Rubriche
tratto dal n.01/02 - 2009


Lettura spirituale/25


Da Il cuore e la grazia in sant’Agostino. Distinzione e corrispondenza di Giacomo Tantardini, pubblichiamo il seguente brano nel quale si legge un passo di Agostino, Enarrationes in psalmos 144, 10 (pp. 328-330)

«Da intellectorem, et totum dixit: “Gratia salvi facti estis”. / Dammi uno che comprende: e [l’Apostolo] ha già detto tutto dicendo: “Siete stati fatti salvi per grazia”. / Ubi audis “gratia”, gratis intellige. / Se senti dire “per grazia” devi comprendere “gratis” [gratuitamente]. / Si ergo gratis, nihil tu attulisti, nihil meruisti: / Se dunque sei stato salvato gratis [gratuitamente], tu non hai apportato nulla, nulla hai meritato: / nam si meritis aliquid redditum est, merces est, non gratia. / se infatti qualcosa viene dato come ricompensa ai meriti, è una ricompensa, non è per grazia. / “Gratia”, inquit, “salvi facti estis per fidem”. / “Per grazia”, dice [l’Apostolo], “siete stati fatti salvi mediante la fede”».
«Sed quomodo? / Ma allora come? [come agisce la grazia?] / Ipso in nobis operante; / Attraverso Lui che opera in noi; / quia per fidem locum damus in corde nostro ei / perché attraverso la fede [riconoscendoLo] diamo nel nostro cuore spazio a Lui / qui in nobis et per nos bona operatur / che in noi e attraverso noi [attraverso la nostra libertà] opera le cose buone». È Gesù che, attraverso la nostra libertà, opera le opere buone, come la piccola Teresa di Lisieux scriveva: «Quando sono caritatevole è solo Gesù che agisce in me»1. Questa piccola ragazza morta a 24 anni in convento, quando accenna al suo essere caritatevole, aggiunge subito che si trattava della carità più quotidiana, la carità con le sue consorelle. «Quando sono caritatevole è solo Gesù che agisce in me», agisce in me, cioè agisce attraverso la libertà della piccola Teresa. Ma è Gesù che agisce abbracciando con la Sua dolcezza la sua libertà: «liberali suavitate amoris / con una dolcezza di amore che rende liberi»2.
«Audi enim unde opereris bona: / Ascolta quindi da dove tu puoi operare il bene: / “Ipsius enim sumus figmentum / “Noi infatti siamo sua creatura / creati in Christo Iesu in operibus bonis / creati in Cristo Gesù nelle opere buone / ut in illis ambulemus”. / perché in quelle possiamo camminare”. / Ista est suavitas abundans memoriae ipsius circa nos. / Questo [il fatto che Lui agisca nella e attraverso la nostra libertà compiendo così la nostra libertà] è la sovrabbondante dolcezza della Sua memoria riguardo a noi». Questa attrattiva della grazia non è qualcosa di estrinseco alla libertà, è il compimento stesso, la soddisfazione stessa della libertà, secondo la stupenda constatazione che «liber facit qui libens facit / agisce con libertà chi agisce per attrattiva»3. Questa è la soavità abbondante della Sua memoria / memoriae ipsius. Si accenna alla Sua memoria nei nostri confronti. La Sua memoria è il riconoscimento del Suo agire nel presente. Questa Sua azione presente compie in dolcezza la libertà: «liberaliter quia suaviter»4. Ciò che soddisfa la libertà è la Sua memoria, il Suo agire riconosciuto.

1 Teresa di Lisieux, Storia di un’anima, manoscritto C, I, 290.
2 Agostino, Contra Iulianum opus imperfectum III, 112.
3 Agostino, De gratia Christi et de peccato originali I, 13, 14.
4 Agostino, Contra Faustum 22, 27.


Concilio di Orange del 529

La precarietà della grazia: la grazia è sempre un dono

Canon 16. Nemo ex eo, quod videtur habere, glorietur, tamquam non acceperit, aut ideo se putet accepisse, quia littera extrinsecus vel, ut legeretur, apparuit, vel, ut audiretur, sonuit. Nam sicut Apostolus dicit: «Si per legem iustitia, ergo Christus gratis mortuus est» [Gal 2, 21]; «ascendens in altum captivavit captivitatem, dedit dona hominibus» [cfr. Ef 4, 8; cfr. Sal 68, 19]. Inde habet, quicumque habet; quisquis autem se inde habere negat, aut vere non habet, aut id, «quod habet, auferetur ab eo» [Mt 25, 29] (Denzinger 386).

Canone 16. Nessuno si glori di ciò che sembra avere, quasi che non lo abbia ricevuto; né creda di averlo ricevuto perché dall’esterno la parola si diede per essere letta ovvero risuonò per essere udita. Infatti, come dice l’Apostolo: «Se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano» [Gal 2, 21]; «Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini» [cfr. Ef 4, 8; cfr. Sal 68, 19]. Da lì ha ricevuto chiunque ha qualcosa; e se qualcuno dice che quel che ha non gli proviene da lì, o non lo ha, oppure ciò «che ha, gli sarà tolto» [Mt 25, 29].

La fecondità della grazia: le opere buone

Canon 18. Nullis meritis gratiam praeveniri. Debetur merces bonis operibus, si fiant; sed gratia, quae non debetur, praecedit, ut fiant (Denzinger 388).

Canone 18. Nessun merito viene prima della grazia. Si deve una ricompensa alle buone opere, quando vengono compiute; ma la grazia, che non è dovuta, viene prima, e fa in modo che siano compiute.






LETTERE DALLE MISSIONI


Missionari della Consolata
Wamba, Kenya

Un grazie per i libretti Who prays is saved

Wamba, 29 ottobre 2008

Anche se siamo nel bush [zona desertica, ndr] ho ricevuto, quasi tempestivamente, i sei pacchi contenenti i preziosi libretti Who prays is saved.
Un grazie sentitissimo a lei, a 30Giorni e anche alle Poste che questa volta hanno dimostrato veramente efficienza.
Come già le scrissi, questi libretti andranno nelle mani di moltissimi dei nostri pazienti qui nell’ospedale cattolico di Wamba. Sicuramente saranno di grande conforto, speranza e aiuto durante la loro degenza fra noi e anche dopo… Infatti se li vogliono portare a casa.
Il Buon Dio sa quali sono i momenti e i sentieri giusti per incontrarci. Spesso si serve anche di noi, anche di questi libretti!
Quindi, anche a nome dei nostri pazienti, esprimo ancora tutta la nostra riconoscenza e stima. Bravi! Vi ricordiamo al Buon Dio e alla Santissima Consolata,

padre Lino Gallina, missionario della Consolata

P.S. Unisco a quello di padre Lino il mio sentito grazie anche a nome dei nostri ammalati, augurando a lei e a tutti i suoi collaboratori buon Natale!

padre Joseph Gorzegno, cappellano osp


Parrocchia MarÍa Auxiliadora
Lima, Perù

30Giorni: interessante e attuale

Lima, 16 gennaio 2009

Stimato senatore Giulio Andreotti,
auguri di un felice anno.
Sono un sacerdote salesiano, nato nella provincia di Padova, ma da cinquantadue anni mi trovo in Perù. Da molti anni conosco l’interessante e sempre attuale rivista che lei dirige; la ricevo ogni mese e il 15 gennaio ho ricevuto il numero 11 del 2008. Ringrazio sinceramente per il suo gesto generoso. Che il Signore benedica la sua missione apostolica.
Le chiedo un favore: potrebbe mandarci 30Giorni in spagnolo? In tal modo potrebbero leggerla i cari confratelli e molte persone della nostra parrocchia María Auxiliadora.
Grazie. Con stima,

don Virgilio Zanella


Missionari Comboniani
Bangui, Repubblica Centrafricana

«È proprio una bella rivista»

Bangui, 21 gennaio 2009

Gentile senatore Giulio Andreotti,
qualche tempo fa, una gentile signora, sua collaboratrice all’ufficio abbonamenti, ci ha offerto l’abbonamento a 30Giorni per questa nostra casa religiosa e anche per altre comunità di missionari comboniani. Subito i nostri confratelli, interpellati, hanno plaudito con gioia a questa offerta. «È una manna», ha esclamato qualcuno riferendosi al dono gratuito. «È proprio una bella rivista», hanno detto altri che già avevano ricevuto qualche copia in passato. Un confratello di una comunità la vuole in italiano, «così c’è meno pericolo che quelli della Posta se ne approprino».
Così le mando una lista delle comunità comboniane che richiedono 30Giorni a gran voce, e di altre comunità religiose che ne hanno fatto richiesta. Desidereremmo per tutte l’edizione in lingua francese, eccetto, appunto, la comunità che preferisce l’edizione in italiano.
Ringraziamo fin d’ora lei, onorevole senatore, e i suoi collaboratori. Auguriamo a tutti un felice anno nuovo e assicuriamo il nostro grato ricordo nella preghiera,

padre Ginantonio Berti, mccj


Missionari Comboniani
Roma

Il buono spirito missionario di 30Giorni

Roma, 23 febbraio 2009

Carissimi,
sinceri saluti in Cristo Buon Pastore.
Scrivendo al signor direttore, mi rivolgo anche a quanti lavorano per la rivista 30Giorni. È da tempo che desideravo ringraziarvi per il vostro fare ed essere in missione con tutti i missionari e le missionarie del mondo. In questi anni di mia permanenza a Roma, la vostra rivista ci ha accompagnato con il suo buono spirito missionario. I vostri articoli sulle missioni sono stati un invito per ogni lettore e ogni cristiano a vivere la propria fede con passione missionaria e con attenzione verso gli ultimi. Certamente l’amore alla missione e alla com-passione verso chi soffre dà un tono profondamente evangelico ed evangelizzante alla rivista. Auguro a tutti voi che possiate continuare su questa strada che porta a soffrire con chi soffre, ad ascoltare chi nessuno ascolta e a lasciar parlare quei poveri e dimenticati che hanno molto da insegnarci.
Con ogni augurio,

padre Teresino Serra, superiore generale






LETTERE DAI MONASTERI


Clarisse del monastero di Castrogeriz
Castrogeriz, Spagna

Aspettiamo la rivista con grande piacere

Castrogeriz, 9 dicembre 2008

Stimato signore,
da qualche tempo riceviamo la rivista 30Días e non l’abbiamo mai ringraziata, anche se il Signore, Lui sì, sa che abbiamo pregato per lei e per tutti i suoi collaboratori, perché rendete possibile che questa rivista venga distribuita in tutto il mondo.
Ora desideriamo esprimerle sinceramente tutta la nostra gratitudine, dato che si avvicina il tempo di Natale ed è bello condividere con i nostri benefattori la gioia per la nascita del nostro Dio.
Aspettiamo la rivista con grande piacere: apprezziamo la qualità degli articoli, che portano alla nostra vita contemplativa un’informazione così adatta e utile. 30Días ci fa ricordare di tanti fratelli che soffrono e, allo stesso tempo, del molto che altri fanno a favore della vita, della pace, della comunione con le altre religioni…
Per tutto questo rendiamo grazie a Dio chiedendo che la conservi per molti anni, affinché continui a fare del bene nella Chiesa e in tutto il mondo.
Desideriamo anche chiederle alcune copie del libretto Quien reza se salva in spagnolo.
Infatti, alcune persone ci chiedono piccoli catechismi o libri di preghiere con le nozioni basilari della nostra fede e crediamo che questa pubblicazione potrebbe essere molto utile da offrire o regalare alle famiglie e agli amici che lo desiderano.
A lei e a tutta l’équipe di 30Días auguriamo che il Natale e il nuovo anno 2009 siano un tempo di grazia in tutti i sensi.
Il Bambino Gesù porti la pace e l’amore a questo mondo pieno di conflitti, ma senza dubbio amato da Dio.
La nostra preghiera davanti al presepe.

La madre badessa e le suore clarisse


Monastero di santa clara
Úbeda, Spagna

Sono affascinata dalla rivista 30Days

Úbeda, 16 dicembre 2008

Caro Giulio Andreotti,
pace e bene nella sua anima. Sono una clarissa indiana, qui in Spagna già da undici anni. Nel mio convento siamo cinque suore, tre spagnole e due indiane.
Sono affascinata dalla rivista 30Days in the Church and in the world. È meravigliosa, grazie per la sua generosità. La ringraziamo di tutto cuore. Il Signore la premierà per tutto il bene che fa.
Le sarei grata se, per favore, potesse inviarmi due edizioni di Who prays is saved, in inglese e in spagnolo. Grazie!
Il Signore la benedica sempre. Conti sulle mie preghiere.
Con affetto e vicinanza spirituale.
Se mi permette, un abbraccio,

suor Angeles, osc


Monastero Notre -Dame des Sources
Brazzaville, Repubblica del Congo

La ringraziamo di cuore per 30Jours

Brazzaville, 26 dicembre 2008

Signor senatore,
le suore clarisse di Djiri le augurano buone feste di Natale e un santo anno, colmo di benedizioni divine. Il Signore la benedica e la conservi, e la colmi delle sue benedizioni lungo tutto il 2009.
La ringraziamo di cuore per la rivista 30Jours che riceviamo regolarmente e che ci interessa molto. Vorrei chiederle, se possibile, di inviarci venti copie del libretto Quie prie sauve son âme. Ci aiuterebbe molto e così anche noi potremmo aiutare qualche ragazza che desidera condividere la nostra vita.
Le assicuriamo le nostre preghiere riconoscenti,

suor Claire, clarisse di Djiri


Monastero de la Inmaculada de atacama
Copiapó, Cile

Non può immaginare la gioia che ho provato quando ho visto 30Días sul tavolo delle letture

Copiapò, 31 gennaio 2009

Stimato, caro signor Giulio Andreotti,
ogni volta che porto con me nella mia cella la rivista per leggerla e “pregarla” mi dico che devo scriverle qualche riga di ringraziamento a nome mio e della comunità.
Le scrivo, dal monastero della Inmaculada de Atacama, a Copiapó (nel deserto di Atacama in Cile), e non può immaginare la gioia che ho provato quando ho visto 30Días sul tavolo delle letture… Perché vengo da un altro monastero, quello di Sant Cugat del Vallés a Barcellona, e credevo che in questa terra desolata non avrei più avuto la fortuna di leggerla, ma ora so che il Signore ci ricompensa delle nostre fatiche. Ho offerto tutto ed è evidente che il Signore si è rallegrato del mio “sacrificio” perché sto ricevendo infinitamente più di quanto credevo di poter offrire; è sempre così, quando si viene in quella che chiamiamo terra di missione, e le assicuro che questa è una terra povera in tutti i sensi, molto bisognosa di evangelizzazione, di sacerdoti, di acqua… dell’acqua naturale e dell’acqua della vita, della grazia. Perciò oso anche chiedere ai suoi lettori di affidare questi fratelli nella preghiera al Signore affinché ci invii operai che si occupino della sua messe, perché ce n’è bisogno.
Signor Giulio, lei ci educa e apre le finestre dei nostri cuori e della clausura a realtà che hanno bisogno di essere inondate dalla costante preghiera della Chiesa, che hanno bisogno di essere amate o purificate… e, di questo, bisogna ringraziarla. Per questo, lo faccio a nome mio personale e delle domenicane della Inmaculada de Atacama.
Il Signore benedica la sua attività di apostolato e le conceda la gioia, la pace e la santità di vita.
Fraternamente,

suor Maria Carmen López Delgado, op






LETTERE DAI SEMINARI


Seminario missionario Redemptoris Mater
Washington D.C., Stati Uniti

Le notizie sulla Chiesa sono una risorsa preziosissima per i nostri seminaristi

Hyattsville, 20 dicembre 2008

Signor senatore Giulio Andreotti,
mi chiamo Anthony Palombo, del Seminario missionario arcidiocesano Redemptoris Mater di Washington D.C. Insieme ai miei confratelli seminaristi, sono davvero grato per l’invio, che continua ormai da mesi, della sua rivista. Le notizie che ci fornisce sulla Chiesa in tutto il mondo sono una risorsa preziosissima per i nostri trenta seminaristi provenienti da quindici Paesi diversi.
Vorremmo esprimerle la nostra profonda riconoscenza per il suo instancabile lavoro per far conoscere l’opera della Chiesa. Sia certo delle nostre preghiere per lei e per tutti i suoi collaboratori.
Sinceramente suo in Cristo,

Anthony Palombo


Pontificio collegio urbano
Roma

Vi ringrazio sentitamente per quel vostro “dono gratuito”

Roma, 30 gennaio 2009

Cara “brava gente” di 30Giorni,
concedetemi poche righe per esprimere il mio ringraziamento e la mia gratitudine per il servizio che mi avete finora reso. Lo scorso novembre avevo contattato per la prima volta 30Giorni per richiedere alcuni dei vostri libretti di preghiere. Nemmeno due settimane dopo li avevo già ricevuti. Ero anche disposto a pagarli, ma all’interno della busta non ho trovato nessuna fattura o altro che riguardasse il pagamento. Di norma, sarebbe stato giusto pagare per quello che avevo ricevuto o richiesto. Dunque vi ringrazio sentitamente per quel vostro “dono gratuito”. Il buon Dio continuerà di sicuro a benedire il vostro apostolato per tanta generosità.
A novembre ho inviato ad amici e familiari in Papua Nuova Guinea alcuni dei libretti di preghiere ricevuti da voi. Sono piaciuti moltissimo. La mia famiglia è di origini miste tedesche e papuane, perciò mi hanno chiesto se fosse possibile avere anche alcuni dei libretti di preghiere in lingua tedesca. Così ho un’altra piccola richiesta. Sareste così gentili da inviarmi dieci copie di Wer betet, wird gerettet all’indirizzo indicato qui in calce? Sono disposto a pagarle o a fare almeno una piccola donazione. Per una buona causa, si può sempre dare un contributo.
Vostro in Cristo,

Christian Sieland


Seminario della diocesi di Cartago
Cartago, Colombia

Quien reza se salva per i bambini e i contadini

Obando, 5 febbraio 2009

Il mio nome è Ronal Fernando Muriel, sono un seminarista della diocesi di Cartago. Attualmente, assieme a un altro seminarista, lavoro nella zona rurale di una delle nostre parrocchie, a Obando, al confine fra i dipartimenti colombiani della Valle del Cauca e del Quindío.
Le chiedo fraternamente di donare alla nostra attività missionaria alcuni esemplari dell’utilissimo libro Quien reza se salva per distribuirlo ad alcuni bambini che si preparano a ricevere i sacramenti e anche ai contadini adulti con i quali stiamo attuandoil Sistema Integral de Nueva Evangelización (Sine).
Noi fin d’ora preghiamo Dio per la sua opera e chiediamo al Signore incessanti benedizioni per tutti voi.
In Gesù e Maria,

Ronal Muriel


Seminario Maggiore provinciale “Paul VI” – Propedeutico
Mbanga, Camerun

Qui prie sauve son âme è molto utile

Mbanga, 24 novembre 2008

Signor senatore,
con la presente desidero chiedere l’invio del libro di preghiere intitolato Qui prie sauve son âme.
In base alla presentazione che 30Giorni ne ha fatto, ritengo che il suo contenuto sarà di grande utilità per la formazione dei seminaristi che nel nostro istituto passano un anno di iniziazione dedicato essenzialmente alla preghiera, detto anno di spiritualità.
Le sarei grato se volesse inviarci, se possibile gratuitamente, cento copie di questo prezioso libro di preghiere.
Voglia ricevere, signor senatore, l’espressione della mia più alta considerazione,

monsignor Benoît Ewane, rettore




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