Rubriche
tratto dal n.01/02 - 2009


Il pane di ieri


Enzo Bianchi, IIl pane di ieri/I, Einaudi, Torino 2008, 114 pp., euro  16,50

Enzo Bianchi, IIl pane di ieri/I, Einaudi, Torino 2008, 114 pp., euro 16,50

Raramente, anzi rarissimamente, capita di imbattersi in un libro così bello, vero, che offre una lettura rilassante e meditativa. Si prova un senso di pace e sentimenti positivi quando si legge Il pane di ieri, di Enzo Bianchi, il fondatore della Comunità monastica di Bose. È un libro particolare per chi ha più o meno sessant’anni; per chi è riuscito appena appena a vivere le situazioni descritte nel libro, presenti in ogni parte del Paese: la messa preconciliare in latino, incomprensibile ma affascinante; il servizio di chierichetto alla prima celebrazione, alle 6 del mattino, in una chiesa gelida; la partecipazione alla messa dei bambini della domenica, alle 8, o a quella alta delle 11. E ancora la funzione delle campane che scandivano e ritmavano la vita quotidiana, come avviene ancora oggi, del resto, informando la gente degli eventi più importanti che segnavano l’esistenza della comunità: la nascita o la morte di qualcuno, i tempi della preghiera, del riposo, della sveglia… Leggendo le pagine di Bianchi sembra, inoltre, di sentire ancora gli odori della tavola che le mamme preparavano il giorno di festa.
“Il pane di ieri è buono domani”, dice il proverbio. Con la bussola di queste parole Enzo Bianchi racconta storie vere e rievoca volti che hanno segnato la sua esistenza: il Natale, non differente da quello dei nostri giorni, e la tavola imbandita per gli amici, quasi un rito; il suono delle campane nella veglia dell’alba e il canto del gallo nel silenzio della campagna; i giorni della vendemmia e la cura dell’orto. Trova il momento della solitudine e quello della veglia, accoglie la vecchiaia come una stagione che arriva alla fine della vita. Sul filo dei ricordi, ogni racconto è la tappa di un cammino sapienziale che parla dell’amicizia, della diversità, del vivere insieme, dell’accettazione degli altri, dei giorni che passano, della gioia.
Forse qualcuno delle generazioni più giovani accoglierà il libro di Enzo Bianchi con un sorrisetto, quasi di compatimento; ma credo che sia importante la sua lettura anche per quelli che non hanno vissuto le situazioni raccontate, nelle quali troveranno comunque le radici della stagione presente.




Aldo Moro


Gero Grassi (a cura di), 
IAldo Moro/I, Cooperativa 
culturale Rts, Terlizzi (Ba) 2008, 104 pp., s.i.p.

Gero Grassi (a cura di), IAldo Moro/I, Cooperativa culturale Rts, Terlizzi (Ba) 2008, 104 pp., s.i.p.

Suddivisi in quattro brevi sezioni dedicate a scuola e cultura (tema quanto mai attuale), al Mezzogiorno, ai giovani e ai cattolici, vengono raccolti in un libretto alcuni interventi di Aldo Moro pubblicati su quotidiani e settimanali nei decenni passati. Testi e articoli hanno più di quarant’anni, ma alcune riflessioni conservano tratti di grande attualità. Nella raccolta, curata da Gero Grassi, vi è anche l’intervento che Moro tenne il 30 aprile 1967 al convegno di Lucca, promosso dalla Democrazia cristiana, dal titolo I cattolici nei tempi nuovi della cristianità, nel quale un gruppo di intellettuali cattolici, tra cui Branca, Cotta e De Rosa, pose in maniera aperta il problema della rappresentanza unitaria dei cattolici e la Dc. Tema ancora oggi dibattuto, quello della presenza dei cattolici in politica.
La pubblicazione cerca di contestualizzare nel dibattito politico di oggi il contributo moroteo su importanti argomenti, individuandone le dimensioni ancora attuali e presenti. «Noi sentiamo», scriveva Moro, «che le istituzioni democratiche sono una cosa seriamente importante ma che hanno bisogno del sostegno dei cittadini, dell’ardore, del senso di misura e di responsabilità dei cittadini». Parole più che mai attuali.




La speranza è paziente


Cataldo Naro, ILa speranza è paziente. Interventi e interviste (2003-2006)/I, 
Salvatore Sciascia editore, 
Caltanissetta – Roma 2007, 382 pp., euro 22,00

Cataldo Naro, ILa speranza è paziente. Interventi e interviste (2003-2006)/I, Salvatore Sciascia editore, Caltanissetta – Roma 2007, 382 pp., euro 22,00

La speranza è paziente è un testo che raccoglie, almeno in parte, il frutto di una vita, di un pensiero e di un grande amore. L’editore Salvatore Sciascia pubblica molti degli interventi, delle conferenze, degli scritti di monsignor Cataldo Naro, l’arcivescovo di Monreale, in Sicilia, morto improvvisamente il 29 settembre 2006; sono scritti risalenti al breve periodo del suo episcopato (2003-2006). Un testimone del nostro tempo, testimone di speranza. E di speranza paziente. «Naro», scrive Andrea Riccardi nella presentazione, «apparteneva a una generazione che aveva conosciuto la speranza come utopia di un mondo diverso; che aveva vissuto la contaminazione con l’ideologia e talvolta il conseguente svuotamento dello sperare […]. Alla conclusione di questo processo, durato anni, lo spirito di questa generazione si era attestato sulla delusione o, al massimo, sul realismo. Infatti la mancanza di speranza è uno dei grandi problemi del nostro Paese che fatica sempre più a guardare al domani e a pensare una sua “missione” nel mondo di domani».
Sono pagine di speranza sofferta, pensata, discussa, soprattutto vissuta. Il metodo della pazienza – la pazienza della ricerca che diventa uso del tempo ma anche esercizio intellettuale – si era forgiato anche attraverso gli studi storici sul movimento cattolico che avevano accompagnato gran parte dell’esistenza di Naro: in alcuni testi dedicati al valore della memoria, alla storia, si avverte la dimensione dello storico maturo e del ricercatore accorto. Con gli anni, però, la “scrittura” della storia era diventata non tanto la sua professione, quanto una lezione esistenziale e sapienziale a cui egli stesso continuamente attingeva. Interessanti le pagine che affrontano con osservazioni acute e originali, pur non in un disegno organico e sistematico, il tema della secolarizzazione, della modernità e postmodernità.




Lobby e advocacy


Caritas italiana (a cura di), ILobby e advocacy 
a fianco dei “dimenticati”/I, Edb, Bologna 2008, 120 pp. , euro 3,50

Caritas italiana (a cura di), ILobby e advocacy a fianco dei “dimenticati”/I, Edb, Bologna 2008, 120 pp. , euro 3,50

La Caritas italiana ha pubblicato, per i tipi delle Edizioni Dehoniane di Bologna, il sussidio n. 11 di una interessante collana, Lobby e advocacy a fianco dei “dimenticati”. Esperienze della rete Caritas nella tutela dei diritti umani.
Gli interventi di lobby e advocacy, sul piano politico e nella prospettiva della tutela dei diritti e della giustizia sociale, consistono in azioni di pressione politica condotte da cittadini per “fare campagna”, per “patrocinare” delle cause attraverso raccolte di firme, momenti di sensibilizzazione, interventi sui mass media, manifestazioni. Azioni attraverso le quali si esercita così una vera e propria cittadinanza attiva. Un’emergenza, un problema sociale disatteso, affrontati non solo con i mezzi degli interventi di assistenza, ma anche cercando di arrivare a coglierne le cause e le responsabilità che stanno in capo a persone e a istituzioni che hanno il potere e il dovere di risolvere.
Le azioni di lobby e advocacy sono esperienze ormai molto diffuse nelle reti delle organizzazioni sociali, ma purtroppo sono spesso messe in atto in modo frammentario. Da qui la riflessione coerente della Chiesa sostenuta dalla rete delle Caritas diocesane che il sussidio propone anche attraverso la presentazione di alcune attività in campo internazionale.


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