30Giorni in breve
SHIMON PERES
«A sua santità papa Benedetto XVI, il Pastore che cerca di condurci ai campi delle benedizioni e ai campi della pace»
Benedetto XVI e Shimon Peres [© Associated Press/La Presse]
DIONIGI TETTAMANZI
Newman e la Chiesa ambrosiana
La beatificazione di John Henry Newman [© Associated Press/La Presse]
GAD LERNER
L’ebraismo e la moschea a Ground Zero
IMosè riceve le tavole della Legge/I, Marc Chagall
Pio X
Pio X: l’eucaristia non premio, ma farmaco all’umana fragilità
L’8 agosto lo storico Gianpaolo Romanato ha firmato un articolo, su L’Osservatore Romano, circa i documenti di papa Pio X riguardanti la comunione eucaristica. Ne riportiamo uno stralcio: «Va ricordato che una radicata mentalità di origine giansenistica aveva dissuaso i cristiani dalla pratica eucaristica assidua, quasi che questa fosse il coronamento del cammino verso la perfezione cristiana, piuttosto che la via per raggiungerla, “un premio e non un farmaco all’umana fralezza” scriverà il Papa. Con l’intuizione di quel grande pastore d’anime che era stato e continuò a essere durante il pontificato, Pio X troncò tentennamenti, timori e perplessità, ancora assai diffusi tra i teologi, promuovendo e incoraggiando invece, con il decreto Tridentina Synodus del 16 luglio 1905, la pratica opposta: la comunione frequente, anche quotidiana. Cinque anni dopo, con il decreto Quam singulari – del quale, come già ricordato, celebriamo oggi il centenario della pubblicazione – completò il complessivo progetto di riforma della cura d’anime prescrivendo l’anticipazione della prima comunione dei fanciulli verso i sette anni di età, cioè, per usare le sue parole, “quando il fanciullo comincia a ragionare”. Con questi due provvedimenti veniva superata e messa da parte una secolare cultura rigorista per tornare a una prassi già in vigore nei primi secoli cristiani e successivamente ribadita tanto dal Concilio Lateranense IV nel 1215 quanto dai decreti del Concilio di Trento [...]. Pietro Gasparri, che in quegli anni lavorava per ordine del Papa alla codificazione del diritto canonico, collocò questo decreto fra gli atti “memorandi” del pontificato, e aggiunse: “Dio volesse che fosse ovunque osservato”».
Chiesa/2
Dickens e l’imprevedibile omaggio a san Carlo Borromeo
«Ogni omaggio cristiano al santo che ivi riposa!». È l’esclamazione del celebre scrittore inglese Charles Dickens in visita al Duomo di Milano, che continua così: «Ci sono nel calendario parecchi santi buoni e veraci; ma san Carlo Borromeo [in italiano nel testo dickensiano] [...] ha “tutto il mio affetto”. Come medico caritatevole verso i malati, come amico munifico dei poveri, e ciò non con spirito di cieco fanatismo, ma come ardito oppositore degli enormi abusi della (Chiesa papista), io ne onoro la memoria. E non la onoro meno, perché egli fu quasi trucidato da un prete istigato da altri preti ad assassinarlo sull’altare, in ricambio degli sforzi di lui, per riformare una confraternita di monaci falsi e ipocriti. Che Iddio protegga tutti gli imitatori di san Carlo Borromeo come protesse lui! Perfino ai nostri tempi un papa riformatore avrebbe bisogno di un po’ di protezione». Questo omaggio di Dickens all’arcivescovo di Milano, (contenuto in Impressioni d’Italia, Carabba, Lanciano 2004) è stato riportato su L’Osservatore Romano del 12 agosto scorso in un articolo dal titolo: Imprevedibile Dickens affascinato dal vescovo milanese.
Cultura/1
Le perversioni della finanza e i sacrifici umani
«Però la domanda resta, è il vero cuore della questione. Ce lo dice, sul New York Times del 21 agosto, il premio Nobel Paul Krugman: “Coloro che dettano al mondo la politica economica – banchieri, finanzieri, ministri, presunti difensori delle grandi virtù fiscali – si comportano come i sacerdoti di oscuri culti antichi, e chiedono, a ogni svolta, a ogni evento che chiamano “cambiamento”, dei sacrifici umani, come per placare la rabbia di un Dio invisibile”. Altrimenti, si chiede il premio Nobel per l’Economia del 2008, “come spiegare che quasi tutto ciò che questi sacerdoti impongono porta continui tagli di bilanci, la disoccupazione che cresce, la Borsa che cade, la gente stordita da nuove rinunce – perdita della casa, della scuola, del lavoro – che non portano frutti? Per questo, io chiedo: quando finiremo di fare sacrifici umani al Dio di una élite di presunti esperti che sta rovinando il mondo e ci dedicheremo a sanare l’economia?”. Faccio mia la domanda». Così Furio Colombo su il Fatto Quotidiano del 29 agosto 2010.
Cultura/2
Giorello: gli atei, la grazia di Dio e i fondamentalisti
Ha suscitato discussioni il saggio di Giulio Giorello dal titolo Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo. Armando Torno, sul Corriere della Sera del 15 settembre, ne dà un’interessante lettura, al di là delle polemiche. Per il giornalista del quotidiano di via Solferino il volume in questione non avrebbe lo scopo di «liberarci da Dio, ma di liberare Dio da quelli che parlano troppo sovente a vanvera nel suo nome e, in tale veste, fanno la loro parte per dar forza agli argomenti dell’ateismo volgare. Inoltre vengono denunciate tutte le “chiacchiere” sulla religione civile, ultimo esercizio da salotto televisivo [...]. Insomma, il libro è rivolto a un mondo senza imposizioni. In esso l’ateo può essere compagno di strada del credente». Conclude Torno: «Morale: Giorello spinge il lettore verso un ateismo non dogmatico, utilizzabile anche da un credente stanco dei vari fondamentalismi, gli stessi che alla Grazia del Signore hanno sostituito la repressione e l’intolleranza».
Santa Sede/1
Elevati alla dignità episcopale Carrasco e Dal Covolo
Il 15 settembre Benedetto XVI ha elevato alla dignità episcopale monsignor Ignacio Carrasco de Paula, 73 anni, spagnolo, del clero dell’Opus Dei, dallo scorso 30 giugno presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e don Enrico Dal Covolo, sessant’anni, salesiano, sempre dallo scorso 30 giugno rettore della Pontificia Università Lateranense.
Santa Sede/2
Una donna curatore delle Stampe alla Biblioteca Vaticana
L’8 settembre Benedetto XVI ha nominato la dottoressa Barbara Jatta curatore delle Stampe presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Italia
Le dimissioni del vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi
Il 10 agosto sono state accettate le dimissioni di monsignor Ercole Lupinacci, settantasette anni a novembre, da vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia continentale. Amministratore apostolico della diocesi è stato nominato l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari.
Diplomazia/1
Nuovi nunzi in Giordania e Iraq e in Thailandia
Il 4 settembre monsignor Giorgio Lingua è stato nominato arcivescovo e nunzio apostolico in Giordania e Iraq. Originario di Fossano (Cuneo), cinquant’anni, sacerdote dal 1984, Lingua è entrato nel servizio diplomatico vaticano nel 1992 e ha prestato successivamente servizio nelle rappresentanze pontificie in Costa d’Avorio, Usa, nella Seconda Sezione della Segreteria di Stato e nelle nunziature in Italia e, da ultimo, in Serbia.
Il 22 settembre l’arcivescovo Giovanni d’Aniello è stato nominato nunzio apostolico in Thailandia e in Cambogia, nonché delegato apostolico in Myanmar e in Laos. Campano, 55 anni, dal 1978 sacerdote per il clero di Aversa (Caserta), d’Aniello dal 2001 era arcivescovo e nunzio nella Repubblica Democratica del Congo.
Diplomazia/2
Nuovo ambasciatore di Germania presso la Santa Sede
Il 13 settembre ha presentato le lettere credenziali al Papa il nuovo ambasciatore tedesco presso la Santa Sede. Si tratta di Walter Jürgen Schmid, 64 anni, diplomatico di carriera, negli ultimi cinque anni rappresentante di Berlino a Mosca.