Rubriche
tratto dal n.07/08 - 2001


Santa Sede

Riunione Papa-capi dicastero sulle assoluzioni collettive


Il Grande Giubileo è stato una grande occasione per riscoprire uno dei sacramenti più abbandonati degli ultimi decenni: la confessione. Anche i mass media laici hanno notato le lunghe file davanti ai confessionali nelle basiliche romane durante tutto l’anno e nel Circo Massimo durante la Giornata della Gioventù di agosto. Ma nel resto dell’orbe cattolico la situazione non è così rosea. Nel pomeriggio di giovedì 7 giugno si è svolta in Vaticano una riunione del Papa con i cardinali capi dicastero della Curia romana. E si è discusso proprio del sacramento della confessione, e più precisamente dell’abuso delle cosiddette assoluzioni collettive. Secondo le norme vigenti infatti il sacramento della riconciliazione si può celebrare in due modi: con una confessione individuale semplice o con una confessione individuale all’interno di una celebrazione comunitaria. In casi di estrema necessità (ad esempio imminente pericolo di morte o in territori di missione particolarmente disagiati che i sacerdoti possono visitare saltuariamente e con poco tempo a disposizione) è possibile che ad una celebrazione comunitaria possa seguire una assoluzione generale, senza confessioni individuali. Avviene invece che l’assoluzione generale, senza confessioni individuali, sia data anche in Paesi dove non incorrono tali condizioni (ad esempio in Australia, in alcuni Paesi europei e in alcune diocesi Usa). È proprio per cercare di mettere argine a questo uso illegittimo che si sono riuniti i porporati della Curia romana. Della riunione è stato stilato un verbale che è stato inviato al Papa cui spetterà la decisione su come intervenire. La notizia della riunione del 7 giugno è stata data dalla sala stampa vaticana senza però che ne venisse specificato l’ordine del giorno.




La Stampa

Frassati: liberté, égalité, pauvreté


Frassati: liberté, égalité, pauvreté. Con questo titolo il quotidiano La Stampa del 4 luglio ha ricordato la figura del beato Pier Giorgio Frassati, morto a ventiquattro anni di poliomielite lo stesso giorno del ’25. Nell’anniversario l’editrice La Stampa ha ripubblicato, nella versione definitiva, il libro Una vita mai spenta, uscito nel ’52 con la prefazione di Giovanni Papini e ristampato nel ’92. Si tratta del «più bello tra i molti libri che gli ha dedicato la sorella Luciana Frassati Gawronska».




Conversioni

Il “vescovo” luterano di Francia ritorna cattolico


Il 28 giugno Michel Viot, ispettore ecclesiastico (“vescovo”) della Chiesa evangelica luterana francese ha formalizzato la sua adesione alla Chiesa cattolica nel corso di una cerimonia presieduta dal vescovo di Chartres. Fra un anno, ha scritto Le Monde (17 luglio), dopo un periodo di formazione, dovrebbe essere ordinato sacerdote cattolico. Viot, nato nel ’44 a Parigi, è stato battezzato cattolico, non ha ricevuto alcuna formazione religiosa e a 14 anni è entrato nella Chiesa luterana. Nel maggio ’68 è stato ordinato pastore e a novembre è entrato nella Gran Loggia nazionale francese (che ha abbandonato lo scorso anno). Viot ha dichiarato di aver maturato la sua riconversione dopo la dichiarazione comune sulla giustificazione firmata il 31 ottobre ’99 ad Augsburg dalla Federazione luterana mondiale e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. In un’intervista alla Croix del 16 luglio, Viot critica i protestanti, e specialmente la Chiesa riformata di Francia, perché ammettono alla comunione anche i non battezzati e perché accordano anche ai laici la facoltà di celebrare l’eucaristia.





Putin/1
«Il diritto di togliere la vita appartiene solo a Dio»

«Lo voglio dire con fermezza: sono contrario al ripristino della pena di morte. Lo Stato non può impossessarsi del diritto di togliere la vita che appartiene solo a Dio». Con questa secca affermazione il presidente russo Vladimir Putin ha risposto ad un alto esponente della gerarchia ortodossa russa che aveva richiamato la liceità della pena capitale. Le dichiarazioni di Putin sono state rilasciate il 9 luglio durante un incontro col capo della Banca mondiale, James Wolfensohn. Tre giorni prima il metropolita Kirill, “ministro degli Esteri” del Patriarcato di Mosca, ospite della Duma, aveva dichiarato di non vedere «ragioni sufficienti per abolire la pena di morte». Non solo. Kirill aveva pure detto: «Nella Sacra Scrittura non ho trovato alcuna indicazione sulla inammissibilità della pena di morte».
Prevista nel vecchio codice sovietico, la pena capitale non è più applicata in Russia da cinque anni, sulla base di una moratoria imposta per decreto nel 1996 dal presidente Boris Eltsin in seguito all’ingresso di Mosca nel Consiglio d’Europa. La Duma però ha sempre rifiutato di ratificare il decreto eltsiniano e di abolire formalmente dal codice la pena di morte.


Putin/2
«Sarei veramente contento se i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Santa Sede si sviluppassero positivamente, aprendo nuove prospettive»

«“Dopo il viaggio in Ucraina il Papa è più vicino o più lontano da Mosca?”. “Giovanni Paolo II sta facendo moltissimo per lo sviluppo della Chiesa cattolica e inoltre dà un grande contributo al rafforzamento della pace nel mondo. Mi sembra che i suoi viaggi nei Paesi dell’Est europeo, compresa l’Ucraina, esprimano un dinamismo positivo. Io, naturalmente, posso parlare del Papa solamente come capo di Stato. Come cristiano, per le questioni religiose, devo invece rivolgermi al mio patriarca Alessio II. Sarei veramente contento se i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la santa Sede si sviluppassero positivamente, aprendo nuove prospettive”. “Lei è intervenuto a questo proposito?”. “Ho parlato con il Papa e più volte con il Patriarca”». Dalla lunga intervista con il presidente russo Vladimir Putin pubblicata dal Corriere della Sera del 16 luglio.


Dottrina della fede/1
Il battesimo dei mormoni non è valido

La Congregazione per la dottrina della fede, rispondendo ad un dubium, ha affermato che il battesimo celebrato presso la comunità della Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno, i cosiddetti mormoni, non è valido. Il responsum al dubium, firmato dal cardinale prefetto Joseph Ratzinger e dall’arcivescovo segretario Tarcisio Bertone e approvato dal Papa, porta la data del 5 giugno ed è stato pubblicato sull’Osservatore Romano del 16-17 luglio con un articolo esplicativo firmato dal padre Luis Ladaria, gesuita, consultore del dicastero. Nell’articolo in questione vengono illustrati i motivi dell’invalidità. Tra l’altro, viene ricordato: «Secondo la Chiesa cattolica, il battesimo cancella non soltanto i peccati personali ma anche il peccato originale, e perciò anche i bambini sono battezzati per la remissione dei peccati (cfr. i testi essenziali del Concilio di Trento, Denzinger-Hünermann 1513-1515). Questa remissione del peccato originale non è accettata dalla Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno, che nega l’esistenza di tale peccato e perciò battezza soltanto le persone che hanno l’uso della ragione, al minimo otto anni, esclusi gli handicappati mentali. La pratica della Chiesa cattolica di conferire il battesimo ai bambini è una delle principali ragioni per le quali i mormoni dicono che la Chiesa apostatò nei primi secoli e dunque i sacramenti da essa celebrati sono tutti invalidi».


Dottrina della fede/2
Notifica all’arcivescovo Emmanuel Milingo

Il 16 luglio la Congregazione per la dottrina della fede ha lanciato un “ultimatum” ad Emmanuel Milingo, arcivescovo emerito di Lusaka, che il 27 maggio scorso si era “sposato” secondo il rito della setta del “reverendo” Moon. Nella “pubblica intimazione canonica”, resa nota il giorno dopo e firmata dal cardinale prefetto Joseph Ratzinger e dal segretario Tarcisio Bertone, si chiede a Milingo di: separarsi dalla signora “sposata”; di rompere il legame con la setta moonista; «di dichiarare pubblicamente la sua fedeltà alla dottrina e alla prassi ecclesiastica del celibato e di manifestare la sua obbedienza al sommo pontefice con gesto chiaro e inequivocabile».
«Nel caso» afferma la notifica «che a detta ammonizione non segua, entro il 20 agosto p. v., un formale atto dell’ecc.mo Milingo di esecuzione di quanto sopra richiestogli, si procederà all’irrogazione della scomunica riservata alla Sede Apostolica».


Papa/1
A settembre il viaggio in Armenia e Kazakistan

ëopo l’Ucraina altre due ex repubbliche sovietiche saranno visitate dal Papa. A settembre infatti Giovanni Paolo II si recherà in Kazakistan (22-25) e in Armenia (25-27). Sarà il novantacinquesimo viaggio pontificio fuori dall’Italia.


Papa/2
L’embargo a Cuba è eticamente inaccettabile, ma l’uomo è stato creato libero...

Il 6 luglio il Papa ha ricevuto i vescovi della Conferenza episcopale cubana in visita ad limina apostolorum. Nel suo discorso Giovanni Paolo II ha affermato: «Quando la Chiesa si occupa della dignità della persona e dei suoi diritti inalienabili non fa altro che vigilare affinché l’uomo non sia danneggiato o degradato in nessuno dei suoi diritti da altri uomini, dalle proprie autorità o da autorità straniere. Ciò impone la giustizia che la Chiesa promuove nei rapporti tra gli uomini e i popoli. In nome di questa giustizia ho detto chiaramente nel vostro Paese [durante il viaggio del ’98, ndr] che le misure economiche restrittive imposte dall’esterno erano “ingiuste ed eticamente inaccettabili”, e continuano ad esserlo. Ma, con altrettanta chiarezza, desidero ricordare che l’uomo è stato creato libero e, nel difendere questa libertà, la Chiesa agisce in nome di Gesù, che è venuto a liberare la persona da ogni forma di oppressione».


G8
Ilari: la Chiesa rischia di percepirsi come una setta

«“Professor Ilari, come valuta la partecipazione dei cattolici al contromeeting di Genova?”. “ In realtà è un’iniziativa dell’associazionismo cattolico e dei movimenti laicali. Le gerarchie ecclesiastiche si sono accodate all’ultimo momento. Ma l’episcopato si marginalizza e si banalizza quando si allontana dalla sua consueta impostazione per seguire la secolarizzazione. La Chiesa percepisce se stessa nello stesso modo in cui viene percepita dai governi, ossia come il complesso delle istituzioni e dell’associazionismo, cioè come una setta, anziché come il popolo di Dio. Questa è la tentazione costante della Chiesa, fin dalla sua origine. Oggi è tornata più evidente perché i cattolici sono divenuti ovunque minoranza e l’appartenenza non è più rimessa allo Spirito Santo e ai sacramenti, ma desunta dall’adesione ai movimenti. La comunità soppianta la persona e coloro che non si fanno irreggimentare vengono allontanati”. “I gruppi cattolici si stanno mobilitando...”. “Ma le divisioni del Papa sono il contrario della folla di Tiberiade, le ceste dei pani e dei pesci avanzati sono il contrario delle lattine e dei preservativi rimasti sulla spianata di Tor Vergata”». Botta e risposta tra un giornalista e Virgilio Ilari, professore di Storia delle istituzion` militari all’Università Cattolica di Milano, membro del consiglio di redazione del bimestrale Ideazione (La Stampa, 16 luglio 2001).


liberal
Wojtyla, «l’unico (l’ultimo?) grande filosofo morale dei nostri tempi»

Il bimestrale liberal ha pubblicato un numero monografico (n. 7, agosto-settembre 2001) dedicato alla figura di Giovanni Paolo II. Titolo: L’Occidente di Wojtyla. Economia e morale nella globalizzazione. L’editoriale, firmato dal direttore Ferdinando Adornato (neodeputato della Casa delle libertà), è titolato L’unico (l’ultimo?) grande filosofo morale. Scrive Adornato: «La realtà, la verità obiettiva delle cose, ci dice che Giovanni Paolo II, con i suoi vent’anni di pontificato, con le sue encicliche e le sue lezioni pastorali, con i suoi viaggi planetari e le sue allocuzioni mediatiche si sia imposto davanti agli occhi della contemporaneità come l’unico (l’ultimo?) grande filosofo morale dei nostri tempi».


Udienze
Berlusconi incontra il Papa e Sodano, poi Ruini e Tettamanzi

Il 3 luglio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ad appena tre settimane dall’insediamento, è stato ricevuto in Vaticano in udienza di cortesia da Giovanni Paolo II e successivamente ha reso visita al cardinale segretario di Stato Angelo Sodano. Il 17 luglio Berlusconi ha incontrato in Vicariato il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei. Il 19 luglio, alla vigilia del G8 di Genova, il premier italiano si è recato a visitare il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo della città della Lanterna.


Diplomazia
Coveney nunzio a Palau e Isole Cook

Il 14 luglio l’arcivescovo irlandese Patrick Coveney, 67 anni, è stato nominato anche nunzio a Palau e nelle Isole Cook. Dal ’96 Coveney è rappresentante pontificio in Nuova Zelanda e in altri piccoli Paesi del Pacifico. Palau e le Isole Cook hanno allacciato rapporti diplomatici con la Santa Sede rispettivamente nel ’98 e nel ’99.


Italia
Un parroco vescovo a Biella

Il 13 luglio don Gabriele Mana, 58 anni, del clero torinese, è stato nominato nuovo vescovo di Biella. Mana, nativo di Marene (Cuneo), è sacerdote dal ’67. Per 19 anni, dal 1974 al 1993, è stato parroco di Santa Caterina, nel popolare quartiere torinese delle Vallette. Negli ultimi anni era parroco a Orbassano, la più estesa delle parrocchie torinesi.


Religiosi
L’argentino Azpiroz Costa nuovo generale dei Domenicani

ýl 14 luglio il 287° capitolo generale dei Domenicani, riunito a Providence (Rhode Island, Usa), ha eletto l’85° successore del fondatore san Domenico. Si tratta dell’argentino padre Carlos Azpiroz Costa, nato a Buenos Aires 45 anni fa. Il nuovo maestro succede all’inglese Timothy Radcliffe, che nel ’97 l’aveva nominato procuratore generale (numero due) dell’Ordine. Azpiroz Costa è stato consacrato sacerdote nell’87 dal cardinale Eduardo Pironio e ha conseguito il dottorato in diritto canonico all’Angelicum, la Pontificia Università domenicana dove attualmente insegna. Il mandato di maestro generale domenicano dura nove anni ed è, teoricamente, rinnovabile.


Nomine/1
Scheid nuovo arcivescovo di Rio de Janeiro

Il 25 luglio è stato nominato il nuovo arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro, in Brasile. È il dehoniano Eusébio Oscar Scheid, nativo di Luzerna (Stato di Santa Catarina), 69 anni a dicembre, dal ’91 arcivescovo di Florianópolis (S. C.). Scheid ýrdinato sacerdote nel ’60 a Roma, ha conseguito il dottorato in teologia alla Gregoriana. Professore nei seminari di Recife, nell’Istituto teologico di Taubaté e all’Università Cattolica di São Paulo, prima di arrivare a Florianópolis era, dall’81, vescovo di São José dos Campos (Stato di São Paulo). Scheid succede al cardinale Eugênio de Araújo Sales, 80 anni compiuti lo scorso novembre, alla guida dell’arcidiocesi carioca dal ’71.


Nomine/2
Gioia amministratore di San Paolo fuori le Mura, delegato a Sant’Antonio (Pd) e presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem

Il 25 luglio l’arcivescovo Francesco Gioia, pugliese, cappuccino, è stato nominato amministratore pontificio della patriarcale basilica di San Paolo fuori le Mura, delegato pontificio per la basilica di Sant’Antonio in Padova, nonché presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem (l’ente che assiste e favorisce l’afflusso di pellegrini stranieri a Roma). Nei primi due incarichi succede all’arcivescovo Marcello Costalunga, romano, 76 anni compiuti a gennaio, in carica dal ’90; nel terzo, al neocardinale Crescenzio Sepe, che ricopriva l’incarico di presidente e amministratore delegato dal ’97. Gioia, 63 anni appena compiuti, è stato arcivescovo di Camerino dal febbraio ’90 al gennaio ’93, quando è stato chiamato a Roma come delegato del Pontificio Consiglio per il dialogo inter-religioso. Dal luglio ’96 era segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e dal ’98 vicepresidente della Consulta pastorale della Peregrinatio ad Petri Sedem (presidente era Sepe).


Nomine/3
Cambio al vertice della tv vaticana

Il 2 luglio la sala stampa vaticana ha dato notizia del cambio della guarda ai vertici del Centro televisivo vaticano (Ctv). Nel ruolo di direttore generale e segretario del consiglio di amministrazione, al posto del dimissionario monsignor Ugo Moretto, è stato nominato ad interim padre Federico Lombardi, gesuita, direttore dei programmi della Radio Vaticana.


Sacro Collegio
Morto il cardinale Sensi

Il 26 luglio è spirato il cardinale Giuseppe Sensi, calabrese, 94 anni. Nunzio apostolico, era stato creato cardinale nel ’76 da Paolo VI. Il Sacro Collegio risulta quindi composto di 179 membri, di cui 132 elettori.


Errata corrige
Canonizzato fra Bernardo da Corleone

Lo scorso numero (p. 42) avevamo dato notizia della cerimonia di “beatificazione” di fra Bernardo da Corleone e di altri quattro religiosi e religiose. In effetti si è trattato di canonizzazione. Il 10 giugno oltre a san Bernardo da Corleone, sono saliti agli onori degli altari: san Luigi Scrosoppi, sant’Agostino Roscielli, santa Teresa Eustochio Verzeri e santa Rafqa Pietra Choboq Ar-Rayès.


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