Rubriche
tratto dal n.07/08 - 1998


Papa:

le vocazioni non si possono “costruire”


La vocazione di Matteo, Caravaggio, San Luigi de’ Francesi, Roma

La vocazione di Matteo, Caravaggio, San Luigi de’ Francesi, Roma

«Non serve lamentarsi della mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose. Le vocazioni non si possono “costruire” umanamente. Le vocazioni si ottengono da Dio con la preghiera (corsivo nel testo scritto, ndr). Vi invito a chiedere al Padrone della messe con fervore e costanza nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata». Così Giovanni Paolo II il 20 maggio a Sankt Pölten durante il suo viaggio apostolico in Austria.




Vaticano

Confessioni: meglio con la grata


Giovanni Paolo II in un confessionale a San Pietro

Giovanni Paolo II in un confessionale a San Pietro

Il sacerdote che confessa può, «per giusta causa ed escluso il caso di necessità […] legittimamente decidere, anche nell’eventualità che il penitente chieda altrimenti, che la confessione sacramentale sia ricevuta nel confessionale provvisto di grata fissa». Lo ha stabilito il Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi rispondendo a un dubium riguardante il comma 2° del canone 964 del Codice di diritto canonico («Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale, se non per giusta causa»). La decisione, presa il 16 giugno e confermata dal Papa il 7 luglio, è stata pubblicata sull’Osservatore Romano del 14 luglio.





Cattolici a Mosca

Cattolici a Mosca

Tauran a Mosca:
«Migliora la situazione della Chiesa cattolica»

«Esiste una migliore accettazione della realtà cattolica in Russia. Ho avuto l’impressione che le accuse generiche rivolte alla Chiesa cattolica siano un po’ superate». Lo ha riferito a Radiovaticana l’arcivescovo Jean-Louis Tauran, “ministro degli Esteri” vaticano, di ritorno da un viaggio di tre giorni (26-29 giugno) a Mosca dove ha incontrato il ministro degli Esteri russo Evgheni Primakov, il patriarca Alessio II e i vescovi cattolici. Riguardo alla discussa legge sui culti religiosi da poco in vigore in Russia, Tauran ha detto: «L’applicazione della legge è meno nociva di quanto si possa pensare. Quindici giorni fa l’amministrazione apostolica per la parte europea della Russia è stata riconosciuta giuridicamente, ed è attualmente in corso la procedura per il riconoscimento giuridico dell’amministrazione apostolica della parte asiatica, della Siberia. Adesso procederemo alla registrazione del riconoscimento giuridico di tutte le parrocchie. I gesuiti, i francescani e i domenicani hanno ricevuto anch’essi il riconoscimento giuridico delle loro comunità». Riguardo ai colloqui con Primakov, Tauran ha poi detto: «Ho potuto constatare come le nostre analisi convergessero su molte questioni internazionali: Kosovo, Medio Oriente, anche l’Africa... Il capo della diplomazia russa è convinto che il dialogo e il negoziato siano la sola via, gli unici mezzi degni dell’uomo per risolvere i conflitti in corso».
Secondo l’agenzia russa Itar-Tass Tauran, dopo l’incontro con Alessio II, avrebbe constatato che non ci sono ancora le condizioni per un incontro tra Giovanni Paolo II e il Patriarca ortodosso russo.


Onu
Palestina quasi-Stato

Il 7 luglio l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che eleva il rango dell’Olp da quello attuale di osservatore a quello di quasi-Stato. Il voto ha registrato 124 sì, quattro no (Usa, Israele, Micronesia e Isole Marshall) e dieci astensioni (Bulgaria, Repubblica democratica del Congo, Honduras, Liberia, Malawi, Paraguay, Polonia, Romania, Ruanda e Zambia). L’Osservatore Romano (9 luglio) ha dedicato il titolo principale di prima pagina all’avvenimento, ma ha omesso i nomi degli Stati che si sono astenuti.


Serbia
Stepinac beato. Proteste da Belgrado

Il 3 luglio la Congregazione delle cause dei santi ha emanato il decreto in cui si riconosce il martirio del cardinale Aloizije Stepinac, arcivescovo di Zagabria, scomparso, probabilmente per avvelenamento, nel ’60 a soli 62 anni, dopo averne trascorsi 16 nelle prigioni di Tito e nove di confino nel paese natale di Krasic. La cerimonia di beatificazione del porporato si terrà molto probabilmente durante il viaggio di Giovanni Paolo II in Croazia previsto per i primi di ottobre. La notizia è stata criticata dal quotidiano belgradese Politika, vicino al governo serbo, che ha ingiustamente accusato Stepinac di essere stato, durante la seconda guerra mondiale, «indubbiamente collaboratore» del regime filonazista di Ante Pavelic.


Italia e Libia
Accordo positivo al cento per cento per il vicario apostolico di Tripoli

«Considero questo accordo tra Libia e Italia, che conferma un po’ le aperture della Santa Sede, positivo al cento per cento, perché può contribuire a risolvere i problemi interni ed esterni di questo Paese, specie a eliminare l’embargo, che ormai non ha più nessun senso». Con queste parole il vicario apostolico di Tripoli, il vescovo francescano Giovanni Innocenzo Martinelli, ha commentato lo storico accordo che risolve i contrasti postcoloniali tra Roma e Gheddafi. La Santa Sede aveva allacciato i rapporti diplomatici col Paese nordafricano nel marzo dello scorso anno.


Mondiali di calcio
Fidel Castro ha tifato Francia

«Vi siete battuti come a Verdun durante la prima guerra mondiale. Avete organizzato una difesa impressionante: la finale è l’unica partita che ho visto per intero». Lo ha detto Fidel Castro all’ambasciatore di Francia all’Avana dopo che la squadra transalpina aveva vinto i mondiali di calcio battendo il Brasile per tre a zero.


Collaborazioni
La Albright su Nuntium

Non è usuale che un segretario di Stato americano scriva su una rivista ecclesiastica. Per la rivista Nuntium, della Pontificia Università Lateranense, Madeleine Korbel Albright ha fatto una eccezione. Nel numero 5 della rivista il capo della diplomazia statunitense ha scritto un articolo titolato Manifesto della pax americana. La Albright, battezzata cattolica che ha recentemente riscoperto le proprie radici ebraiche, non è nuova comunque a contatti con il mondo accademico cattolico: ha insegnato infatti alla Georgetown University, l’ateneo gesuita di Washington.


Messico
Si riapre il caso Posadas Ocampo

Il governo e la Chiesa messicana hanno concordato sull’opportunità di riaprire le indagini sull’uccisione del cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, arcivescovo di Guadalajara, avvenuta il 24 maggio del ’93. Il porporato venne colpito da ben 14 colpi di arma da fuoco mentre si trovava nella sua auto in un parcheggio dell’aeroporto della sua città. Le autorità hanno sempre sostenuto che Posadas rimase coinvolto casualmente in un conflitto a fuoco tra bande rivali di trafficanti di droga. «Ma ora» così la Radiovaticana del 10 luglio «gli inquirenti e alcuni esponenti ecclesiali messicani mettono in dubbio le conclusioni della polizia e sospettano che il cardinale fosse il vero bersaglio degli assassini, anche se il viceprocuratore José Luis Ramos ha detto che finora non ci sono prove concrete per negare la versione ufficiale dell’omicidio».


Timor Est
Ora qualcosa si muove

Dopo la caduta del regime di Suharto qualcosa si muove riguardo ai destini di Timor Est, l’ex colonia portoghese annessa unilateralmente dall’Indonesia nel ’76 dopo che l’anno precedente era stata occupata. Il nuovo uomo forte di Giakarta, Yusuf Habibie, ha ricevuto infatti l’amministratore apostolico di Dili, nonché premio Nobel per la pace, il vescovo salesiano Carlos Filipe Ximenes Belo. Era la prima volta che Belo veniva ricevuto da un leader indonesiano da quando ha ricevuto il Nobel (cfr. intervista su 30Giorni, n. 5 maggio 1998, pp. 28-29). Il presule ha espresso un giudizio positivo nei confronti di Habibie («è molto aperto e spero possa durare a lungo come presidente dell’Indonesia») e si è augurato che dalle buone intenzioni si passi ai fatti, pur riconoscendo che ci vogliono «tempo e pazienza».


Italia
Lega-Chiesa. Segnali di dialogo

Nel corso degli ultimi mesi non sono mancate aperture della Lega alla Chiesa cattolica. Il 4 giugno i parlamentari del Carroccio hanno presentato sia alla Camera dei deputati che al Senato una proposta di legge per ripristinare alcune festività religiose soppresse, come quella di San Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e il Lunedì di Pentecoste. La proposta è stata apprezzata dallo storico cattolico Giorgio Rumi, fondatore del settimanale liberal e commentatore dell’Osservatore Romano, in una intervista al Corriere della Sera (8 giugno). Il 6 luglio poi 17 senatori del Carroccio, compreso il capogruppo, hanno presentato una mozione in cui la Lega si è schierata, per la prima volta, apertamente a favore di una ipotesi di finanziamento diretto delle scuole private. Nei giorni successivi inoltre c’è stata una serie di interventi tutti in linea con quanto predicato dall’episcopato italiano: difesa della famiglia e opposizione alle unioni di fatto, no alla fecondazione eterologa e alle sperimentazione sugli embrioni, no all’eutanasia. La Padania ha dato poi per avvenuto un colloquio chiarificatore tra il leader Umberto Bossi e il vescovo di Como, Alessandro Maggiolini (incontro non confermato né smentito dal presule, dapprima confidato e poi negato da Bossi).


Massimo D’Alema
Le mie letture religiose

Negli attimi di svago la letteratura New Age; nei momenti di riflessione Karol Wojtyla: sono queste le letture religiose di Massimo D’Alema. Il segretario dei Democratici di sinistra, racconta Sette (9 luglio), è un appassionato lettore del filone New Age e «tiene sulla scrivania, imbottito di foglietti per ritrovare le frasi più belle, un libro come Varcare la soglia della speranza, di Giovanni Paolo II, di cui subisce “il fascino dell’infaticabile e tragico combattente”».


Papa 1
Competenza del Magistero nella sfera dell’ordine temporale

«[...compete alla Chiesa] il diritto e il dovere non solo di tutelare i princìpi dell’ordine etico e religioso, ma anche di intervenire autoritativamente (pro sua auctoritate nell’originale, ndr) nella sfera dell’ordine temporale, quando si tratta di giudicare dell’applicazione di quei princìpi ai casi concreti». Questa l’affermazione fatta da Giovanni Paolo II in occasione di una udienza concessa al Forum delle Associazioni familiari il 27 giugno. La frase in realtà non è una invenzione di papa Wojtyla ma la citazione della parte finale del paragrafo 220 dell’enciclica Mater et magistra di Giovanni XXIII. Il discorso ha avuto ampio risalto sui mass media sia per la frase suddetta ma soprattutto perché è stato letto come una critica neanche troppo velata al governo guidato da Romano Prodi (il Papa ha detto che «la famiglia è ben poco aiutata per la debolezza e l’aleatorietà delle politiche familiari, che troppo spesso non la sostengono in modo adeguato né economicamente né socialmente»). Per evitare interpretazioni parziali dell’affermazione della Mater et magistra, il 30 giugno sono intervenuti i cardinali Camillo Ruini e Vincenzo Fagiolo. Il presidente della Conferenza episcopale italiana, in un editoriale del quotidiano della Cei Avvenire titolato Etica e politica, ha precisato che la «vera finalità» delle prese di posizione della Chiesa e del Papa «è morale e non certo politico-partitica, sebbene esse offrano delle precise indicazioni anche a chi fa politica». Il cardinale Fagiolo, che è stato presidente del Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi, ha scritto un editoriale per Il Tempo. Il porporato segnino ha ricordato che «la Chiesa ha il diritto-dovere, sempre, dovunque e con vera libertà di predicare non solo la fede ma anche la morale». E ha premesso: «La Chiesa, è vero, non può e non deve confondersi, in ragione del suo ufficio e della sua competenza, in nessuna maniera con la comunità politica. Non essendo legata ad alcun sistema politico, è per mandato divino “segno e salvaguardia del carattere trascendente della persona umana”».


Papa 2
Uno scandalo la persistenza della povertà estrema

«Le condizioni economiche e sociali in cui vivono le persone assumono oggigiorno un’importanza particolare. La persistenza della povertà estrema che contrasta con l’opulenza di una parte della popolazione, in un mondo caratterizzato da grandi progressi umanistici e scientifici, costituisce un autentico scandalo, una di quelle situazioni che ostacolano in modo molto grave il pieno esercizio dei diritti umani nell’ora attuale». Lo ha affermato Giovanni Paolo II il 4 luglio rivolgendosi ai partecipanti al Congresso mondiale sulla pastorale dei diritti umani, promosso dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.


Papa 3
Sport e shopping di domenica? Si può

Il 7 luglio è stata pubblicata la nuova lettera apostolica di Giovanni Paolo II sulla santificazione della domenica, intitolata Dies Domini (il giorno del Signore). Il nuovo documento pontificio è stato presentato dal cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, prefetto della Congregazione per il culto divino, dall’arcivescovo brasiliano Geraldo Majella Agnelo, segretario del medesimo dicastero e dal vescovo Piero Marini, maestro delle cerimonie pontificie. Nel corso della conferenza stampa successiva, Medina ha detto che il documento è un’esortazione ai cattolici a «riscoprire» il «giorno del Signore» e non un’imposizione di norme e divieti (come quello di non fare la spesa o di non andare a vedere le partite di calcio). «È apprezzabile» ha detto anzi Medina «che la domenica siano garantiti i servizi pubblici, ed è ragionevole fare la spesa, trovare aperti i negozi, fare sport. Ma il documento è nato, nelle intenzioni del Papa, per ricordare ai cristiani di “santificare la domenica”». Questa magnanimità di Medina, che pure ha fama di cardinale conservatore, non è piaciuta al vaticanista del Corriere della Sera il quale ha avvisato i lettori che le parole del porporato «non devono ingannare». Quasi che le dichiarazioni del prefetto del Culto divino fossero opinioni personali in contrasto col pensiero del Papa. Due giorni prima lo stesso vaticanista infatti nell’annunciare la presentazione del documento aveva scritto: «Si prevede che il documento inviti i cattolici a difendere la domenica dall’invadenza del lavoro e dello sport». La previsione si è rivelata errata. D’altronde lo stesso portavoce vaticano, Joaquín Navarro-Valls, ha annunciato Urbi et orbi che il Papa avrebbe visto la finale dei campionati mondiali di calcio. Finale che è stata giocata il 12 luglio. Di domenica.


Nomine 1
Grab nuovo vescovo di Coira

Il 12 giugno è stata resa nota dalla Santa Sede la nomina del nuovo vescovo di Coira (Svizzera). Si tratta del benedettino Amédée Grab, 68 anni, originario della diocesi, dal ’95 vescovo di Losanna e presidente della Conferenza episcopale elvetica. La diocesi di Coira era stata tenuta dal ’90 da Wolfgang Haas, che lo scorso dicembre era stato promosso arcivescovo della neonata diocesi di Vaduz, dopo che era stato contestato da settori del clero e del mondo cattolico perché ritenuto troppo tradizionalista. Secondo una antica tradizione, Grab è stato scelto dal capitolo della cattedrale su una terna presentata dalla Santa Sede. In realtà il candidato vero proposto da Roma era proprio Grab, visto che gli altri due erano dei vescovi svizzeri di cui uno lavora nella Curia romana e l’altro è nunzio in Africa. Il capitolo, prima di scegliere Grab, ha discusso se accettare o meno la terna e alla fine è prevalsa la linea dell’accettazione.


Nomine 2
Nuovo successore di sant’Ireneo a Lione

Il 10 luglio il Papa ha nominato Louis-Marie Billé arcivescovo di Lione, la sede primaziale di Francia. Billé, 60 anni, vescovo dall’84 e arcivescovo di Aix dal ’95, da due anni è presidente della Conferenza episcopale francese. Succede al cardinale Jean Balland, prematuramente scomparso il 1 ° marzo scorso, otto giorni dopo aver ricevuto la porpora. Nativo della Vandea, formatosi agli Istituti biblici di Roma e Gerusalemme, «è rappresentativo» ha scritto Le Monde «di una nuova generazione di vescovi, pragmatico... estraneo agli scontri destra-sinistra».


Nomine 3
Il gesuita Pittau segretario dell’Educazione cattolica

Sabato 11 luglio è stata resa nota la nomina del gesuita Giuseppe Pittau a segretario della Congregazione per l’educazione cattolica. Succede al portoghese José Saraiva Martins, da fine maggio prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Pittau, 70 anni ad ottobre, dal ’92 rettore della Pontificia Università Gregoriana, dallo scorso anno era anche cancelliere della Accademia Pontificia delle scienze sociali. Il 2 luglio l’agenzia Ansa, ripresa il giorno dopo da alcuni quotidiani, dava per certa la nomina a segretario dell’Educazione cattolica di un altro rettore di Università Pontificia, quello della Lateranense. Nello stesso lancio l’Ansa anticipava anche la nomina di due nuovi vescovi ausiliari a Roma, Rino Fisichella e Luigi Moretti. In questo caso la previsione si è rivelata poi azzeccata, visto che le nomine sono state effettivamente annunciate il 3 luglio.
Negli anni precedenti Pittau, che è stato anche elevato alla dignità arciepiscopale, era stato anche presidente della prestigiosa Sophia University di Tokyo. Nell’81, quando il preposito generale dei gesuiti Pedro Arrupe fu colpito da ictus, Pittau fu incaricato dal Papa di coadiuvare l’allora delegato pontificio, l’attuale cardinale Paolo Dezza, per governare la Compagnia nel periodo precedente alla nomina del nuovo successore di sant’Ignazio, l’outsider Peter Hans Kolvenbach, avvenuta nel settembre ’83.


Oceania
A fine anno il Sinodo speciale

Il Sinodo speciale per l’Oceania si celebrerà in Vaticano dal 22 novembre al 12 dicembre prossimi. Presidenti delegati saranno i cardinali Edward Idris Cassidy (74 anni, australiano, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani), Pio Taofinu’u (75 anni a dicembre, arcivescovo di Samoa-Apia) e Thomas Stafford Williams (68 anni, arcivescovo di Wellington, Nuova Zelanda). Relatore generale sarà Barry James Hickey, 62 anni, arcivescovo di Perth, Australia.


Belgio
Nuovo ambasciatore presso la Santa Sede

Il 6 luglio Giovanni Paolo II ha ricevuto le lettere credenziali del nuovo ambasciatore del Belgio, Thierry Muûls, 61 anni, già rappresentante di Bruxelles in Argentina (’88-91) e Spagna (’91-97).


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