Lettere al direttore
LETTERE DAI MONASTERI
Clarisse del monastero Santa Clara
Nova Iguaçu, Rio de Janeiro, Brasile
Nella nostra comunità 30Dias è particolarmente apprezzato
Nova Iguaçu, 8 giugno 2009
Eccellentissimo signor Giulio Andreotti,
riceva il nostro più cordiale abbraccio di pace e bene!
Desideriamo ringraziare di cuore per la meravigliosa rivista 30Dias, che gratuitamente riceviamo tutti i mesi. Nella nostra comunità claustrale questa rivista è particolarmente benvenuta e apprezzata. Ci colpisce soprattutto il contenuto, così ricco di spiritualità, arricchito da bellissime immagini, che ci tiene al corrente dei principali avvenimenti della Chiesa e del mondo.
Il nostro ringraziamento continua nella preghiera davanti all’Eucaristia per tutte le vostre intenzioni. Il Signore vi benedica oggi e sempre e vi conceda quelle grazie maggiormente necessarie per portare avanti quest’opera così edificante che è la rivista 30Dias!
Affettuosamente, per la comunità delle suore clarisse,
suor Maria Conceição da Imaculada, osc, badessa
Benedettine del monastero di Cescau
Cescau, Francia
Vi ho appena ritrovati grazie a internet... e a Dio
Cescau, 5 luglio 2009
Cari fratelli in Cristo,
vi ho appena ritrovati grazie a internet… e a Dio!
Sono felice che la vostra rivista esista ancora.
Potreste, per favore, darmi delle informazioni (mandarmi il sommario dei numeri di questi ultimi 3 o 4 anni), donarmi il numero di aprile 2009 e indicarmi le condizioni di abbonamento?
Vi ringrazio anticipatamente e vi prego di credere nei miei fraterni e religiosi sentimenti in Cristo Re,
suor M.B. Sérayet, osb
suore passioniste del monastero de la passion
Mamers, Francia
30Jours per un piccolo monastero
Mamers, 6 luglio 2009
Signori,
mi trovo da tre anni nel monastero delle passioniste di Mamers, dove riceviamo 30Jours.
La rivista è davvero così bella, ben presentata e seria che vorrei chiedervi, se possibile, di inviarla gratuitamente anche al monastero di Marie Mère de l’Espérance. Si tratta di una piccola e povera fondazione.
Vi ringrazio fin d’ora e vi garantisco le mie povere preghiere nei Cuori di Gesù e Maria,
suor Marie Daniel de l’Eucharistie
suore domenicane di clausura
Lourdes, Francia
Qui prie sauve son âme è molto bello
Lourdes, 7 luglio 2009
Cari amici,
vi ringraziamo molto per l’invio del libro Qui prie sauve son âme, è molto bello e aiuterà tante persone. Preghiamo per voi che state contribuendo alla diffusione del messaggio cristiano, alla quale lavoriamo anche noi. Oggi abbiamo regalato una copia del libretto a un nostro fratello domenicano polacco.
Unite nella preghiera,
suor Marie de Jésus e suor Marie-Isabelle
SUORE BENEDETTINE DELL’Abbazia Gaudium Mariae
San Antonio de Arredondo, Córdoba, Argentina
Traiamo grande profitto da ogni numero di 30Días
San Antonio de Arredondo, 3 ottobre 2009
Signori di 30Días,
ringraziamo per l’importante lavoro di diffusione di cultura e spiritualità cristiana che svolgete e che ci giunge come generoso dono. Traiamo grande profitto da ogni numero di 30Días! Ci aiuta a conoscere, ad amare e a pregare per la nostra amata Chiesa.
Vi disturbo per chiedervi di modificare l’indirizzo per i prossimi invii. Allego quello corretto.
Mille grazie,
suor Silvia
suore del Monastero our lady of mercy
Vynthala, Kerala, India
Un saluto da questa lontana e bella terra indiana
Vynthala, 26 ottobre 2009
Stimato senatore Andreotti,
riceva un fraterno saluto da questa lontana e bella terra indiana nella quale ci troviamo per la misericordia di Dio da quasi nove anni. Siamo una comunità di mercedarie scalze di vita contemplativa. Andando, a volte, presso la nostra comunità in Spagna abbiamo conosciuto la sua meravigliosa rivista che lì sta tanto facendo del bene. Ci auguriamo che possa farne anche alle giovani consorelle che abbiamo qui. Perciò le saremmo molto riconoscenti se potesse inviarci la rivista in inglese e venti copie del libretto Quien reza se salva, sempre in inglese. Le saremmo tutte veramente grate.
Gli articoli della rivista, ricchi e interessanti per la loro attualità, sono un buon mezzo di informazione e di formazione, sicuro e veritiero. Per la comunità sarà come una finestra aperta sulla Chiesa e sul mondo.
Sia certo che queste giovani suore pregano per lei e aspettano dalla sua bontà e generosità che la nostra richiesta venga esaudita.
Grazie, il Signore la benedica,
suor Trinidad Montes
Nova Iguaçu, Rio de Janeiro, Brasile
Nella nostra comunità 30Dias è particolarmente apprezzato
Nova Iguaçu, 8 giugno 2009
Eccellentissimo signor Giulio Andreotti,
riceva il nostro più cordiale abbraccio di pace e bene!
Desideriamo ringraziare di cuore per la meravigliosa rivista 30Dias, che gratuitamente riceviamo tutti i mesi. Nella nostra comunità claustrale questa rivista è particolarmente benvenuta e apprezzata. Ci colpisce soprattutto il contenuto, così ricco di spiritualità, arricchito da bellissime immagini, che ci tiene al corrente dei principali avvenimenti della Chiesa e del mondo.
Il nostro ringraziamento continua nella preghiera davanti all’Eucaristia per tutte le vostre intenzioni. Il Signore vi benedica oggi e sempre e vi conceda quelle grazie maggiormente necessarie per portare avanti quest’opera così edificante che è la rivista 30Dias!
Affettuosamente, per la comunità delle suore clarisse,
suor Maria Conceição da Imaculada, osc, badessa
Benedettine del monastero di Cescau
Cescau, Francia
Vi ho appena ritrovati grazie a internet... e a Dio
Cescau, 5 luglio 2009
Cari fratelli in Cristo,
vi ho appena ritrovati grazie a internet… e a Dio!
Sono felice che la vostra rivista esista ancora.
Potreste, per favore, darmi delle informazioni (mandarmi il sommario dei numeri di questi ultimi 3 o 4 anni), donarmi il numero di aprile 2009 e indicarmi le condizioni di abbonamento?
Vi ringrazio anticipatamente e vi prego di credere nei miei fraterni e religiosi sentimenti in Cristo Re,
suor M.B. Sérayet, osb
suore passioniste del monastero de la passion
Mamers, Francia
30Jours per un piccolo monastero
Mamers, 6 luglio 2009
Signori,
mi trovo da tre anni nel monastero delle passioniste di Mamers, dove riceviamo 30Jours.
La rivista è davvero così bella, ben presentata e seria che vorrei chiedervi, se possibile, di inviarla gratuitamente anche al monastero di Marie Mère de l’Espérance. Si tratta di una piccola e povera fondazione.
Vi ringrazio fin d’ora e vi garantisco le mie povere preghiere nei Cuori di Gesù e Maria,
suor Marie Daniel de l’Eucharistie
suore domenicane di clausura
Lourdes, Francia
Qui prie sauve son âme è molto bello
Lourdes, 7 luglio 2009
Cari amici,
vi ringraziamo molto per l’invio del libro Qui prie sauve son âme, è molto bello e aiuterà tante persone. Preghiamo per voi che state contribuendo alla diffusione del messaggio cristiano, alla quale lavoriamo anche noi. Oggi abbiamo regalato una copia del libretto a un nostro fratello domenicano polacco.
Unite nella preghiera,
suor Marie de Jésus e suor Marie-Isabelle
SUORE BENEDETTINE DELL’Abbazia Gaudium Mariae
San Antonio de Arredondo, Córdoba, Argentina
Traiamo grande profitto da ogni numero di 30Días
San Antonio de Arredondo, 3 ottobre 2009
Signori di 30Días,
ringraziamo per l’importante lavoro di diffusione di cultura e spiritualità cristiana che svolgete e che ci giunge come generoso dono. Traiamo grande profitto da ogni numero di 30Días! Ci aiuta a conoscere, ad amare e a pregare per la nostra amata Chiesa.
Vi disturbo per chiedervi di modificare l’indirizzo per i prossimi invii. Allego quello corretto.
Mille grazie,
suor Silvia
suore del Monastero our lady of mercy
Vynthala, Kerala, India
Un saluto da questa lontana e bella terra indiana
Vynthala, 26 ottobre 2009
Stimato senatore Andreotti,
riceva un fraterno saluto da questa lontana e bella terra indiana nella quale ci troviamo per la misericordia di Dio da quasi nove anni. Siamo una comunità di mercedarie scalze di vita contemplativa. Andando, a volte, presso la nostra comunità in Spagna abbiamo conosciuto la sua meravigliosa rivista che lì sta tanto facendo del bene. Ci auguriamo che possa farne anche alle giovani consorelle che abbiamo qui. Perciò le saremmo molto riconoscenti se potesse inviarci la rivista in inglese e venti copie del libretto Quien reza se salva, sempre in inglese. Le saremmo tutte veramente grate.
Gli articoli della rivista, ricchi e interessanti per la loro attualità, sono un buon mezzo di informazione e di formazione, sicuro e veritiero. Per la comunità sarà come una finestra aperta sulla Chiesa e sul mondo.
Sia certo che queste giovani suore pregano per lei e aspettano dalla sua bontà e generosità che la nostra richiesta venga esaudita.
Grazie, il Signore la benedica,
suor Trinidad Montes
Lettura spirituale/32
«Veni ergo Domine Iesu... Ad me veni, quaere me,
inveni me, suscipe me, porta me»
«Vieni, dunque, Signore Gesù... Vieni a me, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami»
Dopo aver pubblicato i primi documenti del magistero della Chiesa sulla grazia di Cristo (i canoni del Concilio di Cartagine del 418; l’Indiculus, piccolo catechismo romano; i canoni del Concilio di Orange del 529), prima di iniziare la pubblicazione dei documenti dogmatici del Concilio di Trento, presentiamo alcune preghiere dei santi Padri della Chiesa che esprimono la dottrina della fede circa la grazia nel modo più semplice e immediato. Iniziamo con sant’Ambrogio vescovo di Milano.
Pubblichiamo una preghiera tratta da Expositio in psalmum 118, Tau, 28-30.32
«Quaere», inquit, «servum tuum, quoniam mandata tua non sum oblitus».
«Cerca il tuo servo», dice [il salmo], «poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Veni ergo, Domine Iesu, quaere servum tuum, quaere lassam ovem tuam, veni, pastor, quaere sicut oves Ioseph.
Vieni, dunque, Signore Gesù, cerca il tuo servo, cerca la tua pecora sfinita, vieni, pastore, cerca Giuseppe come un gregge.
Erravit ovis tua, dum tu moraris, dum tu versaris in montibus.
È andata errando la tua pecora, mentre Tu indugiavi, mentre Tu ti trattenevi sui monti.
Dimitte nonaginta novem oves tuas et veni unam ovem quaerere quae erravit.
Lascia le tue novantanove pecore e vieni a cercare quell’una che è andata errando.
Veni sine canibus, veni sine malis operariis, veni sine mercennario, qui per ianuam introire non noverit.
Vieni Tu senza i cani, vieni Tu senza cattivi operai, vieni Tu senza il mercenario che non sa entrare attraverso la porta.
Veni sine adiutore, sine nuntio, iam dudum te exspecto venturum; scio enim venturum, «quoniam mandata tua non sum oblitus».
Vieni Tu senza aiutante, Tu senza intermediari, già da molto tempo aspetto che Tu venga; so infatti che stai per venire, «poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Veni non cum virga, sed cum caritate spirituque mansuetudinis.
Vieni non con il bastone, ma con carità e spirito di clemenza.
Noli dubitare relinquere in montibus nonaginta novem oves tuas, quia in montibus constitutas lupi rapaces incursare non possunt.
Non esitare a lasciare sui monti le tue novantanove pecore, perché finché stanno sui monti i lupi feroci non le possono assalire.
In paradiso semel nocuit serpens; amisit ibi escam, postquam Adam inde depulsus est; illic iam nocere non poterit.
Nel paradiso una sola volta il serpente ha potuto nuocere; ma nel farlo ha perso l’esca, dopo che Adamo è stato da lì cacciato; e lì non potrà più nuocere.
Ad me veni, quem luporum gravium vexat incursus.
Vieni a me, che sono afflitto dall’assalto dei lupi feroci.
Ad me veni, quem eiectum de paradiso serpentis diu ulceris venena pertemptant, qui erravi a gregibus tuis illis superioribus.
Vieni a me, che, cacciato dal paradiso, sono da tempo messo alla prova dai veleni nella piaga provocata dal serpente, io che mi sono allontanato dal tuo gregge che sta sui monti.
Nam et me ibidem conlocaveras, sed ab ovilibus tuis lupus nocturnus avertit.
Infatti Tu avevi messo là anche me, ma il lupo venuto di notte mi ha strappato dai tuoi ovili.
Quaere me, quia te requiro, quaere me, inveni me, suscipe me, porta me.
Cerca me, perché io ho bisogno di Te, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami.
Potes invenire quem tu requiris, dignaris suscipere quem inveneris, inponere umeris quem susceperis.
Tu puoi trovare chi ricerchi, ti degni di prendere in braccio chi hai trovato, di caricarti sulle spalle chi hai preso in braccio.
Non est tibi pium onus fastidio, non tibi oneri est vectura iustitiae.
Non ti è di fastidio un peso di amore, non ti è di peso un trasporto di giustizia.
Veni ergo, Domine, quia, etsi erravi, tam «mandata tua non sum oblitus», spem medicinae reservo.
Vieni dunque, Signore, perché, anche se ho errato, tuttavia «non ho dimenticato i tuoi comandamenti», conservo la speranza di essere sanato.
Veni, Domine, quia et erraticam solus es revocare qui possis et quos reliqueris non maestificabis; et ipsi enim peccatoris reditu gratulabuntur.
Vieni, Signore, perché Tu sei il solo che puoi far tornare indietro la pecora smarrita senza render tristi quelli che avrai lasciato; anch’essi infatti si rallegreranno del ritorno del peccatore.
Veni, ut facies salutem in terris, in coelo gaudium.
Vieni, per operare in terra la salvezza, in cielo la gioia.
Veni ergo, et quaere ovem tuam non per servulos, non per mercennarios, sed per temetipsum. Suscipe me in carne quae in Adam lapsa est.
Vieni, dunque, e cerca la tua pecora non per tramite dei servitori, non per tramite dei mercenari, ma Tu di persona! Prendimi nella carne che ha peccato in Adamo.
Suscipe me non ex Sarra, sed ex Maria, ut incorrupta sit virgo, sed virgo per gratiam ab omni integra labe peccati.
Prendimi non da Sara, ma da Maria, vergine inviolata, vergine preservata per grazia da ogni macchia di peccato.
Porta me in cruce quae salutaris errantibus est, in qua sola est requies fatigatis, in qua sola vivent quicumque moriuntur.
Portami sulle tue spalle nella croce, che è salvezza per gli erranti, nella quale sola è il riposo per chi è stanco, nella quale sola trova vita chi muore.
Dicit ergo et anima, dicit et Ecclesia: «Erravi sicut ovis quae perierat»; sed dicit: «Quaesivi quem dilexit anima mea».
È l’anima dunque ed è la Chiesa che dice: «Sono andata errando come una pecora che si era perduta», ma dice anche: «Ho cercato Colui che l’anima mia ha amato».
Hoc est dicere: «Vivifica servum tuum, quoniam mandata tua non sum oblitus».
Questo è dire: «Dona la vita al tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Ego te quaesivi, sed invenire non possum, nisi tu volueris inveniri.
Io ti ho cercato, ma non sono capace di trovarti, se Tu non vuoi farti trovare.
Et tu quidem vis inveniri, sed vis diu quaeri, vis diligentius indagari.
E Tu vuoi farti trovare, ma vuoi farti desiderare a lungo, vuoi farti cercare con un desiderio che cresce.
Novit hoc Ecclesia tua, quia non vis ut te dormiens quaerat, non vis ut iacens te investiget.
Questo la tua Chiesa lo sa, perché Tu non vuoi che ti cerchi da addormentata, non vuoi che segua le tue orme stando a letto.
Denique pulsas ad ianuam, ut excites dormientem, exploras, si cor vigilat et caro dormit.
E così Tu bussi alla sua porta, per svegliare chi sta dormendo; Tu scruti se desto sia il cuore e dorma la carne.
Vis iacentem levare dicens: Surge qui dormis et exsurge a mortuis.
Tu vuoi che chi sta a letto si alzi, quando dici: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti».
«Vieni, dunque, Signore Gesù... Vieni a me, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami»
Dopo aver pubblicato i primi documenti del magistero della Chiesa sulla grazia di Cristo (i canoni del Concilio di Cartagine del 418; l’Indiculus, piccolo catechismo romano; i canoni del Concilio di Orange del 529), prima di iniziare la pubblicazione dei documenti dogmatici del Concilio di Trento, presentiamo alcune preghiere dei santi Padri della Chiesa che esprimono la dottrina della fede circa la grazia nel modo più semplice e immediato. Iniziamo con sant’Ambrogio vescovo di Milano.
Pubblichiamo una preghiera tratta da Expositio in psalmum 118, Tau, 28-30.32
«Quaere», inquit, «servum tuum, quoniam mandata tua non sum oblitus».
«Cerca il tuo servo», dice [il salmo], «poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Veni ergo, Domine Iesu, quaere servum tuum, quaere lassam ovem tuam, veni, pastor, quaere sicut oves Ioseph.
Vieni, dunque, Signore Gesù, cerca il tuo servo, cerca la tua pecora sfinita, vieni, pastore, cerca Giuseppe come un gregge.
Erravit ovis tua, dum tu moraris, dum tu versaris in montibus.
È andata errando la tua pecora, mentre Tu indugiavi, mentre Tu ti trattenevi sui monti.
Dimitte nonaginta novem oves tuas et veni unam ovem quaerere quae erravit.
Lascia le tue novantanove pecore e vieni a cercare quell’una che è andata errando.
Veni sine canibus, veni sine malis operariis, veni sine mercennario, qui per ianuam introire non noverit.
Vieni Tu senza i cani, vieni Tu senza cattivi operai, vieni Tu senza il mercenario che non sa entrare attraverso la porta.
Veni sine adiutore, sine nuntio, iam dudum te exspecto venturum; scio enim venturum, «quoniam mandata tua non sum oblitus».
Vieni Tu senza aiutante, Tu senza intermediari, già da molto tempo aspetto che Tu venga; so infatti che stai per venire, «poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Veni non cum virga, sed cum caritate spirituque mansuetudinis.
Vieni non con il bastone, ma con carità e spirito di clemenza.
Noli dubitare relinquere in montibus nonaginta novem oves tuas, quia in montibus constitutas lupi rapaces incursare non possunt.
Non esitare a lasciare sui monti le tue novantanove pecore, perché finché stanno sui monti i lupi feroci non le possono assalire.
In paradiso semel nocuit serpens; amisit ibi escam, postquam Adam inde depulsus est; illic iam nocere non poterit.
Nel paradiso una sola volta il serpente ha potuto nuocere; ma nel farlo ha perso l’esca, dopo che Adamo è stato da lì cacciato; e lì non potrà più nuocere.
Ad me veni, quem luporum gravium vexat incursus.
Vieni a me, che sono afflitto dall’assalto dei lupi feroci.
Ad me veni, quem eiectum de paradiso serpentis diu ulceris venena pertemptant, qui erravi a gregibus tuis illis superioribus.
Vieni a me, che, cacciato dal paradiso, sono da tempo messo alla prova dai veleni nella piaga provocata dal serpente, io che mi sono allontanato dal tuo gregge che sta sui monti.
Nam et me ibidem conlocaveras, sed ab ovilibus tuis lupus nocturnus avertit.
Infatti Tu avevi messo là anche me, ma il lupo venuto di notte mi ha strappato dai tuoi ovili.
Quaere me, quia te requiro, quaere me, inveni me, suscipe me, porta me.
Cerca me, perché io ho bisogno di Te, cercami, trovami, prendimi in braccio, portami.
Potes invenire quem tu requiris, dignaris suscipere quem inveneris, inponere umeris quem susceperis.
Tu puoi trovare chi ricerchi, ti degni di prendere in braccio chi hai trovato, di caricarti sulle spalle chi hai preso in braccio.
Non est tibi pium onus fastidio, non tibi oneri est vectura iustitiae.
Non ti è di fastidio un peso di amore, non ti è di peso un trasporto di giustizia.
Veni ergo, Domine, quia, etsi erravi, tam «mandata tua non sum oblitus», spem medicinae reservo.
Vieni dunque, Signore, perché, anche se ho errato, tuttavia «non ho dimenticato i tuoi comandamenti», conservo la speranza di essere sanato.
Veni, Domine, quia et erraticam solus es revocare qui possis et quos reliqueris non maestificabis; et ipsi enim peccatoris reditu gratulabuntur.
Vieni, Signore, perché Tu sei il solo che puoi far tornare indietro la pecora smarrita senza render tristi quelli che avrai lasciato; anch’essi infatti si rallegreranno del ritorno del peccatore.
Veni, ut facies salutem in terris, in coelo gaudium.
Vieni, per operare in terra la salvezza, in cielo la gioia.
Veni ergo, et quaere ovem tuam non per servulos, non per mercennarios, sed per temetipsum. Suscipe me in carne quae in Adam lapsa est.
Vieni, dunque, e cerca la tua pecora non per tramite dei servitori, non per tramite dei mercenari, ma Tu di persona! Prendimi nella carne che ha peccato in Adamo.
Suscipe me non ex Sarra, sed ex Maria, ut incorrupta sit virgo, sed virgo per gratiam ab omni integra labe peccati.
Prendimi non da Sara, ma da Maria, vergine inviolata, vergine preservata per grazia da ogni macchia di peccato.
Porta me in cruce quae salutaris errantibus est, in qua sola est requies fatigatis, in qua sola vivent quicumque moriuntur.
Portami sulle tue spalle nella croce, che è salvezza per gli erranti, nella quale sola è il riposo per chi è stanco, nella quale sola trova vita chi muore.
Dicit ergo et anima, dicit et Ecclesia: «Erravi sicut ovis quae perierat»; sed dicit: «Quaesivi quem dilexit anima mea».
È l’anima dunque ed è la Chiesa che dice: «Sono andata errando come una pecora che si era perduta», ma dice anche: «Ho cercato Colui che l’anima mia ha amato».
Hoc est dicere: «Vivifica servum tuum, quoniam mandata tua non sum oblitus».
Questo è dire: «Dona la vita al tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti».
Ego te quaesivi, sed invenire non possum, nisi tu volueris inveniri.
Io ti ho cercato, ma non sono capace di trovarti, se Tu non vuoi farti trovare.
Et tu quidem vis inveniri, sed vis diu quaeri, vis diligentius indagari.
E Tu vuoi farti trovare, ma vuoi farti desiderare a lungo, vuoi farti cercare con un desiderio che cresce.
Novit hoc Ecclesia tua, quia non vis ut te dormiens quaerat, non vis ut iacens te investiget.
Questo la tua Chiesa lo sa, perché Tu non vuoi che ti cerchi da addormentata, non vuoi che segua le tue orme stando a letto.
Denique pulsas ad ianuam, ut excites dormientem, exploras, si cor vigilat et caro dormit.
E così Tu bussi alla sua porta, per svegliare chi sta dormendo; Tu scruti se desto sia il cuore e dorma la carne.
Vis iacentem levare dicens: Surge qui dormis et exsurge a mortuis.
Tu vuoi che chi sta a letto si alzi, quando dici: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti».
LETTERE DALLE MISSIONI
Missionari del Pime
Macapá, Amapá, Brasile
Sono missionario in Brasile da quarantaquattro anni
Macapá, 2 luglio 2009
Stimato senatore Andreotti,
da un anno ricevo la sua rivista 30Giorni e ringrazio di cuore per la cortesia.
Cerco sempre di trovare un po’ di tempo per la lettura dei suoi articoli. Trovo interessanti specialmente quelle notizie che non sono pubblicate dagli altri giornali e riviste, specialmente quelle che spiegano le cause di certi avvenimenti della Chiesa, o della storia umana. Apprezzo anche gli articoli di solida spiritualità. Sono missionario in Brasile da quarantaquattro anni, metà passati nel sud del Brasile, e metà passati qui nel nord. Le invio il mio nuovo indirizzo.
Cordiali saluti,
padre Giovanni Pontarolo
Missionari saveriani
Dhaka, Bangladesh
I 400 anni dalla morte di Matteo Ricci, missionario pioniere del dialogo con la Cina
Dhaka, 30 luglio 2009
Pace e gioia nel Signore!
Caro onorevole Giulio Andreotti,
un cordiale saluto dal Bangladesh. Incoraggiato dalla sua benevola accoglienza, la disturbo di nuovo per un nobile motivo.
Il prossimo anno verranno celebrati i 400 anni dalla morte di Matteo Ricci, missionario pioniere del dialogo con la Cina. Per raccogliere la sua ispirazione, ho tradotto in lingua bengalese il suo libretto Sull’amicizia, che ben riflette il suo metodo di evangelizzazione.
Consultando varie fonti, mi sono imbattuto anche nel titolo di un suo libro: Un gesuita in Cina. 1552-1610: Matteo Ricci dall’Italia a Pechino.
Mi ha confortato constatare che Ricci ha qualche cosa da dire anche a un uomo politico! Tra parentesi: forse sarebbe utile sapere che tipo di libri legge la nuova generazione di politici. Ma vengo al punto: è ancora reperibile il suo libro? Sarei molto contento di poterlo leggere.
La ringrazio di cuore, ricordandola alla Madonna “romana” di cui Ricci consegnò una riproduzione all’Imperatore. Ma si usa ancora fare certi regali?
Cordialmente,
padre Silvano Garello
Diocesi di Crato
Crato, Ceará, Brasile
Donerò Quem reza se salva ai nuovi diaconi
Crato, 12 agosto 2009
Signor Giulio Andreotti,
con grande gioia e con cuore profondamente grato, le comunico di aver ricevuto i libretti Quem reza se salva. Sono colpito dal suo gesto di disponibilità e di pronta risposta.
Lo scorso 4 agosto il nostro vescovo, monsignor Fernando Panico msc, ha ordinato dieci nuovi diaconi permanenti per la nostra Chiesa diocesana. Darò loro questo dono così utile che lei ci ha fatto pervenire.
Dio, nella sua infinita bontà, le conceda abbondanti benedizioni,
diacono Policarpo Rodrigues Filho, cancelliere del vescovado di Crato
Collegio Charles Lwanga
Monze, Zambia
30Giorni ci fa essere vicini alla vita della Chiesa di oggi
Monze, 15 agosto 2009
Egregio signor Andreotti,
è con profondo senso di gratitudine che le scrivo questa lettera. Dal 1980 lavoro come missionario in Zambia. Tempo fa mi sono imbattuto nella vostra bellissima rivista 30Giorni. Ho avuto il privilegio di avere qualcuno che mi finanziasse e pagasse due anni di abbonamento alla rivista. L’anno scorso però l’abbonamento è scaduto e non avevo nessuno che mi aiutasse a pagarlo. Pensavo che non avrei mai più avuto il piacere di leggere 30Giorni. Ho scritto all’amministrazione della rivista e sono lieto di informarla che ora la ricevo di nuovo regolarmente.
Mi dà grande gioia e piacere leggere gli articoli e ammirare le immagini di ottima qualità che si trovano nella rivista. Il suo contenuto mi è di stimolo e infonde coraggio per la nostra opera di missionari. Devo davvero complimentarmi e congratularmi con lei, signor senatore, per una rivista tanto bella. È molto ben realizzata e ci fa essere vicini alla vita della Chiesa cattolica di oggi.
Visto il grande valore della sua rivista, non sono il solo a leggerla, ma la condivido col personale docente del nostro collegio e con i nostri studenti. Il nostro collegio, che festeggia quest’anno i cinquant’anni di esistenza, è un istituto cattolico tenuto dai Gesuiti. Prepariamo i maestri elementari per le scuole dello Zambia. È una grande sfida, perché in molte famiglie l’istruzione non sempre è considerata tra le primissime priorità, pur essendo un elemento necessario per prepararsi ad avere successo nella vita nella società moderna. I nostri studenti e i nostri docenti appartengono a varie confessioni cristiane, ed è quindi fondamentale che abbiano un’accurata conoscenza della Chiesa cattolica di oggi. 30Giorni contribuisce in modo perfetto a raggiungere questo scopo.
Nello scrivere la presente in occasione della solennità dell’Assunzione della nostra Beata Madre Maria, invoco l’intercessione della Vergine su di lei e su tutto lo staff che realizza una rivista così bella perché Dio continui a benedire il vostro impegno, vi colmi i cuori di gioia e di pace e arricchisca i lettori di un senso sempre più profondo di fede e unione con la nostra Madre Chiesa.
Sinceramente suo nel Signore,
padre Gerard Karas, sj, cappellano
Missione di caboxangue
Caboxangue, Guinea Bissau
Leggo con piacere 30Giorni
Caboxangue, 15 settembre 2009
Stimato direttore,
qui non esiste il postino, la corrispondenza viene depositata nella casella postale e portata alla casa madre, la missione di Cumura, da dove poi parte per le varie destinazioni portata da qualche missionario che passa per di là.
Caboxangue è nel sud del Paese, a circa 260 chilometri dalla capitale Bissau; il problema sono gli ultimi 37 chilometri: una vera disperazione a causa della strada impraticabile. Molte volte ci si impantana nella melma o nelle profonde buche; per cui siamo tagliati fuori dalle comunicazioni. Qui è difficile ricevere le trasmissioni della radio e usare i telefonini, non c’è la televisione. Così possiamo vivere un po’ da eremiti.
La ringrazio per l’invio di 30Giorni, che leggo con piacere per la scelta degli argomenti, aggiornati e curati con competenza.
Le auguro ogni bene,
padre Rino Furlato, ofm
Parrocchia san pedro apóstol
Huacaybamba, Huánuco, Perù
Quien reza se salva per i nostri catechisti
Huacaybamba, 17 settembre 2009
Spettabile signor Andreotti,
è una grande gioia scriverle soprattutto per poterla ringraziare per la prestigiosa rivista 30Días: che regalo sorprendente, che ora mi arriva con regolarità, e che notizie aggiornate contiene! Mi fa sentire realmente la cattolicità della nostra Chiesa, per la quale viviamo in luoghi diversi – ognuno con le proprie tradizioni, la propria lingua, i propri costumi – e attraverso la quale mi sento e ci sentiamo molto vicini.
Come le avevo scritto nella mia precedente lettera in cui avevo richiesto la rivista, sono sacerdote, nella parte andina del Perù, della nuova diocesi di Huari, che fino all’anno passato era una prelatura territoriale. La mia parrocchia è in una zona rurale, dove si trovano sessantotto comunità disseminate lungo le sponde del grande Río Marañón. Nella vicina foresta purtroppo si continua a estrarre la pasta base della cocaina; ogni giorno molti giovani rischiano la loro vita o finiscono in carcere lavorando come trafficanti per pochi centesimi, spinti dalla povertà nella quale si trovano. Inoltre questa parrocchia fu colpita molto duramente da “Sendero luminoso” negli anni Ottanta e Novanta. Può immaginare quante vite scomparse, quanti orfani e quante vedove sono rimasti e quante ferite nella popolazione; questa è la realtà della nostra parrocchia. Oggi ho l’abitudine di “alimentare” i parrocchiani con la Parola di Dio, con i sacramenti e con alcune opere sociali, e soprattutto per questo invio da due a tre catechisti rurali in ogni comunità. Per tale motivo vorrei chiederle, facendo appello alla sua cortesia, di donarci, se le fosse possibile, 150 copie del piccolo libro Quien reza se salva che, grazie alla sua generosità, è arrivato in tutto il mondo, in varie lingue. Vorrei donarlo a ognuno dei nostri catechisti come un regalo da parte sua. Essi, come ringraziamento, offriranno le loro preghiere per lei e per tutta l’équipe di 30Días.
Non volevo dilungarmi nella mia lettera, ma desideravo descriverle la nostra realtà.
Con le mie benedizioni e preghiere nel Signore,
don Benito Filemón Guzmán Santiago, parroco
PICCOLE SORELLE DI SAN FRANCESCO
Dar es Salaam, Tanzania
Le informazioni di 30Giorni allargano gli orizzonti
Dar es Salaam, 27 settembre2009
Gentilissimo e carissimo signor Giulio Andreotti,
riceviamo da vari mesi la sua interessante e preziosa rivista 30Giorni. La ringrazio perciò di tutto cuore. Siamo una giovane comunità dell’arcidiocesi di Dar es Salaam, in Tanzania.
La rivista è preziosissima per le nostre sorelle. Le sue informazioni sulla Chiesa e sul mondo allargano gli orizzonti e rendono la preghiera molto più universale. Alle sorelle piace molto la sua rivista e ognuna vuole essere la prima a conoscere le ultimissime notizie.
Posso solo ringraziarla e chiedere al buon Dio di accompagnare ogni giorno, con la sua benedizione, lei e il suo lavoro. L’intera comunità delle Piccole Sorelle di san Francesco prega per lei.
Mi permetto di chiederle due copie del libretto Wer betet, wird gerettet (Chi prega si salva in tedesco) e dieci copie di Who prays is saved (in inglese). Il Signore la ricompensi mille volte per la sua bontà. Le nostre novizie sarebbero molto riconoscenti per il libretto.
In unione di preghiera e d’amore, la saluto cordialmente,
suor Paulin Bommer, madre superiora
Missionari del Pime
Ipil, Filippine
30Giorni per i ragazzi della nostra parrocchia
Ipil, 12 ottobre 2009
Pace e gioia nel Signore!
Onorevole senatore Giulio Andreotti,
un vivo ringraziamento per la rivista 30Giorni che gentilmente mi fa pervenire ogni mese. Grazie anche per il libro Chi prega si salva.
Sono un missionario del Pime. Lavoro qui nelle Filippine, nell’isola di Mindanao, nella prelatura di Ipil. Oltre all’attività pastorale, sono impegnato nel promuovere la scolarizzazione dei ragazzi più poveri, che altrimenti non potrebbero frequentare neppure le elementari. Per i più poveri ho organizzato in parrocchia due ostelli di accoglienza, per ragazzi e per ragazze. L’high school statale è vicina ma quelli che abitano in villaggi lontani possono frequentarla solo stando qui. Li accolgo anche perché hanno bisogno non solo di essere sostenuti nelle spese scolastiche, ma anche nel vitto e nel vestiario, data la difficoltà delle famiglie. Quest’anno ne ospito centoventi, spesati in tutto. Non nascondo una certa difficoltà nel far fronte sempre alle diverse necessità. Ma il Signore aiuta.
È in progetto poi di aprire qui in parrocchia anche un College, per evitare che gli studenti debbano andare in città lontane. Il progetto è sponsorizzato dalle suore della Urc (University of Regina Carmeli) di Manila. Il mio problema è fornire alloggi e sostenere le spese scolastiche per i giovani più poveri. Cinquantacinque ragazzi hanno già chiesto di abitare qui, perché le loro famiglie sono molto povere.
Ho pensato che sarebbe molto utile per questi giovani poter leggere la rivista 30Giorni. Perciò oso chiederle, se possibile, di mandarmi la copia in inglese.
La ringrazio vivamente nel Signore, nostra pace,
padre Ilario Trobbiani
Macapá, Amapá, Brasile
Sono missionario in Brasile da quarantaquattro anni
Macapá, 2 luglio 2009
Stimato senatore Andreotti,
da un anno ricevo la sua rivista 30Giorni e ringrazio di cuore per la cortesia.
Cerco sempre di trovare un po’ di tempo per la lettura dei suoi articoli. Trovo interessanti specialmente quelle notizie che non sono pubblicate dagli altri giornali e riviste, specialmente quelle che spiegano le cause di certi avvenimenti della Chiesa, o della storia umana. Apprezzo anche gli articoli di solida spiritualità. Sono missionario in Brasile da quarantaquattro anni, metà passati nel sud del Brasile, e metà passati qui nel nord. Le invio il mio nuovo indirizzo.
Cordiali saluti,
padre Giovanni Pontarolo
Missionari saveriani
Dhaka, Bangladesh
I 400 anni dalla morte di Matteo Ricci, missionario pioniere del dialogo con la Cina
Dhaka, 30 luglio 2009
Pace e gioia nel Signore!
Caro onorevole Giulio Andreotti,
un cordiale saluto dal Bangladesh. Incoraggiato dalla sua benevola accoglienza, la disturbo di nuovo per un nobile motivo.
Il prossimo anno verranno celebrati i 400 anni dalla morte di Matteo Ricci, missionario pioniere del dialogo con la Cina. Per raccogliere la sua ispirazione, ho tradotto in lingua bengalese il suo libretto Sull’amicizia, che ben riflette il suo metodo di evangelizzazione.
Consultando varie fonti, mi sono imbattuto anche nel titolo di un suo libro: Un gesuita in Cina. 1552-1610: Matteo Ricci dall’Italia a Pechino.
Mi ha confortato constatare che Ricci ha qualche cosa da dire anche a un uomo politico! Tra parentesi: forse sarebbe utile sapere che tipo di libri legge la nuova generazione di politici. Ma vengo al punto: è ancora reperibile il suo libro? Sarei molto contento di poterlo leggere.
La ringrazio di cuore, ricordandola alla Madonna “romana” di cui Ricci consegnò una riproduzione all’Imperatore. Ma si usa ancora fare certi regali?
Cordialmente,
padre Silvano Garello
Diocesi di Crato
Crato, Ceará, Brasile
Donerò Quem reza se salva ai nuovi diaconi
Crato, 12 agosto 2009
Signor Giulio Andreotti,
con grande gioia e con cuore profondamente grato, le comunico di aver ricevuto i libretti Quem reza se salva. Sono colpito dal suo gesto di disponibilità e di pronta risposta.
Lo scorso 4 agosto il nostro vescovo, monsignor Fernando Panico msc, ha ordinato dieci nuovi diaconi permanenti per la nostra Chiesa diocesana. Darò loro questo dono così utile che lei ci ha fatto pervenire.
Dio, nella sua infinita bontà, le conceda abbondanti benedizioni,
diacono Policarpo Rodrigues Filho, cancelliere del vescovado di Crato
Collegio Charles Lwanga
Monze, Zambia
30Giorni ci fa essere vicini alla vita della Chiesa di oggi
Monze, 15 agosto 2009
Egregio signor Andreotti,
è con profondo senso di gratitudine che le scrivo questa lettera. Dal 1980 lavoro come missionario in Zambia. Tempo fa mi sono imbattuto nella vostra bellissima rivista 30Giorni. Ho avuto il privilegio di avere qualcuno che mi finanziasse e pagasse due anni di abbonamento alla rivista. L’anno scorso però l’abbonamento è scaduto e non avevo nessuno che mi aiutasse a pagarlo. Pensavo che non avrei mai più avuto il piacere di leggere 30Giorni. Ho scritto all’amministrazione della rivista e sono lieto di informarla che ora la ricevo di nuovo regolarmente.
Mi dà grande gioia e piacere leggere gli articoli e ammirare le immagini di ottima qualità che si trovano nella rivista. Il suo contenuto mi è di stimolo e infonde coraggio per la nostra opera di missionari. Devo davvero complimentarmi e congratularmi con lei, signor senatore, per una rivista tanto bella. È molto ben realizzata e ci fa essere vicini alla vita della Chiesa cattolica di oggi.
Visto il grande valore della sua rivista, non sono il solo a leggerla, ma la condivido col personale docente del nostro collegio e con i nostri studenti. Il nostro collegio, che festeggia quest’anno i cinquant’anni di esistenza, è un istituto cattolico tenuto dai Gesuiti. Prepariamo i maestri elementari per le scuole dello Zambia. È una grande sfida, perché in molte famiglie l’istruzione non sempre è considerata tra le primissime priorità, pur essendo un elemento necessario per prepararsi ad avere successo nella vita nella società moderna. I nostri studenti e i nostri docenti appartengono a varie confessioni cristiane, ed è quindi fondamentale che abbiano un’accurata conoscenza della Chiesa cattolica di oggi. 30Giorni contribuisce in modo perfetto a raggiungere questo scopo.
Nello scrivere la presente in occasione della solennità dell’Assunzione della nostra Beata Madre Maria, invoco l’intercessione della Vergine su di lei e su tutto lo staff che realizza una rivista così bella perché Dio continui a benedire il vostro impegno, vi colmi i cuori di gioia e di pace e arricchisca i lettori di un senso sempre più profondo di fede e unione con la nostra Madre Chiesa.
Sinceramente suo nel Signore,
padre Gerard Karas, sj, cappellano
Missione di caboxangue
Caboxangue, Guinea Bissau
Leggo con piacere 30Giorni
Caboxangue, 15 settembre 2009
Stimato direttore,
qui non esiste il postino, la corrispondenza viene depositata nella casella postale e portata alla casa madre, la missione di Cumura, da dove poi parte per le varie destinazioni portata da qualche missionario che passa per di là.
Caboxangue è nel sud del Paese, a circa 260 chilometri dalla capitale Bissau; il problema sono gli ultimi 37 chilometri: una vera disperazione a causa della strada impraticabile. Molte volte ci si impantana nella melma o nelle profonde buche; per cui siamo tagliati fuori dalle comunicazioni. Qui è difficile ricevere le trasmissioni della radio e usare i telefonini, non c’è la televisione. Così possiamo vivere un po’ da eremiti.
La ringrazio per l’invio di 30Giorni, che leggo con piacere per la scelta degli argomenti, aggiornati e curati con competenza.
Le auguro ogni bene,
padre Rino Furlato, ofm
Parrocchia san pedro apóstol
Huacaybamba, Huánuco, Perù
Quien reza se salva per i nostri catechisti
Huacaybamba, 17 settembre 2009
Spettabile signor Andreotti,
è una grande gioia scriverle soprattutto per poterla ringraziare per la prestigiosa rivista 30Días: che regalo sorprendente, che ora mi arriva con regolarità, e che notizie aggiornate contiene! Mi fa sentire realmente la cattolicità della nostra Chiesa, per la quale viviamo in luoghi diversi – ognuno con le proprie tradizioni, la propria lingua, i propri costumi – e attraverso la quale mi sento e ci sentiamo molto vicini.
Come le avevo scritto nella mia precedente lettera in cui avevo richiesto la rivista, sono sacerdote, nella parte andina del Perù, della nuova diocesi di Huari, che fino all’anno passato era una prelatura territoriale. La mia parrocchia è in una zona rurale, dove si trovano sessantotto comunità disseminate lungo le sponde del grande Río Marañón. Nella vicina foresta purtroppo si continua a estrarre la pasta base della cocaina; ogni giorno molti giovani rischiano la loro vita o finiscono in carcere lavorando come trafficanti per pochi centesimi, spinti dalla povertà nella quale si trovano. Inoltre questa parrocchia fu colpita molto duramente da “Sendero luminoso” negli anni Ottanta e Novanta. Può immaginare quante vite scomparse, quanti orfani e quante vedove sono rimasti e quante ferite nella popolazione; questa è la realtà della nostra parrocchia. Oggi ho l’abitudine di “alimentare” i parrocchiani con la Parola di Dio, con i sacramenti e con alcune opere sociali, e soprattutto per questo invio da due a tre catechisti rurali in ogni comunità. Per tale motivo vorrei chiederle, facendo appello alla sua cortesia, di donarci, se le fosse possibile, 150 copie del piccolo libro Quien reza se salva che, grazie alla sua generosità, è arrivato in tutto il mondo, in varie lingue. Vorrei donarlo a ognuno dei nostri catechisti come un regalo da parte sua. Essi, come ringraziamento, offriranno le loro preghiere per lei e per tutta l’équipe di 30Días.
Non volevo dilungarmi nella mia lettera, ma desideravo descriverle la nostra realtà.
Con le mie benedizioni e preghiere nel Signore,
don Benito Filemón Guzmán Santiago, parroco
PICCOLE SORELLE DI SAN FRANCESCO
Dar es Salaam, Tanzania
Le informazioni di 30Giorni allargano gli orizzonti
Dar es Salaam, 27 settembre2009
Gentilissimo e carissimo signor Giulio Andreotti,
riceviamo da vari mesi la sua interessante e preziosa rivista 30Giorni. La ringrazio perciò di tutto cuore. Siamo una giovane comunità dell’arcidiocesi di Dar es Salaam, in Tanzania.
La rivista è preziosissima per le nostre sorelle. Le sue informazioni sulla Chiesa e sul mondo allargano gli orizzonti e rendono la preghiera molto più universale. Alle sorelle piace molto la sua rivista e ognuna vuole essere la prima a conoscere le ultimissime notizie.
Posso solo ringraziarla e chiedere al buon Dio di accompagnare ogni giorno, con la sua benedizione, lei e il suo lavoro. L’intera comunità delle Piccole Sorelle di san Francesco prega per lei.
Mi permetto di chiederle due copie del libretto Wer betet, wird gerettet (Chi prega si salva in tedesco) e dieci copie di Who prays is saved (in inglese). Il Signore la ricompensi mille volte per la sua bontà. Le nostre novizie sarebbero molto riconoscenti per il libretto.
In unione di preghiera e d’amore, la saluto cordialmente,
suor Paulin Bommer, madre superiora
Missionari del Pime
Ipil, Filippine
30Giorni per i ragazzi della nostra parrocchia
Ipil, 12 ottobre 2009
Pace e gioia nel Signore!
Onorevole senatore Giulio Andreotti,
un vivo ringraziamento per la rivista 30Giorni che gentilmente mi fa pervenire ogni mese. Grazie anche per il libro Chi prega si salva.
Sono un missionario del Pime. Lavoro qui nelle Filippine, nell’isola di Mindanao, nella prelatura di Ipil. Oltre all’attività pastorale, sono impegnato nel promuovere la scolarizzazione dei ragazzi più poveri, che altrimenti non potrebbero frequentare neppure le elementari. Per i più poveri ho organizzato in parrocchia due ostelli di accoglienza, per ragazzi e per ragazze. L’high school statale è vicina ma quelli che abitano in villaggi lontani possono frequentarla solo stando qui. Li accolgo anche perché hanno bisogno non solo di essere sostenuti nelle spese scolastiche, ma anche nel vitto e nel vestiario, data la difficoltà delle famiglie. Quest’anno ne ospito centoventi, spesati in tutto. Non nascondo una certa difficoltà nel far fronte sempre alle diverse necessità. Ma il Signore aiuta.
È in progetto poi di aprire qui in parrocchia anche un College, per evitare che gli studenti debbano andare in città lontane. Il progetto è sponsorizzato dalle suore della Urc (University of Regina Carmeli) di Manila. Il mio problema è fornire alloggi e sostenere le spese scolastiche per i giovani più poveri. Cinquantacinque ragazzi hanno già chiesto di abitare qui, perché le loro famiglie sono molto povere.
Ho pensato che sarebbe molto utile per questi giovani poter leggere la rivista 30Giorni. Perciò oso chiederle, se possibile, di mandarmi la copia in inglese.
La ringrazio vivamente nel Signore, nostra pace,
padre Ilario Trobbiani
LETTERE DAI SEMINARI
Noviziato pallottino rainha da paz
Cornélio Procópio, Paraná, Brasile
30Dias è fonte di informazione e conoscenza
Cornélio Procópio, 23 settembre 2009
Ad infinitam Dei gloriam.
Eccellentissimo senatore Giulio Andreotti,
a lei e a tutti gli amici e amiche della rivista 30Giorni, la pace e la benedizione di Cristo che vive.
Innanzitutto, come si usa, ritengo necessario presentarmi: sono Edvaldo Betioli Filho, ho diciotto anni e sono al primo anno del periodo introduttivo (noviziato) nella Società dell’apostolato cattolico.
Qui, nel nostro seminario, riceviamo regolarmente la sua rivista 30Giorni, nella nostra lingua 30Dias. E a ogni numero che ci viene offerto, confesso che nasce in me una grande gioia, perché per me è una fonte sicura di informazione e conoscenza, ossia di crescita intellettuale e spirituale. Così, fin dal 2008, quando ho conosciuto la rivista al primo anno di formazione (postulandato), ho cominciato ad averne grande stima, essendo fatta sempre con amore e rispetto. Mi piace talmente che è inutile continuare a enumerarne qui le tante qualità.
Caro senatore, quello che vorrei sapere, e quindi con la presente le rivolgo anche una richiesta, è come poter avere un libro pubblicato da 30Dias.
Infatti, tra i tanti libri che vedo nelle pagine della rivista (Quem reza se salva, ad esempio), mi ha particolarmente interessato Mio fratello Albino, a cui è dedicata la rubrica “Nova et vetera” del numero 5 dell’anno in corso.
Davvero, desidererei molto avere e leggere questa preziosa opera sulla santa figura del “Papa del sorriso”, per il quale ho una grande devozione fin da quando ho vissuto più profondamente la vita della Chiesa. Inoltre, potrei anche condividere questo libro con tutti i miei fratelli novizi.
Non so, caro senatore, se questo libro possa essere inviato gratuitamente, e comunque mi piacerebbe avere da lei un cenno di riscontro. Vedo che è molto difficile, quasi impossibile, acquistarlo qui in Brasile, essendo, almeno credo, un testo non tradotto né diffuso in questa “Terra della Santa Croce”.
Sono un giovane studente della lingua italiana, ma ho ancora delle difficoltà a scrivere. Così, credo che il libro Mio fratello Albino potrebbe essermi di aiuto anche a migliorare in questa lingua, nella quale ho già fatto qualche passo avanti per quanto riguarda la lettura e la comprensione di testi.
Colgo l’occasione, caro signor Andreotti, anche per ringraziarla per i suoi editoriali. Sono una grande lezione di vita. Fino a quando potrà, continui a presentarceli con la sua saggezza che non cessa di educare, soprattutto le nuove generazioni come la mia. Grazie, amico!
Riceva le mie fedeli preghiere, come pure quelle di tutti i novizi, e un cordiale saluto da tutta la comunità del noviziato pallottino Rainha da Paz.
Nella speranza di una risposta, mi congedo.
Le auguro tutta la pace del Risorto. Permanga sotto la protezione della Madre del Divino Amore e l’intercessione di san Vincenzo Pallotti.
Fraternamente in Cristo, Apostolo dell’Eterno Padre, il suo
Edvaldo Betioli Filho
Seminario diocesano São José
Ourinhos, São Paulo, Brasile
30Dias ci fa essere informati e in comunione con la Chiesa
Ourinhos, 1° ottobre 2009
Illustrissimo Giulio Andreotti,
la ringrazio per la sua bontà e generosità che mostra nell’inviare al nostro seminario questa bella rivista che tanto ci aiuta a conoscere, a essere informati e in comunione con la Chiesa nel mondo. Così, per desiderio del nostro vescovo, monsignor Salvatore Paruzzo e delle nostre sorelle clarisse, le chiediamo, se possibile, di inviare la rivista 30Dias al monastero di Santa Maria dos Anjos.
Colgo l’occasione di questa richiesta per pregarla di inviare al nostro seminario dodici copie in portoghese e una in italiano del libro Quem reza se salva.
Mi complimento e ringrazio ancora una volta per il suo bellissimo lavoro.
Fraternamente,
padre Altair Gaiquer, vicerettore
Missionari Comboniani
Cape Coast, Ghana
30Giorni ci arricchisce a livello culturale e spirituale
Cape Coast, 6 ottobre 2009
Gentile direttore, senatore Giulio Andreotti, e redazione.
Complimenti per la vostra rivista che ho avuto occasione di leggere presso diverse comunità missionarie in Africa. È interessante e ci arricchisce non solo a livello culturale ma anche spirituale.
Io sono padre Vincenzo Percassi, missionario comboniano in Ghana. Lavoro a Cape Coast come superiore di un seminario missionario con un gruppo di studenti di teologia e come assistente in una parrocchia della diocesi. Mi piacerebbe ricevere la rivista 30Giorni in inglese, in modo da renderla accessibile anche ai nostri seminaristi. Potreste, per favore, farmi sapere quali sono le condizioni di abbonamento e se è possibile usufruire di qualche sconto per i missionari? Saremmo interessati anche ad avere una quindicina di copie del libretto Who prays is saved,
padre Vincenzo Percassi
Seminario salesiano di Magdalena del Mar
Lima, Perù
Ho ricevuto il prezioso libro Quien reza se salva
Magdalena del Mar, 22 ottobre 2009
Signor direttore,
ho ricevuto qualche giorno fa il prezioso dono di dieci copie di Quien reza se salva. Avete superato le mie aspettative, e perciò vi sono davvero riconoscente.
Voglio esprimere il mio ringraziamento offrendo per 30Giorni, per il suo personale e per lei, egregio direttore, dieci messe per le vostre intenzioni personali e familiari, e perché la rivista continui a fare un immenso bene, diffondendo le più importanti notizie e il pensiero della Chiesa. Oggi siete una voce chiara in mezzo alla confusione di una cultura che si allontana sempre più dal Vangelo e dalla fede.
Grazie assai,
don Pablo Corante, sdb
Cornélio Procópio, Paraná, Brasile
30Dias è fonte di informazione e conoscenza
Cornélio Procópio, 23 settembre 2009
Ad infinitam Dei gloriam.
Eccellentissimo senatore Giulio Andreotti,
a lei e a tutti gli amici e amiche della rivista 30Giorni, la pace e la benedizione di Cristo che vive.
Innanzitutto, come si usa, ritengo necessario presentarmi: sono Edvaldo Betioli Filho, ho diciotto anni e sono al primo anno del periodo introduttivo (noviziato) nella Società dell’apostolato cattolico.
Qui, nel nostro seminario, riceviamo regolarmente la sua rivista 30Giorni, nella nostra lingua 30Dias. E a ogni numero che ci viene offerto, confesso che nasce in me una grande gioia, perché per me è una fonte sicura di informazione e conoscenza, ossia di crescita intellettuale e spirituale. Così, fin dal 2008, quando ho conosciuto la rivista al primo anno di formazione (postulandato), ho cominciato ad averne grande stima, essendo fatta sempre con amore e rispetto. Mi piace talmente che è inutile continuare a enumerarne qui le tante qualità.
Caro senatore, quello che vorrei sapere, e quindi con la presente le rivolgo anche una richiesta, è come poter avere un libro pubblicato da 30Dias.
Infatti, tra i tanti libri che vedo nelle pagine della rivista (Quem reza se salva, ad esempio), mi ha particolarmente interessato Mio fratello Albino, a cui è dedicata la rubrica “Nova et vetera” del numero 5 dell’anno in corso.
Davvero, desidererei molto avere e leggere questa preziosa opera sulla santa figura del “Papa del sorriso”, per il quale ho una grande devozione fin da quando ho vissuto più profondamente la vita della Chiesa. Inoltre, potrei anche condividere questo libro con tutti i miei fratelli novizi.
Non so, caro senatore, se questo libro possa essere inviato gratuitamente, e comunque mi piacerebbe avere da lei un cenno di riscontro. Vedo che è molto difficile, quasi impossibile, acquistarlo qui in Brasile, essendo, almeno credo, un testo non tradotto né diffuso in questa “Terra della Santa Croce”.
Sono un giovane studente della lingua italiana, ma ho ancora delle difficoltà a scrivere. Così, credo che il libro Mio fratello Albino potrebbe essermi di aiuto anche a migliorare in questa lingua, nella quale ho già fatto qualche passo avanti per quanto riguarda la lettura e la comprensione di testi.
Colgo l’occasione, caro signor Andreotti, anche per ringraziarla per i suoi editoriali. Sono una grande lezione di vita. Fino a quando potrà, continui a presentarceli con la sua saggezza che non cessa di educare, soprattutto le nuove generazioni come la mia. Grazie, amico!
Riceva le mie fedeli preghiere, come pure quelle di tutti i novizi, e un cordiale saluto da tutta la comunità del noviziato pallottino Rainha da Paz.
Nella speranza di una risposta, mi congedo.
Le auguro tutta la pace del Risorto. Permanga sotto la protezione della Madre del Divino Amore e l’intercessione di san Vincenzo Pallotti.
Fraternamente in Cristo, Apostolo dell’Eterno Padre, il suo
Edvaldo Betioli Filho
Seminario diocesano São José
Ourinhos, São Paulo, Brasile
30Dias ci fa essere informati e in comunione con la Chiesa
Ourinhos, 1° ottobre 2009
Illustrissimo Giulio Andreotti,
la ringrazio per la sua bontà e generosità che mostra nell’inviare al nostro seminario questa bella rivista che tanto ci aiuta a conoscere, a essere informati e in comunione con la Chiesa nel mondo. Così, per desiderio del nostro vescovo, monsignor Salvatore Paruzzo e delle nostre sorelle clarisse, le chiediamo, se possibile, di inviare la rivista 30Dias al monastero di Santa Maria dos Anjos.
Colgo l’occasione di questa richiesta per pregarla di inviare al nostro seminario dodici copie in portoghese e una in italiano del libro Quem reza se salva.
Mi complimento e ringrazio ancora una volta per il suo bellissimo lavoro.
Fraternamente,
padre Altair Gaiquer, vicerettore
Missionari Comboniani
Cape Coast, Ghana
30Giorni ci arricchisce a livello culturale e spirituale
Cape Coast, 6 ottobre 2009
Gentile direttore, senatore Giulio Andreotti, e redazione.
Complimenti per la vostra rivista che ho avuto occasione di leggere presso diverse comunità missionarie in Africa. È interessante e ci arricchisce non solo a livello culturale ma anche spirituale.
Io sono padre Vincenzo Percassi, missionario comboniano in Ghana. Lavoro a Cape Coast come superiore di un seminario missionario con un gruppo di studenti di teologia e come assistente in una parrocchia della diocesi. Mi piacerebbe ricevere la rivista 30Giorni in inglese, in modo da renderla accessibile anche ai nostri seminaristi. Potreste, per favore, farmi sapere quali sono le condizioni di abbonamento e se è possibile usufruire di qualche sconto per i missionari? Saremmo interessati anche ad avere una quindicina di copie del libretto Who prays is saved,
padre Vincenzo Percassi
Seminario salesiano di Magdalena del Mar
Lima, Perù
Ho ricevuto il prezioso libro Quien reza se salva
Magdalena del Mar, 22 ottobre 2009
Signor direttore,
ho ricevuto qualche giorno fa il prezioso dono di dieci copie di Quien reza se salva. Avete superato le mie aspettative, e perciò vi sono davvero riconoscente.
Voglio esprimere il mio ringraziamento offrendo per 30Giorni, per il suo personale e per lei, egregio direttore, dieci messe per le vostre intenzioni personali e familiari, e perché la rivista continui a fare un immenso bene, diffondendo le più importanti notizie e il pensiero della Chiesa. Oggi siete una voce chiara in mezzo alla confusione di una cultura che si allontana sempre più dal Vangelo e dalla fede.
Grazie assai,
don Pablo Corante, sdb