Rubriche
tratto dal n.09 - 2009


LETTERE DAI MONASTERI


domenicane del monastero santissima annunziata
Roma, Italia

30Giorni è una rivista formativa

Roma, 16 luglio 2009

Onorevole senatore,
vogliamo fervidamente ringraziarla per la sua munificenza nell’inviare al nostro monastero domenicano la sua ineguagliabile rivista 30Giorni.
La sua generosità nell’inviarci gratuitamente una così preziosa rivista, formativa da tutti i punti di vista, ci commuove.
Con la presente vogliamo assicurarla delle nostre preghiere per lei, per i suoi cari e per tutti i progetti di bene morale, culturale, materiale che ella, eccellenza, sostiene in Italia e nel mondo.
Con ossequio, stima e religiosa amicizia,
la priora e la comunità,

suor Maria Paola Limoni, op


Carmelitane scalze del monastero San JosÉ y santa teresita
Viedma, Argentina

30Giorni per questa comunità che sta nascendo

Mar del Plata, 24 settembre 2009

Egregio signor Giulio Andreotti, molto stimato in Cristo,
le scrivo dal monastero delle carmelitane scalze di Mar del Plata, dove le suore ricevono con piacere la rivista 30Giorni che lei così generosamente invia come donazione a tutti i monasteri contemplativi.
Desidero chiederle di tenerci presente per inviare anche a noi la sua rivista. Siamo una comunità di carmelitane scalze in un monastero fondato due anni e mezzo fa nella città di Viedma, nella provincia di Río Negro, alle porte della Patagonia. Proveniamo dal monastero delle carmelitane scalze della provincia di Neuquén. Siamo otto suore, due delle quali faranno, il prossimo 12 ottobre, festa di Nostra Signora del Pilar, i loro voti solenni. Le chiediamo preghiere per questa comunità che sta nascendo e che ha già avuto la benedizione di essere visitata dal cardinale Bertone in occasione della beatificazione del beato Ceferino Namuncurá.
Vogliamo essere un segno tangibile della presenza di Dio in mezzo al nostro popolo. Abbiamo avuto una gentile accoglienza dai nostri fratelli di Viedma e della confinante città di Carmen de Patagones, nella provincia di Buenos Aires. Molte famiglie vivono in zone precarie, senza terra di proprietà e con ogni tipo di necessità diversamente dalla zona centrale di maggior sviluppo umano e culturale. La nostra popolazione è costituita principalmente da un gran numero di giovani e bambini, i quali sono minacciati dal traffico di droga che gradualmente si va insediando.
Fin da adesso la ringraziamo di questa opportunità di ricevere la rivista. Conti anche sulla nostra preghiera.
Con la gioia di incontrarci in Cristo, riceva i nostri saluti,

suor María del Rosario, ocd


Suore del monastero dell’Annunziata
Thiais, Francia

Qui prie sauve son âme per un’ammalata grave

Thiais, 25 agosto 2009

Gentile redazione,
mi permetto di chiedere se non sia possibile ricevere una copia gratuita di Qui prie sauve son âme; è per un’ammalata grave.
Vi ringrazio in anticipo dal profondo del cuore e vi prego di credere ai miei sentimenti rispettosi.
In grande comunione con voi nella preghiera,

suor Marie Adéle


Clarisse del monastero Immaculate Conception
Palos Park, Illinois, Stati Uniti

Tanti articoli di 30Days sono meravigliosi e interessanti

Palos Park, 26 agosto 2009

Pace e benedizioni!
Caro signor Andreotti,
il Signore la ricompensi per il generoso dono di 30Days che riceviamo ormai da tempo; desideriamo allo stesso modo ringraziarla per la gentilezza che mostra nell’inviarlo a noi, a numerosissimi monasteri in tutto il mondo e ai missionari. Siamo sempre felici di leggere le loro lettere, per sostenerli con la preghiera nella nostra vita contemplativa, ancor più in quest’Anno sacerdotale.
Sono stati pubblicati numerosi articoli belli e interessanti, e il numero 5, da noi ricevuto questo mese, è straordinario, con il bellissimo articolo sul pellegrinaggio del Santo Padre in Terra Santa nelle prime pagine e l’articolo Family portrait, le conversazioni con la sorella di papa Giovanni Paolo I; così come anche la storia del Curato d’Ars in occasione di quest’Anno sacerdotale, e l’incontro del Santo Padre con i bambini.
Vorremmo sapere se il libro di Stefania Falasca su papa Luciani è stato pubblicato anche in inglese. A dire il vero, abbiamo qui una sorella in grado di comprendere l’italiano, se il libro esiste solo in quella lingua. Ma ci piacerebbe molto averlo in inglese, qualora fosse disponibile. Gradiremmo inoltre ricevere il libro Ne scelse dodici, di cui alcuni brani sono stati pubblicati in numeri precedenti di 30Days, e ci chiediamo se anche questo libro sia stato tradotto in inglese.
Da tempo avevamo inoltre intenzione di chiederle copie del piccolo libro Who prays is saved per la nostra comunità. Se le fosse possibile inviarne qualche copia anche in spagnolo, potremmo farlo leggere agli operai che vengono a fare lavori nel nostro monastero e che non praticano da tempo la fede. Sono spesso lavoratori stagionali che non parlano inglese e sarebbe questa un’occasione per fare del bene ed evangelizzare. Dio la benedica per lo stupendo lavoro che fa nella Chiesa. Siamo state felici di vedere in questo numero la sua foto del 20 giugno con il Santo Padre e di apprendere da una delle lettere che ricorreva il suo novantesimo compleanno. Congratulazioni, e il Signore le conceda di festeggiare il centesimo!
Con gratitudine, in Maria Immacolata,

madre Maria Teresita, pcc, badessa


clarisse del monastero di kabinda
Kabinda, Repubblica Democratica del Congo

30Jours ci permette di partecipare alla vita della Chiesa attraverso la preghiera

Kabinda, 20 luglio 2009

Signor direttore,
fino ad ora abbiamo ricevuto la rivista 30Jours e non la abbiamo ancora ringraziata. Ci teniamo a esprimerle sinceramente il ringraziamento e a renderla partecipe della nostra riconoscenza. Grazie a questo mensile siamo al corrente degli avvenimenti ecclesiali e questo ci permette di partecipare attivamente alla vita della Chiesa e di servire, attraverso la nostra preghiera e la nostra contemplazione, la Chiesa tutta intera. Ci dispiace di non aver ricevuto Qui prie sauve son âme. Potrebbe inviarci qualche libretto per far partecipare coloro che vengono a pregare con noi? Ancora una volta grazie di tutto cuore per questo nutrimento spirituale che ci offre.
Che il Signore la protegga,

le sorelle clarisse di Kabinda


Camaldolesi dell’eremo Nuestra SeÑora de Los Angeles
Pregonero, Táchira, Venezuela

30Días per il nostro eremo

Pregonero, 6 maggio 2009

Spettabili signori,
a nome dei monaci eremiti dell’eremo di Nuestra Señora de los Angeles, situato nel municipio di Pregonero (nello Stato di Táchira), vi chiedo, se possibile, di farmi avere un abbonamento gratuito, in lingua spagnola, della vostra prestigiosa rivista.
Siamo una comunità monastica di vita contemplativa e stiamo costruendo il nostro monastero con le elemosine che riceviamo periodicamente da parte di alcune persone e istituzioni generose di varie parti del mondo.
Vi esprimiamo anticipatamente i nostri più sinceri ringraziamenti per la vostra risposta positiva in proposito,

don José G. Peláez






Lettura spirituale/31


«... così che i meriti delle opere buone devono essere attribuiti innanzitutto alla grazia di Dio, poi al fedele» Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2008

«Non siamo noi a creare ciò che è buono – questo sarebbe un semplice moralismo –, ma la Verità ci viene incontro. Egli stesso è la Verità, la Verità in persona. La purezza è un avvenimento dialogico. Essa inizia col fatto che Egli ci viene incontro – Egli, che è la Verità e l’Amore –, ci prende per mano, compenetra il nostro essere.
Nella misura in cui ci lasciamo toccare da Lui, in cui l’incontro diventa amicizia e amore, diventiamo noi stessi, a partire dalla sua purezza, persone pure e poi persone che amano con il suo amore, persone che introducono anche altri nella sua purezza e nel suo amore.
Agostino ha riassunto tutto questo processo nella bella espressione: “Da quod iubes et iube quod vis / Concedi quello che comandi e poi comanda ciò che vuoi”».

Omelia di papa Benedetto XVI, domenica 30 agosto 2009


Concilio di Orange del 529. Conclusione di Cesario vescovo di Arles

«In omni opere bono non nos incipimus / In ogni opera buona non siamo noi che prendiamo l’iniziativa»

Hoc etiam secundum fidem catholicam credimus, quod post acceptam per baptismum gratiam omnes baptizati, Christo auxiliante et cooperante, quae ad salutem animae pertinent, possint et debeant, si fideliter laborare voluerint, adimplere. Aliquos vero ad malum divina potestate praedestinatos esse, non solum non credimus, sed etiam, si sunt, qui tantum mali credere velint, cum omni detestatione illis anathema dicimus. Hoc etiam salubriter profitemur et credimus, quod in omni opere bono non nos incipimus, et postea per Dei misericordiam adiuvamur, sed ipse nobis nullis praecedentibus bonis meritis et fidem et amorem sui prius inspirat, ut et baptismi sacramenta fideliter requiramus, et post baptismum cum ipsius adiutorio ea, quae sibi sunt placita, implere possimus. Unde manifestissime credendum est, quod et illius latronis, quem Dominus ad paradisi patriam revocavit (Lc 23, 43), et Cornelii centurionis, ad quem angelus Domini missus est (At 10, 3), et Zachaei, qui ipsum Dominum suscipere meruit (Lc 19, 6), illa tam admirabilis fides non fuit de natura, sed divinae gratiae largitate donata (Denzinger 397).

Crediamo anche, secondo la fede cattolica, che, dopo aver ricevuto la grazia attraverso il battesimo, tutti i battezzati, con l’aiuto e la cooperazione di Cristo, possano e debbano, se vogliono applicarsi con fede, adempiere ciò che riguarda la salute dell’anima. Che alcuni poi siano stati predestinati al male per volontà di Dio, non solo non lo crediamo, ma anzi, se vi sono persone che vogliano credere una cosa così cattiva, con ogni maledizione le scomunichiamo. Affermiamo poi e crediamo a nostra salvezza che in ogni opera buona non siamo noi che prendiamo l’iniziativa, e in seguito siamo aiutati dalla misericordia di Dio; piuttosto lui stesso ci ispira in anticipo, senza alcun nostro precedente merito buono, la fede e l’amore verso di lui, affinché richiediamo con fede il sacramento del battesimo, e dopo il battesimo, con il suo aiuto, possiamo compiere quanto piace a lui. Quindi bisogna credere con tutta evidenza che la fede di quel ladro che il Signore chiamò alla patria del Paradiso (Lc 23, 43), e del centurione Cornelio, a cui fu mandato l’angelo del Signore (At 10, 3), e di Zaccheo, che meritò di ricevere il Signore stesso (Lc 19, 6), tale così meravigliosa fede non provenne dalla natura, ma fu un dono elargito dalla grazia divina.






LETTERE DALLE MISSIONI


Fatima retreat house
Lewella, Kandy, Sri Lanka

Leggo 30Giorni con tanto profitto

Lewella, 21 luglio 2009

Caro signor Andreotti,
non ricordo quante volte ho pensato di scriverle alcune parole per ringraziarla per 30Giorni che ricevo regolarmente e per esprimerle la mia gratitudine. Ma lei mi ha già perdonato questa mia mancata espressione di gratitudine e ha continuato a inviarmi la rivista che leggo con tanto profitto, spesso da copertina a copertina. Grazie... mille grazie... il Signore la benedica per il suo lavoro.
Se ricordo bene, una volta lei disse sulla rivista di essere nato nel 1919. Se questa data è corretta, lei mi segue a distanza di solo sei anni, essendo io nato nel 1913. Mi feci gesuita nel 1928; lasciai l’Italia per le missioni alla fine del 1932. Per venticinque anni non rividi l’Italia e mia madre non mi vide mai salire all’altare come sacerdote...
Le invio un foglietto che dice qualche cosa del mio lavoro che finirò quest’anno.
Auguri di tanto bene. La mia benedizione sacerdotale per lei e per la sua rivista.
Affezionatissimo nel Signore,

Vito Perniola, si


Missionari salesiani
San Salvador, El Salvador

Vorrei Quien reza se salva

San Salvador, 8 settembre 2009

Gentilissimo senatore,
con la presente vorrei porgerle un rispettoso saluto e ringraziarla per la magnifica rivista che ricevo puntualmente e che trovo sempre molto interessante per i temi trattati.
Ora vorrei chiederle il favore di farmi avere alcune copie del piccolo libro Quien reza se salva.
La ringrazio anticipatamente e chiedo al Signore che benedica il suo prezioso lavoro e la conservi per molti anni ancora.
Con la massima stima,

padre Emilio Coalova, sdb


Casa provinciale don bosco
Guwahati, Assam, India

Chi prega si salva come dono ai miei nipoti

Guwahati, 2 settembre 2009

Carissimo signor direttore,
saluti cari dall’India. Ricevo regolarmente la rivista 30Giorni. Mi piace molto e credo che porti un soffio di vero spirito cristiano. Aggiornamento, tante informazioni che aiutano a vivere una vita veramente ecclesiale. Nell’ultimo numero ho visto sull’ultima di copertina la pubblicità della nuova edizione di Chi prega si salva.
Sarei contento se poteste inviare per mio conto sei copie del libro Chi prega si salva, formato grande. Allego venti dollari per la spedizione.
Sono missionario in India da settant’anni e in questo modo vorrei fare un dono ad alcuni miei nipoti...
Grazie in anticipo. Scusi il disturbo.
Cordiali saluti,

don Mario


Gioventù studentesca cattolica del congo
Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo

Qui prie sauve son âme è un aiuto per una buona confessione

Kinshasa, 23 settembre 2009

Egregio senatore,
le inviamo i più cordiali saluti dalla Gioventù studentesca cattolica della Repubblica Democratica del Congo (Jecrdc).
Il nostro movimento è membro affiliato all’associazione internazionale Gioventù studentesca cattolica internazionale, la cui sigla è Jeci, che è riconosciuta come organizzazione cattolica dalla Santa Sede.
Gli obiettivi della Jeci sono: stimolare i giovani a dedicarsi alla preghiera, all’evangelizzazione e a rendere testimonianza cristiana in quanto cattolici; permettere ai giovani di prendere la parola e impegnarsi nel proprio ambiente; essere testimoni di Cristo che offre agli uomini la pace e la riconciliazione; animare l’ordine temporale con i valori evangelici.
Nell’evangelizzare e nell’istruire i giovani (governanti) e i futuri leader, si pongono le premesse di un vero sviluppo della nazione.
Caro senatore, se noi le scriviamo oggi è per domandarle di farci pervenire un gran numero di copie della vostra pubblicazione Qui prie sauve son âme.
Noi distribuiremo i libretti agli studenti membri del nostro movimento, per consolidare la loro fede. Questa pubblicazione è un aiuto per una buona confessione. Grazie.
Gesù Risorto la ricompensi con l’abbondanza della Sua luce, per continuare a fare del bene in uno spirito di fede, speranza e amore,

padre Pierre Kasongo Ilunga, coordinatore nazionale


salesiani del campo profughi di Kakuma
Kakuma, Kenya

Who prays is saved per i rifugiati

Kakuma, 21 settembre 2009

Caro signor Andreotti,
le giungano i saluti dal campo rifugiati di Kakuma, in Kenya, dove ospitiamo rifugiati arrivati da Sudan, Somalia, Congo, Ruanda, Burundi, Etiopia, Eritrea, Uganda e così via. Al momento nel campo ne sono presenti circa 50mila. E altri ne stanno arrivando, in particolare numerosi somali trasferiti dalle Nazioni Unite da Dadab a Kakuma.
I salesiani di don Bosco guidano una parrocchia e una scuola professionale per i rifugiati a Kakuma. All’inizio i rifugiati erano per lo più sudanesi. Ora il loro numero è diminuito da un totale di 80mila a 20mila circa. La maggior parte ora sono somali. I sudanesi parlano inglese. Congolesi, ruandesi e burundesi parlano inglese, swahili e francese.
Il nunzio apostolico di Dar es Salaam, in Tanzania, mi ha fatto avere una copia del vostro libretto Who prays is saved. Sarei molto grato se vi fosse possibile inviare alcune copie gratuite di Who prays is saved in inglese e in francese per i giovani rifugiati. Più in là, vi farò avere notizie più dettagliate del campo rifugiati.
Sarei inoltre grato se vi fosse possibile mandare anche alcuni numeri gratuiti di 30Giorni in inglese e in francese per il bene dei rifugiati.
Con i migliori auguri e preghiere,

padre Luke Mulayinkal, sdb, parroco e rettore


vescovo emerito di concepción
Carrodilla y San Martín, Mendoza, Argentina

30Giorni mi ha procurato una grande gioia

Carrodilla y San Martín, 12 agosto 2009

Con la mia più grande stima.
È un grande piacere per me aver ricevuto la sua prestigiosa rivista 30Giorni, n. 5, del corrente anno.
Mi ha procurato una grande gioia e soddisfazione per gli articoli così interessanti.
Non ho parole per esprimerle la mia sincera gratitudine e la mia ammirazione. Spiritualmente appoggio le sue intenzioni con le mie preghiere.
Ho potuto celebrare l’ottantatreesimo compleanno e ringrazio infinitamente il Signore onnipotente per la sua generosità verso di me.
Le confido, stimato senatore Andreotti, che ancora posso ascoltare quotidianamente le confessioni sacramentali di pellegrini pii, e questo mi rallegra enormemente.
Non trovo parole per ringraziare il Signore di tutta la bontà e la misericordia che ha per me.
Nel ribadire la mia gratitudine e congratularmi per la sua brillante rivista, mi congedo nell’amore di Cristo e della santissima Vergine Maria,

vescovo emerito Bernardo Witte, omi


Parrocchia Domingo Savio
Asunción, Paraguay

Quien reza se salva per un gruppo di preghiera

Asunción, 17 settembre 2009

Spettabile senatore Giulio Andreotti,
la grazia e la pace di Gesù Risorto colmi tutta la sua famiglia di grazie materiali e spirituali, perché lei possa continuare ad accompagnare attraverso la rivista, con i suoi scritti e le sue informazioni sulla Chiesa, questo popolo cristiano, così bisognoso di formazione. Personalmente la ringrazio per la rivista, che mi aiuta molto nel mio compito di evangelizzatore e nel lavoro che presto nella radio della diocesi. Le cose qui sono molto costose e la gente non può acquistarle; pertanto, l’informazione fornita dalla rivista è di grande aiuto per tutti. Inoltre vorrei ringraziarla per il libretto Quien reza se salva: l’ho distribuito ai giovani del catechismo, ai bambini e agli operatori pastorali, così come ad alcuni sacerdoti che ne approfittano perché è molto pratico. Signor senatore, non vorrei abusare della sua generosità, ma chiederei a lei e alla sua redazione se fosse possibile farci un altro omaggio di Quien reza se salva.
Le racconto, per terminare, che con un gruppo di giovani adolescenti che hanno ricevuto Quien reza se salva, abbiamo formato un gruppo di preghiera che si riunisce il martedì, per pregare per tutti i laici, i sacerdoti, i giovani, i bambini, che cercano di far conoscere Gesù. Lei, tutta la sua famiglia e tutta la redazione della rivista, siete nella nostra preghiera.
Molte grazie, solo il Padre ricco di misericordia la potrà ricompensare per tutto il bene che sta facendo attraverso la diffusione della rivista 30Días, nella Chiesa sposa di Cristo, per la salvezza di tutti gli uomini.
Molte grazie e benedizioni,

Arnaldo Pavón






LETTERE DAI SEMINARI


Seminario regionale di Sevasi
Sevasi, Gujarat, India

I nostri seminaristi potranno trarre beneficio dalla vostra rivista

Sevasi, 20 luglio 2009

Egregio signore,
le chiedo di voler gentilmente inviarci una copia dell’edizione inglese di 30Days per il seminario regionale qui a Sevasi. Non ho modo di pagarla, date le difficoltà per spedire denaro da qui. Se vorrà gentilmente donarci un abbonamento gratuito, i nostri seminaristi potranno trarre beneficio dalla sua pregiata rivista.
Gujarat Vidya Deep è un seminario regionale nello Stato del Gujarat. È frequentato da studenti di Gandhinagar, Ahmedabad, Vadodara e Rajkot, e da gesuiti e carmelitani; inoltre anche alcune suore studiano da noi.
La ringrazio in anticipo.
Sinceramente suo,

Joseph Mattam, si


Seminario salesiano di magdalena del mar
Lima, Perù

30Giorni per il «sentire cum Ecclesia»

Magdalena del Mar, 3 settembre 2009

Egregio senatore Giulio Andreotti,
riceviamo regolarmente 30Giorni, perché un venerabile sacerdote di questa comunità salesiana, don Eugenio Pennati, è abbonato da parecchio tempo.
Vi ringrazio cordialmente perché trovo la rivista molto interessante e utile per essere informati con notizie e temi della Chiesa e in questo modo «sentire cum Ecclesia».
Ora vorrei anche chiedere alla vostra amabilità un altro favore, se fosse possibile: mi piacerebbe avere una copia del prezioso libretto Quien reza se salva, per l’uso catechistico.
Per coprire le spese, io potrei accettare le intenzioni di messe che lei mi volesse affidare. Conti sulla mia preghiera, Dio la benedica.
In Cristo,

don Pablo Corante, sdb


Seminario missionario Bom Jesus
Aparecida, São Paulo, Brasile

Vorrei rintracciare l’articolo sul motu proprio Ad tuendam fidem

Aparecida, 26 settembre 2009

Carissimi amici,
sono un sacerdote colombiano e presto la mia opera nel seminario missionario Bom Jesus dell’arcidiocesi di Aparecida, in Brasile.
Nell’anno 2006 mi è capitata tra le mani una copia in portoghese della rivista 30Dias che conteneva un articolo sul motu proprio Ad tuendam fidem di Giovanni Paolo II.
Il seminario cambiò “temporaneamente” residenza in occasione della visita di Benedetto XVI, giunto ad Aparecida per inaugurare la quinta Conferenza dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi.
Domani, 27 settembre, ci sarà l’ordinazione di tre nuovi diaconi. Hanno già fatto – come è tradizione – la professione di fede e il giuramento di fedeltà. Vorrei proporre loro una riflessione riguardo a questi atti affinché non si traducano semplicemente nel compimento di una norma. Il numero di 30Dias di cui parlo conteneva un articolo con un’analisi del motu proprio Ad tuendam fidem. Sfortunatamente non lo trovo più. Potreste aiutarmi in qualche modo a reperirlo?
Vi ringrazio immensamente per qualsiasi aiuto mi possiate dare.
Un abbraccio fraterno,

Francisco Salamanca, mcm




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