Lettere al direttore
LETTERE DAI MONASTERI
Carmelitane del monastero Saint Curé D’Ars
Ars sur Formans, Francia
Il Credo del popolo di Dio così importante per il nostro tempo
Ars sur Formans, 7 luglio 2008
Signore,
siamo state particolarmente felici e riconoscenti alla vostra bella rivista per le pagine dell’ultimo numero (n. 4, aprile 2008) dedicate al quarantesimo anniversario del Credo del popolo di Dio, questo testo così importante per il nostro tempo, eppure così poco conosciuto, se non già dimenticato!…
La storia del testo, che noi ignoravamo, ci ha profondamente toccato dal momento che il nostro Carmelo ha avuto l’inestimabile grazia di beneficiare del ministero del cardinale Journet negli ultimi due anni che hanno preceduto la sua santa morte.
Ci permetterà, dunque, signore, di esprimere il desiderio di ricevere qualche altra copia di questo numero di 30Jours (se ve ne restano) per farlo conoscere anche ad altri?
Riceva, signore, l’assicurazione delle preghiere della nostra comunità, e l’espressione della nostra viva riconoscenza in Cristo.
Le carmelitane di Ars
Domenicane del monastero beata margherita di savoia
Alba, Cuneo
Montini e Agostino ci ha sorprese e commosse!
Alba, 25 giugno 2008
Egregio senatore Andreotti,
ci giunge sempre puntuale, da ormai tre anni, il mensile da lei diretto, su cui continuiamo a trovare ottimi testi spirituali e interessanti notizie di prima mano su importanti argomenti storici e attuali. E, ogni tanto, anche un bell’allegato, dei quali l’ultimo, Montini e Agostino, ci ha particolarmente sorprese e commosse!
Come non rinnovare, gentilissimo senatore, il nostro più sentito ringraziamento? Chiediamo al buon Dio l’adeguata ricompensa per questa sua, che possiamo a buon diritto definire: «Carità della verità», che è un tratto specifico del nostro carisma domenicano.
Grazie ancora perché ci permette di essere correttamente informate su importanti situazioni e problematiche mondiali: non dubiti del nostro particolare ricordo nella preghiera per i benefattori. E che la gioia del Risorto illumini ogni suo giorno e passo.
In Lui, con deferenti ossequi, obbligatissime,
monache Domenicane
clarisse del monastero Sainte Claire
Hô Chi Minh, Viet Nam
Grazie dal Viet Nam
Thu Duc, 15 maggio 2008
Caro signore,
finora abbiamo ricevuto i vostri cortesi invii del mensile 30Jours e non abbiamo mai ringraziato; ci teniamo a esprimerle il nostro rammarico e a dirle, allo stesso tempo, il nostro grazie.
Dio la benedica e la ricompensi infinitamente per la sua carità così generosa.
Attraverso questo mensile siamo al corrente degli avvenimenti ecclesiali nel mondo e in questo modo possiamo partecipare alla vita della Chiesa. Con la nostra preghiera e la nostra contemplazione offriamo i nostri sforzi per contribuire alla vita della Chiesa, soprattutto delle Chiese povere (compresa quella del nostro Paese).
L’unico inconveniente è che la maggior parte delle nostre suore non sa leggere il francese e così condividiamo i numeri della rivista con i nostri fratelli Ofm che sanno trarne profitto.
Ancora una volta, molte grazie per il suo invio.
Il Signore la colmi delle Sue grazie e le doni la Sua pace.
Rispettosamente e riconoscenti,
suor Agnès d’Assisi, Doan Thi Huî, badessa
Benedettine del monastero dell’Emmanuel
Sadori, Togo
Viviamo grazie al nostro lavoro
Sadori, 18 giugno 2008
Signor direttore,
già da molti mesi riceviamo la sua rivista, che troviamo molto interessante perché ci fornisce notizie sulla Chiesa e in particolare sul nostro papa Benedetto XVI. Come posso esprimerle la nostra soddisfazione e la nostra riconoscenza per questo regalo che ci fa, dato che non possiamo abbonarci? Siamo una fondazione del monastero dell’Assunzione di Dzogbégan, che è situato nel sud del Togo. Noi siamo invece nel nord del Paese, nella diocesi di Dapaong.
Il nostro monastero esiste solo dal 1995, tuttavia non è ancora completato. In questi giorni abbiamo iniziato la costruzione della chiesa, che è un grosso cantiere. Abbiamo chiesto aiuto a diversi organismi e speriamo di poter raccogliere tutta la somma che occorre.
Siamo soltanto dieci monache e viviamo grazie a diversi lavori: la produzione di yogurt, di salumi, di sciroppo, di miele e, nel campo agricolo, di cipolle e frutta. Abbiamo anche una foresteria. Ma tutto è difficile in Togo. Un Paese profondamente segnato da lunghi anni di mancanza di aiuti, con una situazione economica che rimane precaria e molta povertà.
Abbiamo ricevuto con piacere i libretti Qui prie sauve son âme e speriamo che possiate inviarcene un’altra decina per alcune ragazze che aspirano alla vita religiosa e la cui formazione è da rinforzare.
Nel ribadirle la nostra riconoscenza per l’invio della rivista, assicuriamo a lei e a tutti i suoi collaboratori la nostra preghiera.
Suor Spera Anthony, priora
Domenicane del monastero Saint Joseph
Seto-shi, Giappone
Grazie per Chi prega si salva
Seto-shi, 25 maggio 2008
Caro e stimato direttore,
la ringraziamo moltissimo per l’invio dei due pacchi pieni di Chi prega si salva in sei diverse lingue.
Io, suor Marie-Thomas, nostra priora, e tutte le sorelle pregheremo molto per le intenzioni sue e di voi tutti.
In segno di ringraziamento, le inviamo due stampe della statua di san Giuseppe che ci ha regalato lo scultore Albert Houart.
Nell’unità dell’Eucaristia, le sue sorelle molto grate.
Suor Marie-Dominique
Agostiniane del monastero di Tabalong
Bohol, Filippine
Da una piccola comunità di Agostiniane
Bohol, 23 maggio 2008
Illustrissimo signor presidente,
siamo una piccola comunità di vita contemplativa. Alcune di noi hanno soggiornato a lungo in Italia.
Conosciamo la sua generosità verso tutti, specialmente verso i consacrati. Grazie, presidente buono. Le chiediamo, se è possibile, di ricevere 30Giorni per non ignorare la vita e le problematiche della Chiesa e del mondo. Confidiamo di essere esaudite e le assicuriamo il nostro quotidiano ricordo presso Gesù Eucaristia. Auguri di cuore anche ai suoi collaboratori. Con profonda amicizia agostiniana,
suor Emanuela Operiano
Ars sur Formans, Francia
Il Credo del popolo di Dio così importante per il nostro tempo
Ars sur Formans, 7 luglio 2008
Signore,
siamo state particolarmente felici e riconoscenti alla vostra bella rivista per le pagine dell’ultimo numero (n. 4, aprile 2008) dedicate al quarantesimo anniversario del Credo del popolo di Dio, questo testo così importante per il nostro tempo, eppure così poco conosciuto, se non già dimenticato!…
La storia del testo, che noi ignoravamo, ci ha profondamente toccato dal momento che il nostro Carmelo ha avuto l’inestimabile grazia di beneficiare del ministero del cardinale Journet negli ultimi due anni che hanno preceduto la sua santa morte.
Ci permetterà, dunque, signore, di esprimere il desiderio di ricevere qualche altra copia di questo numero di 30Jours (se ve ne restano) per farlo conoscere anche ad altri?
Riceva, signore, l’assicurazione delle preghiere della nostra comunità, e l’espressione della nostra viva riconoscenza in Cristo.
Le carmelitane di Ars
Domenicane del monastero beata margherita di savoia
Alba, Cuneo
Montini e Agostino ci ha sorprese e commosse!
Alba, 25 giugno 2008
Egregio senatore Andreotti,
ci giunge sempre puntuale, da ormai tre anni, il mensile da lei diretto, su cui continuiamo a trovare ottimi testi spirituali e interessanti notizie di prima mano su importanti argomenti storici e attuali. E, ogni tanto, anche un bell’allegato, dei quali l’ultimo, Montini e Agostino, ci ha particolarmente sorprese e commosse!
Come non rinnovare, gentilissimo senatore, il nostro più sentito ringraziamento? Chiediamo al buon Dio l’adeguata ricompensa per questa sua, che possiamo a buon diritto definire: «Carità della verità», che è un tratto specifico del nostro carisma domenicano.
Grazie ancora perché ci permette di essere correttamente informate su importanti situazioni e problematiche mondiali: non dubiti del nostro particolare ricordo nella preghiera per i benefattori. E che la gioia del Risorto illumini ogni suo giorno e passo.
In Lui, con deferenti ossequi, obbligatissime,
monache Domenicane
clarisse del monastero Sainte Claire
Hô Chi Minh, Viet Nam
Grazie dal Viet Nam
Thu Duc, 15 maggio 2008
Caro signore,
finora abbiamo ricevuto i vostri cortesi invii del mensile 30Jours e non abbiamo mai ringraziato; ci teniamo a esprimerle il nostro rammarico e a dirle, allo stesso tempo, il nostro grazie.
Dio la benedica e la ricompensi infinitamente per la sua carità così generosa.
Attraverso questo mensile siamo al corrente degli avvenimenti ecclesiali nel mondo e in questo modo possiamo partecipare alla vita della Chiesa. Con la nostra preghiera e la nostra contemplazione offriamo i nostri sforzi per contribuire alla vita della Chiesa, soprattutto delle Chiese povere (compresa quella del nostro Paese).
L’unico inconveniente è che la maggior parte delle nostre suore non sa leggere il francese e così condividiamo i numeri della rivista con i nostri fratelli Ofm che sanno trarne profitto.
Ancora una volta, molte grazie per il suo invio.
Il Signore la colmi delle Sue grazie e le doni la Sua pace.
Rispettosamente e riconoscenti,
suor Agnès d’Assisi, Doan Thi Huî, badessa
Benedettine del monastero dell’Emmanuel
Sadori, Togo
Viviamo grazie al nostro lavoro
Sadori, 18 giugno 2008
Signor direttore,
già da molti mesi riceviamo la sua rivista, che troviamo molto interessante perché ci fornisce notizie sulla Chiesa e in particolare sul nostro papa Benedetto XVI. Come posso esprimerle la nostra soddisfazione e la nostra riconoscenza per questo regalo che ci fa, dato che non possiamo abbonarci? Siamo una fondazione del monastero dell’Assunzione di Dzogbégan, che è situato nel sud del Togo. Noi siamo invece nel nord del Paese, nella diocesi di Dapaong.
Il nostro monastero esiste solo dal 1995, tuttavia non è ancora completato. In questi giorni abbiamo iniziato la costruzione della chiesa, che è un grosso cantiere. Abbiamo chiesto aiuto a diversi organismi e speriamo di poter raccogliere tutta la somma che occorre.
Siamo soltanto dieci monache e viviamo grazie a diversi lavori: la produzione di yogurt, di salumi, di sciroppo, di miele e, nel campo agricolo, di cipolle e frutta. Abbiamo anche una foresteria. Ma tutto è difficile in Togo. Un Paese profondamente segnato da lunghi anni di mancanza di aiuti, con una situazione economica che rimane precaria e molta povertà.
Abbiamo ricevuto con piacere i libretti Qui prie sauve son âme e speriamo che possiate inviarcene un’altra decina per alcune ragazze che aspirano alla vita religiosa e la cui formazione è da rinforzare.
Nel ribadirle la nostra riconoscenza per l’invio della rivista, assicuriamo a lei e a tutti i suoi collaboratori la nostra preghiera.
Suor Spera Anthony, priora
Domenicane del monastero Saint Joseph
Seto-shi, Giappone
Grazie per Chi prega si salva
Seto-shi, 25 maggio 2008
Caro e stimato direttore,
la ringraziamo moltissimo per l’invio dei due pacchi pieni di Chi prega si salva in sei diverse lingue.
Io, suor Marie-Thomas, nostra priora, e tutte le sorelle pregheremo molto per le intenzioni sue e di voi tutti.
In segno di ringraziamento, le inviamo due stampe della statua di san Giuseppe che ci ha regalato lo scultore Albert Houart.
Nell’unità dell’Eucaristia, le sue sorelle molto grate.
Suor Marie-Dominique
Agostiniane del monastero di Tabalong
Bohol, Filippine
Da una piccola comunità di Agostiniane
Bohol, 23 maggio 2008
Illustrissimo signor presidente,
siamo una piccola comunità di vita contemplativa. Alcune di noi hanno soggiornato a lungo in Italia.
Conosciamo la sua generosità verso tutti, specialmente verso i consacrati. Grazie, presidente buono. Le chiediamo, se è possibile, di ricevere 30Giorni per non ignorare la vita e le problematiche della Chiesa e del mondo. Confidiamo di essere esaudite e le assicuriamo il nostro quotidiano ricordo presso Gesù Eucaristia. Auguri di cuore anche ai suoi collaboratori. Con profonda amicizia agostiniana,
suor Emanuela Operiano
Lettura spirituale/19
«Invocat te, Domine, fides mea, quam dedisti
mihi, quam inspirasti mihi
per humanitatem Filii tui, per ministerium praedicatoris tui.
Ti prega, Signore, la mia fede, quella fede che Tu mi hai dato e ispirato
attraverso l’umanità del Tuo Figlio, mediante l’opera del Tuo Annunziatore». (Agostino, Confessiones I, 1)
«Gratia facit fidem non solum quando fides de novo incipit esse in homine,
sed etiam quamdiu fides durat.
La grazia crea la fede non solo quando la fede inizia a esistere per la prima volta in un uomo,
ma anche in ogni momento in cui la fede permane». (Tommaso d’Aquino, Summa theologiae II-II q. 4 a. 4 ad 3)
«Ecce gratia, ecce resurgit, ecce se oculis ostendit Apostolorum.
Ecce praebet se videndum oculis, praebet manibus contrectandum.
Ecco la grazia, ecco risorge, ecco si fa vedere agli occhi degli apostoli.
Ecco offre agli occhi Sé stesso da vedere, dona alle mani Sé stesso da toccare». (Agostino, Sermones 229/J, 4)
Concilio di Orange del 529
Gratia facit fidem (Tommaso d’Aquino, Summa theologiae II-II q. 4 a. 4 ad 3)
Canon 5. Si quis, sicut augmentum, ita etiam initium fidei ipsumque credulitatis affectum, quo in eum credimus, qui iustificat impium, et ad [re]generationem sacri baptismatis pervenimus, non per gratiae donum, id est per inspirationem Spiritus Sancti corrigentem voluntatem nostram ab infidelitate ad fidem, ab impietate ad pietatem, sed naturaliter nobis inesse dicit, apostolicis dogmatibus adversarius approbatur, beato Paulo dicente: «Confidimus, quia qui coepit in vobis bonum opus, perficiet usque in diem Iesu Christi» [cfr. Fil 1, 6]; et illud: «Vobis datum est pro Christo non solum, ut in eum credatis, verum etiam, ut pro illo patiamini» [cfr. Fil 1, 29]; et: «Gratia salvi facti estis per fidem, et hoc non ex vobis: Dei enim donum est» [cfr. Ef 2, 8]. Qui enim fidem, qua in Deum credimus, dicunt esse naturalem, omnes eos, qui ab Ecclesia Christi alieni sunt, quodammodo fideles esse definiunt (Denzinger 375).
Canone 5. Se qualcuno dice che la crescita della fede, così come anche il suo inizio e lo stesso desiderio di credere – per il quale crediamo in Colui che giustifica l’empio e giungiamo alla rigenerazione del sacro battesimo – sono insiti in noi per natura e non per un dono di grazia, cioè per l’ispirazione dello Spirito Santo che raddrizza la nostra volontà dalla mancanza di fede alla fede, dall’empietà alla pietà, deve essere ritenuto nemico dei dogmi apostolici, dal momento che il beato Paolo dice: «Siamo persuasi che Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo» [cfr. Fil 1, 6]; e ancora: «A voi è stato concesso, a causa di Cristo, non solo di credere in Lui, ma anche di soffrire per Lui» [cfr. Fil 1, 29]; e: «Per grazia voi siete stati salvati per mezzo della fede, e ciò non viene da voi: poiché è dono di Dio» [cfr. Ef 2, 8]. Quelli infatti che dicono che per natura abbiamo la fede, per la quale crediamo in Dio, in un certo qual modo dichiarano fedeli tutti coloro che sono estranei alla Chiesa di Cristo.
per humanitatem Filii tui, per ministerium praedicatoris tui.
Ti prega, Signore, la mia fede, quella fede che Tu mi hai dato e ispirato
attraverso l’umanità del Tuo Figlio, mediante l’opera del Tuo Annunziatore». (Agostino, Confessiones I, 1)
«Gratia facit fidem non solum quando fides de novo incipit esse in homine,
sed etiam quamdiu fides durat.
La grazia crea la fede non solo quando la fede inizia a esistere per la prima volta in un uomo,
ma anche in ogni momento in cui la fede permane». (Tommaso d’Aquino, Summa theologiae II-II q. 4 a. 4 ad 3)
«Ecce gratia, ecce resurgit, ecce se oculis ostendit Apostolorum.
Ecce praebet se videndum oculis, praebet manibus contrectandum.
Ecco la grazia, ecco risorge, ecco si fa vedere agli occhi degli apostoli.
Ecco offre agli occhi Sé stesso da vedere, dona alle mani Sé stesso da toccare». (Agostino, Sermones 229/J, 4)
Concilio di Orange del 529
Gratia facit fidem (Tommaso d’Aquino, Summa theologiae II-II q. 4 a. 4 ad 3)
Canon 5. Si quis, sicut augmentum, ita etiam initium fidei ipsumque credulitatis affectum, quo in eum credimus, qui iustificat impium, et ad [re]generationem sacri baptismatis pervenimus, non per gratiae donum, id est per inspirationem Spiritus Sancti corrigentem voluntatem nostram ab infidelitate ad fidem, ab impietate ad pietatem, sed naturaliter nobis inesse dicit, apostolicis dogmatibus adversarius approbatur, beato Paulo dicente: «Confidimus, quia qui coepit in vobis bonum opus, perficiet usque in diem Iesu Christi» [cfr. Fil 1, 6]; et illud: «Vobis datum est pro Christo non solum, ut in eum credatis, verum etiam, ut pro illo patiamini» [cfr. Fil 1, 29]; et: «Gratia salvi facti estis per fidem, et hoc non ex vobis: Dei enim donum est» [cfr. Ef 2, 8]. Qui enim fidem, qua in Deum credimus, dicunt esse naturalem, omnes eos, qui ab Ecclesia Christi alieni sunt, quodammodo fideles esse definiunt (Denzinger 375).
Canone 5. Se qualcuno dice che la crescita della fede, così come anche il suo inizio e lo stesso desiderio di credere – per il quale crediamo in Colui che giustifica l’empio e giungiamo alla rigenerazione del sacro battesimo – sono insiti in noi per natura e non per un dono di grazia, cioè per l’ispirazione dello Spirito Santo che raddrizza la nostra volontà dalla mancanza di fede alla fede, dall’empietà alla pietà, deve essere ritenuto nemico dei dogmi apostolici, dal momento che il beato Paolo dice: «Siamo persuasi che Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo» [cfr. Fil 1, 6]; e ancora: «A voi è stato concesso, a causa di Cristo, non solo di credere in Lui, ma anche di soffrire per Lui» [cfr. Fil 1, 29]; e: «Per grazia voi siete stati salvati per mezzo della fede, e ciò non viene da voi: poiché è dono di Dio» [cfr. Ef 2, 8]. Quelli infatti che dicono che per natura abbiamo la fede, per la quale crediamo in Dio, in un certo qual modo dichiarano fedeli tutti coloro che sono estranei alla Chiesa di Cristo.
LETTERE DALLE MISSIONI
Diocesi di Yamoussoukro
Yamoussoukro, Costa d’Avorio
Qui prie sauve son âme molto apprezzato da tutti
Yamoussoukro, 30 maggio 2008
Signor senatore,
vorrei felicitarmi per il lavoro ammirevole di formazione e informazione che fa grazie a 30Giorni. Nel desiderio di aiutarci a usare meglio le ricchezze della Chiesa ci ha messo a disposizione questo libretto intitolato Qui prie sauve son âme, ampiamente diffuso in Costa d’Avorio perché molto apprezzato da tutti; infatti è diventato il compagno di strada dei cattolici, il regalo preferito dai nuovi battezzati e cresimati. Oggi desidero ringraziarla per un altro libro su un soggetto la cui importanza è capitale: La résurrection de Jésus Christ di Heinrich Schlier. Grazie per questa opportunità che non può che essere benefica per tutti i lettori di 30Giorni. Non so quanto costi una copia, ma vorrei ordinarne alcune da offrire ai sessanta preti e ai centoventi religiosi e religiose che lavorano nella mia diocesi. Grazie di tutto cuore e che Dio vi ricolmi di grazie e di benedizioni.
Monsignor Joseph Aké,
vescovo della diocesi di Yamoussoukro
MISSIONARI DELLA CONSOLATA
Iringa, Tanzania
Grazie per il piccolo libro Chi prega si salva per gli studenti della missione
Iringa, 3 maggio 2008
Stimatissimo direttore Giulio,
sia lodato nostro Signore Gesù Cristo!
Con grande gioia le comunico che abbiamo ricevuto cento copie del libro Who prays is saved. I libri sono stati distribuiti agli studenti della “Masisiwe secondary school”. Per molti di loro è il primo libro. La scuola, sperduta in queste montagne dell’Udzungwa, è poverissima. Abbiamo fatto un giorno di ritiro per la consegna dei libri. Tra canti e conferenze abbiamo vissuto una giornata di intenso fervore.
Ringraziamo di cuore la vostra generosità e che il Signore, tramite la vostra rivista, continui a fare tanto bene alla Chiesa e all’umanità.
Padre Roberto Facchini
Missionari salesiani
Nakhon Si Thammarat, Thailandia
Grazie del libro di preghiera e di quello sulle tombe degli apostoli
Nakhon Si Thammarat, 2 giugno 2008
Gentile signor Andreotti,
le auguro ogni bene. È ormai il terzo anno che ricevo il suo giornale. Lo leggo tutto e poi lo mando in un’altra provincia a cento chilometri da qui sulla sponda occidentale, Trang. Un sacerdote stimatissimo (95 anni), originario di Concordia (presso Pordenone), è felicissimo di riceverlo e leggerlo. Dopo un mese me lo rimanda perché lo catalogo e lo conservo. Non butto via niente. Sono qui da venticinque anni, legato mani e piedi alle famiglie del lebbrosario per la mia attività nel Don Bosco Development Center.
A cinquanta chilometri da Ronphibun, in città, c’è un altro italiano, don Patrizio Maccioni, anche lui salesiano. Riceve 30Giorni, ma al vecchio indirizzo in provincia di Surat Thani dove lavorava anni fa. Siete proprio bravi a mandare questo giornale, che è un vero strumento di informazione, formazione, meditazione e incoraggiamento per quelli che amano la Chiesa.
Grazie del libro di preghiera e di quello sulle tombe degli apostoli. Un suggerimento: se doveste ristampare Chi prega si salva potreste aggiungere le litanie del Nome di Gesù, che ci accomunano alla liturgia orientale.
Tanti auguri, buona salute e sempre riconoscente,
padre Renzo Rossignolo, sdb
Yamoussoukro, Costa d’Avorio
Qui prie sauve son âme molto apprezzato da tutti
Yamoussoukro, 30 maggio 2008
Signor senatore,
vorrei felicitarmi per il lavoro ammirevole di formazione e informazione che fa grazie a 30Giorni. Nel desiderio di aiutarci a usare meglio le ricchezze della Chiesa ci ha messo a disposizione questo libretto intitolato Qui prie sauve son âme, ampiamente diffuso in Costa d’Avorio perché molto apprezzato da tutti; infatti è diventato il compagno di strada dei cattolici, il regalo preferito dai nuovi battezzati e cresimati. Oggi desidero ringraziarla per un altro libro su un soggetto la cui importanza è capitale: La résurrection de Jésus Christ di Heinrich Schlier. Grazie per questa opportunità che non può che essere benefica per tutti i lettori di 30Giorni. Non so quanto costi una copia, ma vorrei ordinarne alcune da offrire ai sessanta preti e ai centoventi religiosi e religiose che lavorano nella mia diocesi. Grazie di tutto cuore e che Dio vi ricolmi di grazie e di benedizioni.
Monsignor Joseph Aké,
vescovo della diocesi di Yamoussoukro
MISSIONARI DELLA CONSOLATA
Iringa, Tanzania
Grazie per il piccolo libro Chi prega si salva per gli studenti della missione
Iringa, 3 maggio 2008
Stimatissimo direttore Giulio,
sia lodato nostro Signore Gesù Cristo!
Con grande gioia le comunico che abbiamo ricevuto cento copie del libro Who prays is saved. I libri sono stati distribuiti agli studenti della “Masisiwe secondary school”. Per molti di loro è il primo libro. La scuola, sperduta in queste montagne dell’Udzungwa, è poverissima. Abbiamo fatto un giorno di ritiro per la consegna dei libri. Tra canti e conferenze abbiamo vissuto una giornata di intenso fervore.
Ringraziamo di cuore la vostra generosità e che il Signore, tramite la vostra rivista, continui a fare tanto bene alla Chiesa e all’umanità.
Padre Roberto Facchini
Missionari salesiani
Nakhon Si Thammarat, Thailandia
Grazie del libro di preghiera e di quello sulle tombe degli apostoli
Nakhon Si Thammarat, 2 giugno 2008
Gentile signor Andreotti,
le auguro ogni bene. È ormai il terzo anno che ricevo il suo giornale. Lo leggo tutto e poi lo mando in un’altra provincia a cento chilometri da qui sulla sponda occidentale, Trang. Un sacerdote stimatissimo (95 anni), originario di Concordia (presso Pordenone), è felicissimo di riceverlo e leggerlo. Dopo un mese me lo rimanda perché lo catalogo e lo conservo. Non butto via niente. Sono qui da venticinque anni, legato mani e piedi alle famiglie del lebbrosario per la mia attività nel Don Bosco Development Center.
A cinquanta chilometri da Ronphibun, in città, c’è un altro italiano, don Patrizio Maccioni, anche lui salesiano. Riceve 30Giorni, ma al vecchio indirizzo in provincia di Surat Thani dove lavorava anni fa. Siete proprio bravi a mandare questo giornale, che è un vero strumento di informazione, formazione, meditazione e incoraggiamento per quelli che amano la Chiesa.
Grazie del libro di preghiera e di quello sulle tombe degli apostoli. Un suggerimento: se doveste ristampare Chi prega si salva potreste aggiungere le litanie del Nome di Gesù, che ci accomunano alla liturgia orientale.
Tanti auguri, buona salute e sempre riconoscente,
padre Renzo Rossignolo, sdb
POSTA DEL DIRETTORE
La copertina dell’edizione speciale in lingua russa di I30Giorni/I
Segreteria di Stato, Prima sezione – Affari generali,
Città del Vaticano
La Segreteria di Stato porge cordiali saluti
alla direzione del periodico 30Giorni e,
nel confermare ricevuta la copia
del numero speciale in lingua russa
su La fede della Russia, l’unità della Chiesa,
ringrazia cordialmente e partecipa
volentieri la Benedizione
del santo padre Benedetto XVI.
Dal Vaticano, 5 luglio 2008
Vescovado di Dubrovnik
Un ospite a noi caro
Dubrovnik, 28 maggio 2008
Eccellenza Andreotti,
l’altro giorno ho seguito una trasmissione televisiva in italiano in cui lei prendeva parte a una discussione con alcuni giovani riguardo alla necessità dello Stato. Ho ammirato l’atmosfera amichevole che si è creata tra un quasi novantenne e un gruppo di ventenni. E ho sentito il desiderio di farmi vivo per esprimerle i complimenti per la sua lucidità mentale, umiltà intellettuale e chiarezza degli atteggiamenti a riguardo. Auguri, eccellenza Andreotti!
Colgo l’occasione per ringraziarla per il mensile 30Giorni che mi arriva regolarmente. Complimenti anche per il suo modo di redigerla. È una rivista esemplare sia nel modo in cui è scritta, sia nella scelta dei temi di cui si occupa. Dato che la copia di 30Giorni la ricevo in omaggio, potrei proporre a mia volta un omaggio: vitto e alloggio nella mia residenza, quando e quanto vorrà (preferibilmente durante i mesi più sereni – escluderei luglio e agosto). Sono sicuro che non resterà deluso dalla città di Dubrovnik, che ha già visitato. E i cittadini saranno grati di poter salutare un ospite così caro. Inoltre, saremmo onorati se la sua visita potesse realizzarsi durante quest’anno (nella vigilia del suo novantesimo compleanno) oppure l’anno prossimo, per poter brindare ai novant’anni che il Signore le ha donato.
Le assicuro, eccellenza Andreotti, la mia comunione nella preghiera e la saluto cordialmente,
monsignor Zelimir Puljic,
vescovo di Dubrovnik
Fondazione “italianieuropei”
Ringraziamenti
Roma, 16 giugno 2008
Massimo D’Alema ringrazia il direttore Giulio Andreotti, il direttore responsabile Roberto Rotondo e la redazione di 30Giorni per l’ultimo numero della rivista e l’allegato volume su Sant’Agostino negli appunti inediti di Paolo VI.
Massimo D’Alema
da un sindacato di lavoratori
La Madonna della Strada
Roma, 18 giugno 2008
Illustre senatore,
mi chiamo Antonio Tagliapietra, sono un rappresentante sindacale della Filcams-Cgil dell’Istituto di vigilanza Securitas Metronotte di Roma.
Leggendo l’articolo dedicato a don Ariodante Brandi, apparso sul numero di maggio, mi hanno colpito l’attualità del messaggio rivolto al mondo del lavoro e la sua spiritualità mariana.
Ne siamo rimasti tanto affascinati (l’altro rappresentante sindacale, Stefano De Ritis, i miei colleghi e io) da desiderare la Madonna della Strada quale nostra Patrona. Vorremmo approfondire la conoscenza della vita e dell’opera di questo prete romano, che tanto ha fatto per il bene dei lavoratori da suscitare in noi la domanda sul perché non sia stato proposto quale modello di vita cristiana.
Ringraziando lei e la redazione per aver pubblicato questo articolo in cui ci siamo riconosciuti, le porgo cordiali saluti.
Antonio Tagliapietra
Ministero politiche agricole, alimentari e forestali
Ringraziamenti
Roma, 24 giugno 2008
Ho ricevuto l’interessante volume Sant’Agostino negli appunti inediti di Paolo VI e desidero ringraziare sentitamente per l’attenzione manifestatami. Colgo l’occasione per inviare i miei più cordiali saluti.
Luca Zaia
Diocesi di Quiché
Santa Cruz de Quiché, Guatemala
Un grazie dal Guatemala
Santa Cruz de Quiché, 8 giugno 2008
Stimato senatore Andreotti,
da quando, tre anni fa, ho iniziato a esercitare il ministero episcopale nel Quiché, inGuatemala, ho ricevuto gratuitamente ogni mese l’edizione spagnola di 30Días. Ho letto con interesse tutti i numeri che mi sono arrivati, ma non ho mai scritto per ringraziare del gentile omaggio.
Senza dubbio, il numero 2/3 del 2008 è stato magnifico, sia per l’intelligente risposta di Massimo Borghesi alle tesi di Andrés Torres Queiruga, sia per il regalo del libro sulla risurrezione di Gesù Cristo di Heinrich Schlier. Mi sembra questa l’occasione giusta di esprimerle l’apprezzamento per il servizio che presta alla Chiesa attraverso questa pubblicazione. Dio gliene renda merito.
Sinceramente,
Mario Alberto Molina, oar, vescovo di Quiché