Lettere al direttore
LETTERE DAI MONASTERI
La prima pagina dell’articolo «Faith also pleads», dell’edizione inglese di I30Giorni/I, numero 10, ottobre 2007
Yangyang (Gangwon-do), Corea del Sud
«Tutiores vivimus, si totum Deo damus» (Agostino, De dono perseverantiae 6, 12)
Yangyang, 8 dicembre 2008
«Attraverso il Suo angelo, san Gabriele, il Padre del cielo ha annunciato la Sua Parola, così degna, così santa e gloriosa, nel grembo della santa e gloriosa Vergine Maria, dalla quale ha ricevuto la carne dell’umanità e la nostra fragilità».
Lettera di san Francesco ai fedeli
Caro don Tantardini,
ti saluto dalla lontana Corea, e ti auguro molta gioia in questo Natale, mentre ringraziamo il Padre per il grande dono del Suo Figlio! Che tu possa continuare a conoscere la vicinanza del Figlio dell’Amore in modo speciale! È da molto tempo che ti volevo scrivere, per ringraziarti della tua comprensione di sant’Agostino, partecipata negli articoli apparsi in 30Days. Sono stata colpita specialmente dall’articolo «Faith also pleads» [«Anche la fede domanda», ndr], così come dalle tue “Conferences on the relevance of Saint Augustine” [conferenze sull’“Attualità di sant’Agostino”, ndr], apparse nel numero di giugno/luglio 2006.
Sono una suora clarissa giunta in Corea dagli Usa quasi quarant’anni fa, come parte del gruppo di suore che ha dato inizio al primo monastero del nostro Ordine in questo Paese. È stato difficile trovare letture che nutrissero veramente il mio spirito. Quando ho letto «Faith also pleads» sono stata profondamente toccata, e ho devotamente letto l’articolo almeno quattro volte. Era un momento in cui sentivo profondamente la grazia di Dio nel mio cuore, dopo un lungo periodo di buio. Così ho potuto condividere in maniera profonda quello che tu esprimevi. Ringrazio il Signore per la Sua grazia, sapendo che senza di essa sono nulla e non posso fare nulla. Ti ringrazio molto per quanto mi hai saputo comunicare! Non vedo l’ora di ricevere ancora qualcos’altro da te!
Possa il Signore continuare a essere tuo compagno costante, concedendoti grazie abbondanti e gioia in questo Natale e durante l’anno nuovo, mentre tu continui a diffondere il Suo amore ad altri.
Con gratitudine e amore,
suor Mary Diane Ackerman, osc
P.S.
Vorrei aggiungere qualcosa che viene dalla mia riflessione sul tuo articolo: la salvezza è precaria! La fede, la grazia e la salvezza sono sempre un dono. Non sono possesso nostro, come tu hai così giustamente detto. Nel riflettere su queste parole, mi è venuto questo pensiero – sì, possiamo dire che la fede è precaria; non è possesso nostro. Ma proprio per questo motivo, è tanto più sicura, più sicura di quanto non lo sarebbe se fosse possesso nostro, perché è nelle mani di Uno che ci ama così tanto, Uno di cui ci possiamo fidare completamente!
Ho incontrato veramente il Signore nella preghiera mentre leggevo «Faith also pleads»! Possa il Signore benedirti continuamente con i più preziosi doni della Sua grazia.
Suor Mary Diane
Monastero Santa Clara
Jericó (Antioquia), Colombia
30Días favorisce l’ardore missionario
Jericó, 12 gennaio 2009
Stimato signor senatore e redazione,
vogliate ricevere il nostro rispettoso saluto di pace e bene, con la speranza che vi troviate in buona salute fisica e spirituale. E con i migliori auguri per questo anno che, per grazia di Dio, abbiamo potuto cominciare: sia colmato di pienezza e di gioia e bagnato da una abbondante pioggia di benedizioni spirituali, per ognuno dei collaboratori della rivista.
Ringraziamo immensamente di poter beneficiare, nella nostra clausura, della rivista che ci giunge puntualmente. Ce ne gioviamo tantissimo per la ricchezza dei temi spirituali che offre: è bellissima in tutto il suo contenuto. Noi, come figlie di santa Chiara e san Francesco, ci sentiamo particolarmente dentro la Chiesa missionaria e voi, con articoli così belli, fate sì che le nostre comunità crescano ancora di più in ardore missionario.
Desideriamo, come il grande apostolo san Paolo, che il mondo intero giunga alla pienezza della salvezza, non risparmiando sforzi per diffondere l’amore di Dio. Come questo grande maestro, i vostri scritti siano fuoco di Dio e ardore missionario attraverso questa meravigliosa rivista.
Vi auguriamo molti successi in questo anno, unendo i nostri sentimenti in un inno alla vita, all’amore e alla speranza.
Con sentimenti di gratitudine e apprezzamento,
suor María Imelda de la Cruz Rendón, badessa, e comunità
suora missionaria
Manaus (Amazonas), Brasile
Chi prega si salva per i consigli pastorali
Manaus, 14 gennaio 2009
Stimato signor Giulio Andreotti e amici della redazione,
ringrazio di vero cuore perché è stata accolta la mia richiesta e puntualmente ricevo la rivista. Per me, che vivo in questa grande periferia amazzonica, la rivista è un grande bene, mi lega al resto del mondo e mi tiene al corrente dei temi di attualità più importanti della nostra Chiesa. Che il Signore ricompensi in grazie e benedizioni il bene che fate. Ora chiedo un altro favore. È possibile ricevere la rivista in lingua portoghese? Così tutta comunità potrà leggerla.
E ancora: viviamo in una grande area missionaria, dove abbiamo 18 cappelle, con gente che arriva da ogni luogo ma soprattutto con persone che vivono sotto i ponti e lungo i fiumi. Un popolo di drogati e prostitute, non sempre per scelta. Ora che comincia l’anno pastorale mi piacerebbe donare a ogni membro dei consigli pastorali delle diciotto comunità il libretto Chi prega si salva, sempre in portoghese.
Fin d’ora ringrazio. Auguro anche un buon anno e che il Signore ci faccia il dono della pace.
Con stima,
suor Adriana Garrubbo
Monache minime di SAN FRANCESCO DI PAOLA
Saltillo, Messico
Quien reza se salva è un dono del Signore
Saltillo, 8 febbraio 2009
Illustre senatore Giulio Andreotti e collaboratori tutti di 30Giorni,
grazie di cuore per il bel dono dei libretti Quien reza se salva. Sono arrivati pochi giorni prima di Natale, così abbiamo avuto la bellissima opportunità di darli come dono natalizio e contribuire a far nascere Gesù in tanti cuori, grazie a questo piccolo libretto, che insegna le verità più essenziali della fede. La gente semplice lo riceve come un dono del Signore e mentre lo stringono al cuore lo baciano con tanta devozione: è vero che il Signore si rivela agli umili e ai sinceri di cuore.
Desidero ringraziare ancora una volta tutta la redazione per la bellissima rivista 30Giorni, che leggo sempre con molto piacere per i suoi contenuti. Per chi è lontano dalla patria è sempre una boccata di ossigeno che si respira a pieni polmoni e che dà il piacere di sentire che c’è ancora chi dedica il suo tempo a diffondere la parola buona e contribuire a mantenere i valori più santi.
Grazie, grazie di cuore a tutta la redazione, il Signore benedica il vostro lavoro con abbondanti frutti di gioia spirituale.
Assicuriamo sempre il nostro ricordo nelle preghiere.
Con stima e gratitudine,
suor Maria Margherita Bichi
Canonichesse di Sant’Agostino del Monastero Nazareth
Bruges, Belgio
30Jours anche per la nostra comunità in Ruanda
Bruges, 22 febbraio 2009
Signor senatore,
ogni mese gli articoli della sua così interessante rivista nutrono la nostra preghiera e sono al centro delle nostre intenzioni. Le siamo molto riconoscenti per la sua generosità. Osiamo chiederle semplicemente di pensare anche alla nostra Comunità missionaria del Ruanda: potrebbe inviare una copia di 30Jours alle nostre consorelle di quella comunità di formazione che lavora per la riconciliazione in un Paese tanto segnato dagli eventi del 1994?
Le assicuriamo la nostra profonda gratitudine e la nostra preghiera per lei, per le sue intenzioni e per quelle dei suoi collaboratori.
In comunione nel cammino verso Pasqua,
le suore del monastero Nazareth
Lettura spirituale/26
Quando, all’inizio del 1993, è stato
pubblicato, con un’introduzione dell’allora cardinale Joseph
Ratzinger, il libro Un avvenimento di vita,
cioè una storia, in cui venivano raccolti
interventi e interviste di don Luigi Giussani a partire dal 1978, il
cardinale Jean-Jérôme Hamer scrisse personalmente una lettera
all’autore in cui confidava l’interesse per il fatto che don
Giussani definiva il cristianesimo un avvenimento. Affermando che il
cristianesimo è un avvenimento, don Giussani, secondo Hamer,
rispondeva positivamente anche alla Théologie
nouvelle evitando con cura, come l’Humani generis aveva richiamato,
di «snaturare il concetto di gratuità dell’ordine
soprannaturale».
A commento del canone 21 del Concilio di Orange, che chiarisce in maniera così limpida e semplice il rapporto tra natura e grazia, pubblichiamo alcune delle osservazioni di Hamer1.
«Affermare l’avvenimento significa riconoscere il carattere radicalmente nuovo e sovrano del cristianesimo. Secondo i dizionari “avvenimento” è un fatto importante, che marca un momento della storia. Giussani non si limita a questa definizione ma sviluppa l’idea che l’avvenimento è un fatto fondamentalmente nuovo. Nella linea di Charles Péguy: “Non-prevedibile, non-previsto, non conseguenza di fattori antecedenti”. Quindi un qualcosa che sorprende, che fa “irruzione” nella storia. Anche nella storia della singola persona. L’approccio di don Giussani permette di mostrare qual è il senso esatto del pensiero della Chiesa sul rapporto fra “attesa” e “compimento”, fra “profezia” e “realizzazione”, fra “legge antica” e “legge nuova”. In ciascuno di questi binomi c’è una reale continuità e una radicale discontinuità. Cristo è la risposta adeguata ai desideri più profondi dell’uomo. Ma il compimento non è lo sviluppo naturale e progressivo dell’attesa umana. Il compimento non sta al desiderio come la pianta al seme. Non è un’evoluzione, un processo naturale, lineare. L’attesa riceve una risposta che supera di molto la domanda posta».
«Anche la religiosità naturale è una situazione d’attesa, in funzione di un compimento. Giussani, raccontando dell’amicizia con alcuni monaci buddisti, dice che il vertice del senso religioso naturale è “un’attesa dolorosa”».
«Il primato dell’avvenimento rispetto allo stesso senso religioso è una delle novità per me più importanti nel pensiero di don Giussani in questo libro. Lo si vede bene nell’intervista concessa ad Angelo Scola nel 1987 (in occasione del Sinodo mondiale dei laici) e ripubblicata all’inizio del volume. Alla domanda se la proposta pedagogica del movimento faccia leva sul senso religioso, Giussani risponde senza tentennamenti: “Il cuore della nostra proposta è piuttosto l’annuncio di un avvenimento accaduto, che sorprende gli uomini allo stesso modo in cui, duemila anni fa, l’annuncio degli angeli a Betlemme sorprese dei poveri pastori. Un avvenimento che accade, prima di ogni considerazione sull’uomo religioso o non religioso...”. Un tema decisivo».
«Entra qui la polemica antipelagiana di Giussani. Una polemica che appartiene alla tradizione della Chiesa. Da Agostino a Tommaso. A questo proposito sarebbe interessante rileggere e commentare gli articoli di san Tommaso sul “perché l’uomo ha bisogno della grazia”».
«Svalutazione del momento del dialogo? Non direi. Il dialogo è importante a tutti i livelli, cominciando dal livello politico. In quanto pone fine a un’ostilità, e crea un clima di fiducia. “Si deve sempre negoziare” diceva il cardinale Richelieu. Nella sua forma più vera anche il dialogo è comunicazione dell’avvenimento, strumento di un incontro».
1 J.-J. Hamer, «Oltre ogni attesa», in L. Giussani, È, se opera, 30Giorni, Roma 1994, pp. 92-95.
Concilio di Orange del 529
La natura e la grazia
Canon 21. De natura et gratia. Sicut iis, qui volentes in lege iustificari et a gratia exciderunt, verissime dicit Apostolus: «Si ex lege iustitia est, ergo Christus gratis mortuus est» [Gal 2, 21], sic iis, qui gratiam, quam commendat et percipit fides Christi, putant esse naturam, verissime dicitur: si per naturam iustitia est «ergo Christus gratis mortuus est». Iam hic enim erat lex, et non iustificabat: iam hic erat et natura, et non iustificabat. Ideo Christus non gratis mortuus est, ut et lex per illum impleretur, qui dixit: «Non veni legem solvere, sed adimplere» [Mt 5, 17], et natura per Adam perdita per illum repararetur, qui dixit, venisse se «quaerere et salvare, quod perierat» [Lc 19, 10].
Canone 21. La natura e la grazia. Come a coloro che, volendo trovare la loro giustificazione nella legge, sono decaduti dalla grazia, con tutta verità l’Apostolo dice: «Se la giustizia viene dalla legge, allora Cristo è morto per nulla» [Gal 2, 21]; così, a quelli che pensano che la grazia, che la fede di Cristo riconosce e riceve, sia la natura, con tutta verità si può dire: se la giustizia proviene dalla natura, «allora Cristo è morto per nulla». Infatti la legge già c’era, e non giustificava: già c’era anche la natura, e non giustificava. Perciò Cristo non è morto per nulla, ma perché la legge trovasse compimento per mezzo di Lui che ha detto: «Non sono venuto per abolire la legge, ma per darle compimento» [Mt 5, 17]; e perché la natura ferita a causa di Adamo fosse restaurata per mezzo di Lui che ha detto di essere venuto «a cercare e a salvare ciò che era andato perduto» [Lc 19, 10] (Denzinger 391).
A commento del canone 21 del Concilio di Orange, che chiarisce in maniera così limpida e semplice il rapporto tra natura e grazia, pubblichiamo alcune delle osservazioni di Hamer1.
«Affermare l’avvenimento significa riconoscere il carattere radicalmente nuovo e sovrano del cristianesimo. Secondo i dizionari “avvenimento” è un fatto importante, che marca un momento della storia. Giussani non si limita a questa definizione ma sviluppa l’idea che l’avvenimento è un fatto fondamentalmente nuovo. Nella linea di Charles Péguy: “Non-prevedibile, non-previsto, non conseguenza di fattori antecedenti”. Quindi un qualcosa che sorprende, che fa “irruzione” nella storia. Anche nella storia della singola persona. L’approccio di don Giussani permette di mostrare qual è il senso esatto del pensiero della Chiesa sul rapporto fra “attesa” e “compimento”, fra “profezia” e “realizzazione”, fra “legge antica” e “legge nuova”. In ciascuno di questi binomi c’è una reale continuità e una radicale discontinuità. Cristo è la risposta adeguata ai desideri più profondi dell’uomo. Ma il compimento non è lo sviluppo naturale e progressivo dell’attesa umana. Il compimento non sta al desiderio come la pianta al seme. Non è un’evoluzione, un processo naturale, lineare. L’attesa riceve una risposta che supera di molto la domanda posta».
«Anche la religiosità naturale è una situazione d’attesa, in funzione di un compimento. Giussani, raccontando dell’amicizia con alcuni monaci buddisti, dice che il vertice del senso religioso naturale è “un’attesa dolorosa”».
«Il primato dell’avvenimento rispetto allo stesso senso religioso è una delle novità per me più importanti nel pensiero di don Giussani in questo libro. Lo si vede bene nell’intervista concessa ad Angelo Scola nel 1987 (in occasione del Sinodo mondiale dei laici) e ripubblicata all’inizio del volume. Alla domanda se la proposta pedagogica del movimento faccia leva sul senso religioso, Giussani risponde senza tentennamenti: “Il cuore della nostra proposta è piuttosto l’annuncio di un avvenimento accaduto, che sorprende gli uomini allo stesso modo in cui, duemila anni fa, l’annuncio degli angeli a Betlemme sorprese dei poveri pastori. Un avvenimento che accade, prima di ogni considerazione sull’uomo religioso o non religioso...”. Un tema decisivo».
«Entra qui la polemica antipelagiana di Giussani. Una polemica che appartiene alla tradizione della Chiesa. Da Agostino a Tommaso. A questo proposito sarebbe interessante rileggere e commentare gli articoli di san Tommaso sul “perché l’uomo ha bisogno della grazia”».
«Svalutazione del momento del dialogo? Non direi. Il dialogo è importante a tutti i livelli, cominciando dal livello politico. In quanto pone fine a un’ostilità, e crea un clima di fiducia. “Si deve sempre negoziare” diceva il cardinale Richelieu. Nella sua forma più vera anche il dialogo è comunicazione dell’avvenimento, strumento di un incontro».
1 J.-J. Hamer, «Oltre ogni attesa», in L. Giussani, È, se opera, 30Giorni, Roma 1994, pp. 92-95.
Concilio di Orange del 529
La natura e la grazia
Canon 21. De natura et gratia. Sicut iis, qui volentes in lege iustificari et a gratia exciderunt, verissime dicit Apostolus: «Si ex lege iustitia est, ergo Christus gratis mortuus est» [Gal 2, 21], sic iis, qui gratiam, quam commendat et percipit fides Christi, putant esse naturam, verissime dicitur: si per naturam iustitia est «ergo Christus gratis mortuus est». Iam hic enim erat lex, et non iustificabat: iam hic erat et natura, et non iustificabat. Ideo Christus non gratis mortuus est, ut et lex per illum impleretur, qui dixit: «Non veni legem solvere, sed adimplere» [Mt 5, 17], et natura per Adam perdita per illum repararetur, qui dixit, venisse se «quaerere et salvare, quod perierat» [Lc 19, 10].
Canone 21. La natura e la grazia. Come a coloro che, volendo trovare la loro giustificazione nella legge, sono decaduti dalla grazia, con tutta verità l’Apostolo dice: «Se la giustizia viene dalla legge, allora Cristo è morto per nulla» [Gal 2, 21]; così, a quelli che pensano che la grazia, che la fede di Cristo riconosce e riceve, sia la natura, con tutta verità si può dire: se la giustizia proviene dalla natura, «allora Cristo è morto per nulla». Infatti la legge già c’era, e non giustificava: già c’era anche la natura, e non giustificava. Perciò Cristo non è morto per nulla, ma perché la legge trovasse compimento per mezzo di Lui che ha detto: «Non sono venuto per abolire la legge, ma per darle compimento» [Mt 5, 17]; e perché la natura ferita a causa di Adamo fosse restaurata per mezzo di Lui che ha detto di essere venuto «a cercare e a salvare ciò che era andato perduto» [Lc 19, 10] (Denzinger 391).
LETTERE DALLE MISSIONI
Sanyasa Institute of Consecrated Life
Bangalore, India
Vorremmo usufruire dell’abbonamento gratuito
Bangalore, 21 gennaio 2009
Caro signore,
sono un prete claretiano, responsabile della biblioteca del Sanyasa Institute of Consecrated Life. Il nostro Istituto offre la possibilità di conseguire il diploma e seguire corsi postdiploma in Teologia della vita consacrata. Ciò è frutto della collaborazione tra tutte le province claretiane in India, affiliate al Claretianum, il nostro Istituto a Roma.
Ho appreso che c’è anche l’edizione inglese della rivista 30Giorni, che potete inviare gratuitamente agli istituti. Vorremmo usufruirne anche noi.
Grazie in anticipo.
Vostro nell’affetto e nella preghiera,
padre Martin George, cmf
Parrocchia Corpus Domini
Buenos Aires, Argentina
30Giorni offre un’informazione di qualità
Buenos Aires, 25 gennaio 2009
Stimato signore,
ho ricevuto oggi il numero di 30Giorni e colgo l’occasione per farle giungere la mia gratitudine per la sua generosità e, allo stesso tempo, per farle sapere il valore che questa rivista ha per noi sacerdoti che non sempre abbiamo l’opportunità di ricevere un’informazione di qualità come quella che voi offrite. Attraverso ogni numero della rivista che ci arriva, ci si apre una finestra sull’ampia realtà dell’universo.
In questo Anno santo paolino lei e i suoi collaboratori contribuite a far sì che il messaggio di Cristo arrivi a tutti gli uomini aprendo un fecondo dialogo con tutte le culture.
Con i miei migliori auguri per lei e per i suoi collaboratori, la saluto in Cristo e imploro da Dio abbondanti benedizioni per tutti,
don Luis A. Lahitou, parroco
Missionari Agostiniani
Isola di Kanghwa, Corea del Sud
Grazie per l’articolo sull’Uganda
Isola di Kanghwa, 20 febbraio 2009
Egregio direttore,
vorrei ringraziare Gianni Valente e Massimo Quattrucci per l’articolo e per il servizio fotografico sull’Uganda, commoventi, nel numero 11 del novembre 2008. Non so se originariamente fosse scritto in inglese o meno, ma si legge benissimo. Mi sono commosso fino alle lacrime poiché mi ritornavano alla mente i ricordi del breve periodo che io stesso ho avuto il privilegio di trascorrere in Africa qualche anno fa: le cave di pietra, le facce sorridenti, i canti… L’articolo è un grande tributo a Rose e alla forza dello spirito umano quando è pregno della promessa della Risurrezione.
John L. Sullivan, osa
Missionari Saveriani
Dhaka, Bangladesh
Vorrei i due libri sulla risurrezione di Gesù
Dhaka, 15 marzo 2009
Caro senatore Giulio Andreotti,
un cordiale saluto in questa nostra Quaresima durante la quale aguzziamo lo sguardo verso la Pasqua.
Sono rimasto sorpreso della vostra proposta di due libri sulla risurrezione di Gesù: uno di Heinrich Schlier, elogiato dal cardinale Ratzinger, e l’altro di don Giacomo Tantardini. Si tratta di un tema fondamentale dell’annuncio cristiano! Ben vengano i libri che ci aiutano a non dormirci sopra. Siccome sto lavorando alla presentazione di alcune celebrazioni sulla “Via della luce” (la Risurrezione) – lavoro che comporta la consultazione di vari testi di riflessione sul Mistero pasquale – penso che i suddetti libri mi potrebbero essere utili. Già in passato ho fatto ricorso alla vostra “biblioteca”, sempre aperta ai lettori di buona volontà.
Le giunga il mio sincero grazie con l’augurio di una buona Pasqua,
padre Silvano Garello
Bangalore, India
Vorremmo usufruire dell’abbonamento gratuito
Bangalore, 21 gennaio 2009
Caro signore,
sono un prete claretiano, responsabile della biblioteca del Sanyasa Institute of Consecrated Life. Il nostro Istituto offre la possibilità di conseguire il diploma e seguire corsi postdiploma in Teologia della vita consacrata. Ciò è frutto della collaborazione tra tutte le province claretiane in India, affiliate al Claretianum, il nostro Istituto a Roma.
Ho appreso che c’è anche l’edizione inglese della rivista 30Giorni, che potete inviare gratuitamente agli istituti. Vorremmo usufruirne anche noi.
Grazie in anticipo.
Vostro nell’affetto e nella preghiera,
padre Martin George, cmf
Parrocchia Corpus Domini
Buenos Aires, Argentina
30Giorni offre un’informazione di qualità
Buenos Aires, 25 gennaio 2009
Stimato signore,
ho ricevuto oggi il numero di 30Giorni e colgo l’occasione per farle giungere la mia gratitudine per la sua generosità e, allo stesso tempo, per farle sapere il valore che questa rivista ha per noi sacerdoti che non sempre abbiamo l’opportunità di ricevere un’informazione di qualità come quella che voi offrite. Attraverso ogni numero della rivista che ci arriva, ci si apre una finestra sull’ampia realtà dell’universo.
In questo Anno santo paolino lei e i suoi collaboratori contribuite a far sì che il messaggio di Cristo arrivi a tutti gli uomini aprendo un fecondo dialogo con tutte le culture.
Con i miei migliori auguri per lei e per i suoi collaboratori, la saluto in Cristo e imploro da Dio abbondanti benedizioni per tutti,
don Luis A. Lahitou, parroco
Missionari Agostiniani
Isola di Kanghwa, Corea del Sud
Grazie per l’articolo sull’Uganda
Isola di Kanghwa, 20 febbraio 2009
Egregio direttore,
vorrei ringraziare Gianni Valente e Massimo Quattrucci per l’articolo e per il servizio fotografico sull’Uganda, commoventi, nel numero 11 del novembre 2008. Non so se originariamente fosse scritto in inglese o meno, ma si legge benissimo. Mi sono commosso fino alle lacrime poiché mi ritornavano alla mente i ricordi del breve periodo che io stesso ho avuto il privilegio di trascorrere in Africa qualche anno fa: le cave di pietra, le facce sorridenti, i canti… L’articolo è un grande tributo a Rose e alla forza dello spirito umano quando è pregno della promessa della Risurrezione.
John L. Sullivan, osa
Missionari Saveriani
Dhaka, Bangladesh
Vorrei i due libri sulla risurrezione di Gesù
Dhaka, 15 marzo 2009
Caro senatore Giulio Andreotti,
un cordiale saluto in questa nostra Quaresima durante la quale aguzziamo lo sguardo verso la Pasqua.
Sono rimasto sorpreso della vostra proposta di due libri sulla risurrezione di Gesù: uno di Heinrich Schlier, elogiato dal cardinale Ratzinger, e l’altro di don Giacomo Tantardini. Si tratta di un tema fondamentale dell’annuncio cristiano! Ben vengano i libri che ci aiutano a non dormirci sopra. Siccome sto lavorando alla presentazione di alcune celebrazioni sulla “Via della luce” (la Risurrezione) – lavoro che comporta la consultazione di vari testi di riflessione sul Mistero pasquale – penso che i suddetti libri mi potrebbero essere utili. Già in passato ho fatto ricorso alla vostra “biblioteca”, sempre aperta ai lettori di buona volontà.
Le giunga il mio sincero grazie con l’augurio di una buona Pasqua,
padre Silvano Garello
LETTERE DAI SEMINARI
Seminario Filosofico dei missionari della consolata
Medellín, Colombia
30Giorni mi pare stupenda
Medellín, 11 febbraio 2009
Egregio dottor Andreotti,
un saluto cordiale dalla Colombia, terra di violenza, di droga e di povertà; terra che però ha una grande voglia di vivere, di pace, di un futuro pieno di speranza e di amore.
Mi trovo nel Seminario filosofico dei Missionari della Consolata a Medellín e sono incaricato dell’animazione missionaria e della promozione vocazionale missionaria.
Durante le vacanze ho avuto l’opportunità di leggere la rivista 30Giorni. Mi pare stupenda.
Vi chiedo, se potete, di inviarmela. Grazie!
Un saluto cordiale a lei e ai suoi collaboratori,
padre Luigi Crespi, imc
Seminario maggiore di Manizales
Manizales, Colombia
Vorrei ricevere il libro Ne scelse dodici
Manizales,19 febbraio 2009
Un grande saluto dalla Colombia.
Sono un sacerdote di Manizales, in Colombia, e lavoro nel seminario maggiore della mia diocesi. Abbiamo l’opportunità di ricevere la vostra rivista in spagnolo. Ho letto sul numero 10 del 2008 il bell’articolo sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo e vorrei sapere se è possibile ricevere il libro di Lorenzo Bianchi Ne scelse dodici. Come posso fare?
Grazie mille per la vostra attenzione. Dio Padre vi benedica.
Juan Sebastián Rivera Fellner, pbro
Diocesi di Tarija
Tarija, Bolivia
Fate veramente un buon lavoro
Tarija, 25 febbraio 2009
Salve, amici di 30Giorni,
mi chiamo Alex Rolando Sosa. Ho 21 anni e sono di Tarija, in Bolivia. Ho letto la vostra rivista grazie al vescovo della mia diocesi che me l’ha regalata. Mi sono veramente piaciuti gli articoli e le interviste. Sono molto contento. Fate veramente un buon lavoro e abbiamo bisogno di persone come voi. Ora mi trovo a Cochabamba, dove studio Lettere e Filosofia all’Università Cattolica San Pablo. Al signor Giulio Andreotti un cordiale saluto e un fraterno abbraccio nel Signore e a tutti voi un ringraziamento per il lavoro di redazione.
Con affetto nel Signore,
Alex Rolando Sosa
Seminario della diocesi di María Inmaculada
Venado Tuerto, Argentina
In 30Giorni ci sono articoli molto belli di cultura e di attualità
Venado Tuerto, 14 marzo 2009
Stimati signori di 30Giorni,
il mio nome è Emanuel Amaya D’Alleva, sono un seminarista al primo anno di Teologia nella diocesi di María Inmaculada de Venado Tuerto, in Argentina.
Mi sono capitati tra le mani alcuni numeri di 30Giorni, che mi sono sembrati di estremo interesse, dato che vi sono articoli molto belli di cultura e di attualità.
Vorrei sapere se poteste inviarmi gratuitamente la rivista, perché per noi, qui in Argentina, non è possibile fare un abbonamento di 70 euro. Se poteste, vi ringrazierei con le mie preghiere.
Vi ringrazio molto fin d’ora, in attesa di una risposta, unito in Cristo Signore.
Emanuel Amaya D’Alleva
Medellín, Colombia
30Giorni mi pare stupenda
Medellín, 11 febbraio 2009
Egregio dottor Andreotti,
un saluto cordiale dalla Colombia, terra di violenza, di droga e di povertà; terra che però ha una grande voglia di vivere, di pace, di un futuro pieno di speranza e di amore.
Mi trovo nel Seminario filosofico dei Missionari della Consolata a Medellín e sono incaricato dell’animazione missionaria e della promozione vocazionale missionaria.
Durante le vacanze ho avuto l’opportunità di leggere la rivista 30Giorni. Mi pare stupenda.
Vi chiedo, se potete, di inviarmela. Grazie!
Un saluto cordiale a lei e ai suoi collaboratori,
padre Luigi Crespi, imc
Seminario maggiore di Manizales
Manizales, Colombia
Vorrei ricevere il libro Ne scelse dodici
Manizales,19 febbraio 2009
Un grande saluto dalla Colombia.
Sono un sacerdote di Manizales, in Colombia, e lavoro nel seminario maggiore della mia diocesi. Abbiamo l’opportunità di ricevere la vostra rivista in spagnolo. Ho letto sul numero 10 del 2008 il bell’articolo sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo e vorrei sapere se è possibile ricevere il libro di Lorenzo Bianchi Ne scelse dodici. Come posso fare?
Grazie mille per la vostra attenzione. Dio Padre vi benedica.
Juan Sebastián Rivera Fellner, pbro
Diocesi di Tarija
Tarija, Bolivia
Fate veramente un buon lavoro
Tarija, 25 febbraio 2009
Salve, amici di 30Giorni,
mi chiamo Alex Rolando Sosa. Ho 21 anni e sono di Tarija, in Bolivia. Ho letto la vostra rivista grazie al vescovo della mia diocesi che me l’ha regalata. Mi sono veramente piaciuti gli articoli e le interviste. Sono molto contento. Fate veramente un buon lavoro e abbiamo bisogno di persone come voi. Ora mi trovo a Cochabamba, dove studio Lettere e Filosofia all’Università Cattolica San Pablo. Al signor Giulio Andreotti un cordiale saluto e un fraterno abbraccio nel Signore e a tutti voi un ringraziamento per il lavoro di redazione.
Con affetto nel Signore,
Alex Rolando Sosa
Seminario della diocesi di María Inmaculada
Venado Tuerto, Argentina
In 30Giorni ci sono articoli molto belli di cultura e di attualità
Venado Tuerto, 14 marzo 2009
Stimati signori di 30Giorni,
il mio nome è Emanuel Amaya D’Alleva, sono un seminarista al primo anno di Teologia nella diocesi di María Inmaculada de Venado Tuerto, in Argentina.
Mi sono capitati tra le mani alcuni numeri di 30Giorni, che mi sono sembrati di estremo interesse, dato che vi sono articoli molto belli di cultura e di attualità.
Vorrei sapere se poteste inviarmi gratuitamente la rivista, perché per noi, qui in Argentina, non è possibile fare un abbonamento di 70 euro. Se poteste, vi ringrazierei con le mie preghiere.
Vi ringrazio molto fin d’ora, in attesa di una risposta, unito in Cristo Signore.
Emanuel Amaya D’Alleva