minuto il testo del discorso, ha fatto riferimento ai bombardamenti angloamericani sull’Iraq iniziati la notte precedente. La frase originaria del discorso diceva: «La pace è di nuovo minacciata nel Medio Oriente»; a questa è stato aggiunto: «soprattutto in Iraq da dove ci provengono delle notizie allarmanti».
Il 21 dicembre il Papa ha accolto il nuovo ambasciatore di Bulgaria, Svetlozar Dimitrov Raev, 71 anni, architetto.


Diplomazia/3
Rapporti diplomatici tra Santa Sede e Palau

Il 17 dicembre la Santa Sede ha annunciato di aver allacciato i rapporti diplomatici con la minuscola Repubblica di Palau (Oceania), che conta 17mila abitanti (di cui 9mila cattolici). Ora sono 171 i Paesi che hanno rapporti diplomatici con la Santa Sede (comprendendo anche le “missioni speciali” di Russia e Olp).


Diplomazia/4
Nunzio in Romania decano del Corpo diplomatico

La Romania è il primo Paese a maggioranza ortodossa ad aver riconosciuto al nunzio apostolico il titolo onorifico di decano del Corpo diplomatico. La locale Chiesa ortodossa non ha posto il veto a questa iniziativa statale (cosa impensabile nei Paesi limitrofi). Ad avvalersi di questa prerogativa sarà il neoarrivato arcivescovo Jean-Claude Périsset che il 9 dicembre ha presentato le lettere credenziali al presidente, Emil Costantinescu. Il capo di Stato nell’occasione ha rinnovato l’invito affinché Giovanni Paolo II si rechi presto in Romania. Dei Paesi ortodossi la Romania è dunque l’unico in cui è realistico prevedere una visita pontificia. Avverrà nel 1999? A tal riguardo ci sono ipotesi ma nessuna conferma ufficiale.


Curia romana
Martin e Redrado vescovi

Il 5 dicembre sono stati elevati alla dignità episcopale Diarmuid Martin e José Luis Redrado Marchite, segretari, rispettivamente, del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace e di quello della pastorale per gli operatori sanitari. Martin, 53 anni, irlandese di Dublino, lavora nella Santa Sede dal ’77 (nel Consiglio per la famiglia); dall’86 è stato sottosegretario e dal ’94 segretario del Consiglio della giustizia e della pace. Martin ha rappresentato la Santa Sede anche ad alcune importanti conferenze Onu come quelle di Rio (’92), Il Cairo (’94), Pechino (’95). Redrado Marchite, 62 anni, spagnolo di Navarra, appartiene all’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fate Bene Fratelli) ed è segretario del “Ministero della Sanità” vaticano fin dalla sua fondazione, avvenuta nell’85.


Quaresima ’99
Un belga predicherà gli esercizi alla Curia

Il belga André-Mutien Léonard, 58 anni, dal ’91 vescovo di Namur, predicherà gli esercizi spirituali alla curia romana nella Quaresima. Gli esercizi si terranno dal 21 al 27 febbraio ’99. Nel ’98 a predicarli è stato il cardinale slovacco Ján Chryzostom Korec.




Gantin al Papa:

«Solo Dio non invecchia mai»


Il cardinale Bernardin Gantin

Il cardinale Bernardin Gantin

«Gli anni passano rapidamente, insieme con il tempo e con la storia di cui Dio solo è guida e Signore, e se Dio è il solo a non invecchiare mai, la grazia e la forza del suo Spirito sanno sostenere e mantenere la giovinezza “intramontabile” dei cuori che abita interiormente». Osservazione del cardinale africano Bernardin Gantin, decano del Sacro Collegio, formulata il 22 dicembre al termine del suo saluto a Giovanni Paolo II fatto in occasione del tradizionale scambio di auguri di Natale tra il Papa e la Curia romana.


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