Rubriche
tratto dal n.01 - 2004


Pisanu e la lettera di Paolo VI alle Brigate rosse


Paolo VI con Aldo Moro

Paolo VI con Aldo Moro

«Alle mie spalle, quando sono seduto nell’ufficio al Viminale, ho incorniciata la lettera con l’appello di Paolo VI agli uomini delle Brigate rosse, quel tentativo di salvare la vita del presidente Moro purtroppo non andato a buon fine. La guardo tutti i giorni e l’ho guardata anche questa mattina. Con emozione». Questo il primo commento, pubblicato sulla Repubblica del 15 gennaio, del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, all’arresto, avvenuto al Cairo, di due latitanti storici delle Brigate rosse, tra cui Rita Algranati che, il 16 marzo 1978, partecipò all’agguato di via Fani, durante il quale fu sequestrato l’onorevole Aldo Moro e furono uccisi gli uomini della sua scorta.




Gli attivisti della Redenzione


L'arresto di un colono da parte della polizia israeliana

L'arresto di un colono da parte della polizia israeliana

In questo modo sono definiti, in un articolo apparso sulla Repubblica del 23 dicembre, gli appartenenti al movimento dei coloni religiosi attivo in Israele fin dal 1977 e che tanto ha influenzato, e influenza, le scelte politiche dello Stato. Ne riportiamo un passaggio: «Figli dell’incontro tra sionismo ed ebraismo ortodosso, i coloni religiosi si nutrono della “teologia della Terra”. Una teologia politica, assai poco secolarizzata, che si fonda su una particolare credenza religiosa. Quella secondo cui solo il possesso dell’intera Terra di Israele […] permetterà la riunione dell’intero popolo d’Israele sotto il segno della Torah d’Israele. Condizione fondamentale per l’avvento della Redenzione, che pone fine all’esilio dell’uomo da Dio e ristabilisce l’armonia originale dell’Universo, il tikkun, interrotta dalla catastrofe cosmica che ha originato il Male. Contrariamente alla tradizione ebraica, che affida alla volontà divina tempi e modi della Redenzione, i seguaci della “teologia della Terra”, fautori di un attivismo messianico, ritengono che gli uomini debbano esercitare un ruolo nell’accelerare il processo salvifico. Per questo colonizzano la Terra. Il possesso di Eretz Israel è concepito come catalizzatore d’un evento destinato a segnare le sorti del mondo. Chiunque, palestinese o israeliano, s’opponga all’integrità di Eretz Israel in nome della formula “pace contro territori” ostacola non tanto un processo politico, ma un evento di natura divina».




I “neocon” e la cultura politica della “Vecchia Europa”


Giovanni Paolo II con José Maria Aznar, il 23 gennaio 2004

Giovanni Paolo II con José Maria Aznar, il 23 gennaio 2004

Domenica 21 dicembre, a commento del risultato elettorale della Generalitat catalana (il Parlamento catalano, la cui presidenza è andata al socialista Pasqual Maragall, grazie all’appoggio degli indipendentisti dell’Esquerra republicana de Catalunya e dei postcomunisti di Initiativa per Catalunya), sulla Stampa appariva un’interessante analisi a firma di Enric Juliana, vicedirettore della Vanguardia di Barcellona. Ne riportiamo il finale: «E, proprio come succede in molti angoli del mondo dopo l’11 settembre, in Spagna due diversi modi di pensare sono sul punto di scontrarsi frontalmente: da una parte, il pensiero “neocon”, del quale Aznar è un importante esponente, che s’alimenta attraverso la polarizzazione, che non rifugge la contesa e tende a considerare qualsiasi accordo come segno di debolezza; dall’altra, la cultura politica della “Vecchia Europa” (socialdemocratica e cristiano-democratica), pronta a patteggiare, che guarda al federalismo ed è contraria agli scontri frontali. La “svolta” catalana, molto più che il terribile e sterile problema basco, è la chiave d’una situazione appassionante nella quale non è del tutto certo il lieto fine».





Riposo nella fuga in Egitto, particolare, Caravaggio, 
Galleria Doria Pamphili, Roma

Riposo nella fuga in Egitto, particolare, Caravaggio, Galleria Doria Pamphili, Roma

Papa/1
Quell’affermazione sorprendente: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi»

«In questa prima domenica del nuovo anno, la seconda dopo Natale, la liturgia ripropone alla nostra meditazione la stupenda pagina del Prologo del Vangelo di Giovanni.
“In principio” egli scrive “era il Verbo…” (Gv 1,1). Il termine greco è “Logos”, ma nella mente dell’apostolo il riferimento è alla “Sapienza”, che nell’Antico Testamento viene personificata come regolatrice del cosmo e della storia. “…E il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… Tutto è stato fatto per mezzo di lui” (Gv 1,1.3).
Ecco però l’affermazione sorprendente: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Proprio Giovanni, che fissa lo sguardo della fede sull’origine divina di Cristo, insiste con forza sulla realtà della sua Incarnazione. Accosta due termini apparentemente incompatibili: “Verbo” e “carne”. Sì! Gesù è vero Dio e vero uomo. È l’Unigenito Figlio di Dio, che Giovanni e gli altri Apostoli hanno “veduto”, “udito”, “toccato” (cfr. 1Gv 1,1-3). Nella sua umanità dimora tutta la pienezza della divinità (cfr. Col 2,9).
ýarissimi, guidati dall’evangelista Giovanni accostiamoci al mistero del Bambino di Betlemme, in cui Dio ha rivelato pienamente il suo volto. Sostiamo in silenzio con la Vergine Maria dinanzi al Verbo eterno che per noi si è fatto piccolo bambino. A quanti credono nel suo nome, Egli oggi come allora dà il “potere di diventare figli di Dio” (cfr. Gv 1,12). È questo il mistero e il dono del Natale!».
Con queste parole Giovanni Paolo II ha introdotto l’Angelus domenicale del 4 gennaio.


Papa/2
Buon anno ai grandi popoli dell’Oriente

«Ai grandi popoli dell’Oriente – soprattutto cinesi, vietnamiti e coreani –, che nei prossimi giorni celebreranno con gioia il capodanno lunare, assicuro la mia vicinanza e auguro di cuore serenità e prosperità». Così il Papa dopo aver recitato l’Angelus domenicale del 18 gennaio.


Cardinali/1
Etchegaray: il Natale e la meraviglia del bambino

«Natale è la festa più importante?». «Di gran lunga. Nessuno aveva mai visto Dio, e a Betlemme Maria, Giuseppe, dei pastori e dei Magi sono stati i primi a vederlo sotto le sembianze di un fragile neonato. Niente di più sconvolgente! Mi ricordo le parole del cosmonauta Armstrong: “L’importante non è che l’uomo abbia camminato sulla luna, ma che Dio in Gesù abbia camminato sulla terra”». «Di cosa ha più bisogno il mondo in questa vigilia di Natale?». «Di ritrovare un cuore di bambino che si apra alla vita e si meravigli di tutto». Sono alcuni passaggi di un’intervista concessa dal cardinale Roger Etchegaray alla Stampa, pubblicata il 21 dicembre.


Cardinali/2
Martini: il piccolo evento di Betlemme e l’Apocalisse

La Chiesa «intende ricordare con gratitudine il piccolo evento di Betlemme che, per chi crede, ha cambiato la storia del mondo e ci permette di guardare con fiducia anche ai momenti difficili della vita, in quanto illuminati e riscattati dal senso nuovo dato alle vicende umane dalla presenza del figlio di Dio. Ma non ci si limita al ricordo commemorativo. Si proclama la fiducia nella venuta di Colui che “tergerà ogni lacrima dai loro occhi”, per cui “non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno” (Ap 21,4) e si rinnova la speranza con la quale “noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2Pt 3,13). Per questo il grido dei primi cristiani, riportato nella pagina conclusiva dell’Apocalisse, era: “Vieni, Signore Gesù”». È un brano di un articolo che il cardinale Carlo Maria Martini ha scritto, in occasione del Natale, per la Repubblica del 24 dicembre.


Cardinali/3
Martino: gli smemorati del diritto internazionale

«Il Messaggio rileva come uno dei frutti più rilevanti del diritto internazionale sia stata, dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale, l’istituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, chiamata a “vegliare sulla pace e sulla sicurezza globali, a incoraggiare gli sforzi degli Stati per mantenere e garantire questi fondamentali beni dell’umanità” (n. 6), avendo quale cardine “il divieto del ricorso alla forza” (n. 6). Il Santo Padre rammenta agli smemorati che sono solo due le eccezioni a tale divieto: il diritto naturale alla legittima difesa, da esercitarsi con i criteri della necessità e della proporzionalità, nell’ambito delle Nazioni Unite; il sistema di sicurezza collettiva, “che assegna al Consiglio di sicurezza la competenza e la responsabilità in materia di mantenimento della pace, con potere di decisione e ampia discrezionalità” (n. 6)». È questo uno dei paragrafi del discorso letto il 16 dicembre dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, in occasione della presentazione del Messaggio pontificio per la 37a Giornata mondiale della pace, celebrata il 1° gennaio 2004.


Cardinali/4
Ruini: da giovane giocavo come ala per non far danni…

«Sono particolarmente legato» al cardinale Tarcisio Bertone «specialmente dopo che mi ha designato come centravanti; quando ero giovane venivo relegato sempre all’ala, per fare meno danni possibili…». Queste parole giocose sono state usate dal cardinale Camillo Ruini nel presentare la figura dell’arcivescovo di Genova, invitato a parlare nella Basilica di San Giovanni, insieme allo scrittore Gaspare Barbiellini Amidei, sul tema: “Di generazione in generazione, famiglia e trasmissione di valori”. L’incontro, che si è tenuto la sera del 20 gennaio, fa parte della serie “Dialoghi in cattedrale”. La battuta del cardinal vicario fa riferimento alla immaginaria “squadra della Chiesa” lanciata scherzosamente dal cardinale Bertone quando l’11 gennaio, in occasione della partita Sampdoria-Juventus, si è improvvisato cronista sportivo per la tv locale Telenord (insieme a Gianni Vasino, per anni volto noto di 90° minuto). Nell’occasione infatti il porporato, sollecitato dai giornalisti, ha disegnato una “formazione” di cardinali con Joseph Ratzinger allenatore, Angelo Sodano regista, Dionigi Tettamanzi terzino e Camillo Ruini centravanti…


Cardinali/5
Muore il cardinale Tzadua, gli ottant’anni di Korec

L’11 dicembre è venuto a mancare il cardinale etiopico Paulos Tzadua, 82 anni, dal 1977 al 1998 arcivescovo di Addis Abeba.
Il 22 gennaio ha compiuto ottant’anni il cardinale gesuita slovacco Jan Korec, dal 1990 vescovo di Nitra. In questa data quindi il Sacro Collegio risulta composto da 192 porporati, di cui 130 con diritto di voto in un eventuale conclave.
A febbraio sono poi tre i porporati che raggiungono l’ottantesimo genetliaco: il 5, l’indiano Simon Lourdusamy, il 21, l’italiano Silvano Piovanelli e il 29, il polacco Andrzej Deskur.


Santi/1
Lettera del Papa sulla dottrina mariana di san Luigi Maria Grignion de Montfort. San Giovanni di Avila prossimo dottore della Chiesa?

Il 13 gennaio è stata resa pubblica una lettera scritta da Giovanni Paolo II in occasione del 160° anniversario della pubblicazione del Trattato della vera devozione alla Santa Vergine di san Luigi Maria Grignion de Montfort. «La dottrina di questo santo» ha sottolineato il Papa «ha esercitato un influsso profondo sulla devozione mariana di molti fedeli e sulla mia propria vita».
Dopo questa lettera sembra comunque sfumare l’ipotesi che san Luigi Maria possa essere proclamato dottore della Chiesa come pure era stato, anche autorevolmente, auspicato.
In pole position per diventare dottore della Chiesa è invece san Giovanni di Avila, vissuto tra il 1500 e il 1569, amico di santa Teresa d’Avila, di san Giovanni di Dio, e di san Francesco Borgia. San Giovanni di Avila, che è considerato uno dei teologi di riferimento del Concilio di Trento, è stato canonizzato nel 1970, è patrono del clero secolare spagnolo, e la causa per promuoverlo dottore della Chiesa è stata promossa dall’episcopato spagnolo (Cee). Secondo rappresentanti della Cee citati dall’agenzia stampa cattolica Aciprensa del 16 gennaio, la causa introdotta per dichiarare san Giovanni di Avila dottore della Chiesa «sarebbe molto prossima alla approvazione definitiva».


Santi/2
Carlo d’Asburgo verso gli altari. Isabella di Castiglia no

Il 20 dicembre sono stati promulgati i decreti riguardanti i miracoli attribuiti all’intercessione di quattro beati, tra cui Gianna Beretta Molla, e di sette servi di Dio, tra cui Carlo I d’Austria, nonché quelli per il riconoscimento delle virtù eroiche di sette servi di Dio. Si prevede che nel corso del 2004 Carlo d’Asburgo possa essere beatificato.
Non sembra invece vicino il giorno in cui Isabella di Castiglia, la cattolicissima fondatrice della monarchia spagnola, potrà salire all’onore degli altari. Nonostante quest’anno ricorrano i cinquecento anni dalla sua morte. La Santa Sede infatti sul caso Isabella sembra intenda muoversi con somma prudenza, per un duplice motivo. Intanto a favore di questa beatificazione non c’è l’unanimità dell’episcopato spagnolo (i presuli baschi e catalani non sembra siano favorevoli). E poi il ricordo della cacciata degli ebrei e dei mori dal suolo iberico, attuata proprio durante il regno di Isabella, potrebbe creare problemi col mondo islamico ed ebraico.


Salesiani/1
Don dal Covolo postulatore generale dei Salesiani

Il 10 dicembre è stata annunciata la nomina di don Enrico dal Covolo a nuovo postulatore generale dei Salesiani. Lo ha nominato il rettor maggiore, don Pascual Chávez, al posto di don Pasquale Liberatore, scomparso improvvisamente a fine ottobre. Don dal Covolo, 53 anni, veneto, è sacerdote dal 1979. Dal 1986 è docente nella facoltà di Lettere cristiane e classiche dell’Università Pontificia Salesiana e in questi anni ha prestato il suo servizio come consultore presso la Congregazione per il culto divino e presso la Congregazione per la dottrina della fede. Don dal Covolo è stato nominato per un periodo determinato, con il compito di portare avanti le cause in corso e altre eventuali pratiche urgenti in questo settore, rimanendo nel contempo inserito nell’Università Salesiana. Fra le cause che don dal Covolo “eredita” da don Liberatore c’è quella di papa Giovanni Paolo I. A questo proposito don Enrico ricorda con piacere che suo zio paterno, monsignor Antonio dal Covolo, fu compagno di studi teologici di Albino Luciani, il quale, oltretutto, era grande amico di famiglia.


Salesiani/2
Laurea honoris causa al governatore Fazio

Il governatore di Bankitalia Antonio Fazio ha ricevuto la laurea honoris causa in Teologia morale sociale nella Università Pontificia Salesiana. La cerimonia si è svolta il 13 dicembre. Presenti i cardinali Roger Etchegaray, Agostino Cacciavillan e Antonio María Javierre Ortas, nonché Cesare Geronzi, presidente di Capitalia. Come canto iniziale è stato scelto un mottetto del XVI secolo: Estote fortes in bello et pugnate. Prima di pronunciare la sua lezione dottorale su “Economia e scienze morali” Fazio ha ricordato la figura del salesiano don Domenico Villani, cui – ha detto il governatore – «debbo molto» come «consigliere spirituale e culturale».


Crisi Parmalat/1
Il vescovo di Parma

«Oggi non possiamo far finta che la crisi Parmalat non esista o che sia fuori dalla Chiesa». Parole di monsignor Silvio Cesare Bonicelli, vescovo di Parma, durante l’omelia della messa celebrata a Collecchio. L’intervento del presule è stato riportato dalla Repubblica del 19 gennaio.


Crisi Parmalat/2
Ruini alla Cei

In un articolo a firma di Leonardo Zega, pubblicato in prima pagina dalla Stampa del 20 gennaio, sono state riprese alcune dichiarazioni di autorevoli esponenti della Chiesa sulla vicenda Parmalat, in particolare le parole del vescovo di Parma e del cardinale Camillo Ruini, il quale ha sottolineato come «amare sorprese di questo genere spingono con forza a riscoprire il valore dell’etica, non semplicemente come un fattore esterno alle attività economiche, ma come condizione intrinseca di un loro sano e costruttivo svolgimento». L’articolo conclude: «La Chiesa italiana ha dimostrato di essere vigile e attenta a un fenomeno degenerativo che pesa fortemente sulla vita e sul morale dei cittadini. Riparando anche a qualche incolpevole “distrazione”. C’è stato un tempo in cui il cavalier Tanzi era da tutti, clero compreso, cordialmente riverito. Ma chi poteva sapere, se persino i controllori deputati, lo stesso Tanzi e i suoi più stretti collaboratori dichiarano di non essersi mai resi conto di nulla?».


Crisi Parmalat/3
La barca di Göring

«Dicono che appartenesse a Hermann Göring, e che dopo la guerra fu portata negli Usa come bottino di guerra. Dicono che il nome, Te Vega, sia stato ispirato dalla moglie svedese del feldmaresciallo nazista. Raccontano anche che non porti fortuna». Così Repubblica del 7 gennaio parlava della barca acquistata da Calisto Tanzi.


Italia/1
Caffarra arcivescovo di Bologna al posto di Biffi

Il 16 dicembre Carlo Caffarra è sato nominato arcivescovo di Bologna al posto del cardinale Giacomo Biffi che ha compiuto 75 anni lo scorso 13 giugno. Caffarra ha 65 anni, è originario di Busseto (la patria di Giuseppe Verdi), ed è sacerdote dal 1961. Esperto in dottrina morale del matrimonio e in temi di bioetica legati alla procreazione, nel 1974 Paolo VI lo chiamò a far parte della Commissione teologica internazionale dove rimase poi per due mandati quinquennali. Nel 1981 papa Wojtyla lo mise alla guida del neonato Pontificio istituto “Giovanni Paolo II” per gli studi su matrimonio e famiglia, e nel 1995 lo nominò arcivescovo di Ferrara-Comacchio, incarico che ha conservato fino alla nomina a Bologna. È uno dei rari ecclesiastici ad avere un sito web a lui dedicato - www.caffarra.it - da cui i suoi fan diffondono le sue omelie e gli altri interventi.
Nel commentare la sua nomina è stato notato che l’arcidiocesi di Ferrara dichiara di avere ben quaranta seminaristi maggiori, una cifra notevole, soprattutto se paragonata alle dimensioni della diocesi (276mila fedeli): basti pensare che Bologna (919mila fedeli) ne dichiara 34.


Italia/2
Menichelli arcivescovo di Ancona, Pascarella coadiutore a Pozzuoli

L’8 gennaio Edoardo Menichelli, 64 anni, è stato nominato arcivescovo di Ancona-Osimo. Menichelli, che è originario della provincia di Macerata, era dal 1994 arcivescovo di Chieti-Vasto, e in precedenza aveva lavorato nella Curia romana come officiale della Segnatura apostolica e della Congregazione per le Chiese orientali, dove, tra l’altro, era stato segretario particolare del cardinale Achille Silvestrini.
Il 10 gennaio Gennaro Pascarella, 56 anni, di Cervino (Ce), è stato nominato vescovo coadiutore di Pozzuoli. Ordinato sacerdote nel 1974, dal 1998 era vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia.


Arabia
Nominato ausiliare per monsignor Gremoli

Il 20 dicembre il cappuccino svizzero Paul Hinder, 61 anni, è stato nominato vescovo ausiliare per il vicariato apostolico d’Arabia. Affiancherà il titolare del vicariato, il cappuccino toscano Giovanni Bernardo Gremoli, 77 anni, ad Abu Dhabi dal 1975. Hinder dopo aver svolto la sua attività pastorale nel suo Paese d’origine, tra il 1993 e il 2000 è stato vicepresidente dei Capuchin Friars International e dal 2001 è definitore generale del suo ordine.


Santa Sede/1
De Paolis segretario della Segnatura, Di Mauro delegato all’Apsa

Il 30 dicembre lo scalabriniano Velasio de Paolis, 68 anni, originario di Sonnino (Latina), è stato nominato segretario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica. Prende il posto di Francesco Saverio Salerno, che aveva compiuto 75 anni lo scorso 27 agosto. De Paolis, sacerdote dal 1961, dottorato in Diritto canonico alla Gregoriana e laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, dal 1971 insegna alla Gregoriana e dal 1987 anche all’Urbaniana dove dal 1998 è decano della facoltà di Diritto canonico. È consultore di numerosi dicasteri della Curia romana.
Il 2 gennaio monsignor Vincenzo Di Mauro, 52 anni, monzese, è stato nominato delegato della sezione ordinaria dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede. Di Mauro, sacerdote dal 1976, laureato in Lettere, è stato capo ufficio al Pontificio consiglio per i laici dal 1995 al 1998, quando è diventato parroco di Santa Maria del Caravaggio a Milano.


Santa Sede/2
Stiglitz nominato membro dell’Accademia delle scienze sociali

Il 20 dicembre Joseph Stiglitz, 60 anni, professore di Economia alla Columbia University, è stato nominato membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze sociali. Stiglitz è stato presidente dei consiglieri economici del presidente Usa Bill Clinton dal 1993 al 1997, nonché vicepresidente degli economisti della Banca mondiale dal 1995 al 2000. Nel 2001 ha ricevuto il Premio Nobel per l’economia.


Diplomazia/1
Ucciso l’arcivescovo Courtney, nunzio in Burundi. Al suo posto nominato Gallagher

Il 29 dicembre è stato ucciso l’arcivescovo irlandese Michael Aidan Courtney, nunzio in Burundi. Stava tornando nella capitale Bujumbura quando la jeep dove viaggiava è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco che lo hanno ferito mortalmente. Courtney era nunzio nel Paese africano dal 2000. Lo stesso giorno della sua morte in Segreteria di Stato vaticana era arrivato il gradimento ufficiale delle autorità dell’Avana per la sua nomina a nunzio a Cuba.
È la prima volta, almeno in epoca moderna, che un nunzio subisce una morte violenta. Nel passato è successo che venisse espulso o pesantemente malmenato, come avvenne, ad esempio, all’inizio degli anni Novanta ad Haiti all’allora nunzio Giuseppe Leanza.
Il 22 gennaio è stato annunciato il nome del successore di Courtney. Si tratta di Paul Richard Gallagher, 50 anni compiuti il giorno successivo alla nomina, nato a Liverpool in Gran Bretagna, che contestualmente è stato elevato alla dignità arciepiscopale. Sacerdote dal 1977, nel 1984 è entrato nel servizio diplomatico vaticano e ha svolto la sua attività in Tanzania, Uruguay, Filippine e nella Sezione rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Dal 2000 era osservatore permanente presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo.


Diplomazia/2
Causero nunzio nella Repubblica Ceca, Moliner in Etiopia e Gibuti

Il 10 gennaio l’arcivescovo Diego Causero è stato nominato nunzio apostolico nella Repubblica Ceca. Causero, 64 anni, friulano, è sacerdote dal 1963 ed è entrato nel servizio diplomatico vaticano nel 1973 lavorando nelle rappresentanze pontificie di Nigeria, Spagna, Siria, Australia, Ginevra (Onu), Albania. Nel 1993 è stato promosso arcivescovo e nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Congo. Dal 1999 era rappresentante pontificio in Siria.
Il 17 gennaio l’arcivescovo Ramiro Moliner Inglés, 63 anni, spagnolo, è stato nominato nunzio apostolico in Etiopia e in Gibuti e delegato apostolico in Somalia. Entrato nel servizio diplomatico nel 1973, ha svolto la sua attività nelle nunziature di Nuova Zelanda, Ecuador, Costa Rica, Brasile, Uruguay, Sudan e Gran Bretagna. Nel 1993 è stato promosso arcivescovo e nunzio apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone. Dal ’97 era rappresentante pontificio in Guatemala. È da notare il fatto che fino a questa nomina la carica di delegato apostolico in Somalia era associata a quella di nunzio in Sudan.


Diplomazia/3
Nuovi ambasciatori di Paraguay, Repubblica Dominicana, Costa d’Avorio e Indonesia

Il 9 dicembre ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore del Paraguay presso la Santa Sede. Si tratta di Marcos Martinez Mendieta, 64 anni, in carriera diplomatica dal 1967, già rappresentante in Usa e Germania e dal 2001 viceministro degli Affari esteri.
Il 15 dicembre è stata la volta del nuovo ambasciatore della Repubblica Dominicana, Carlos Rafael Conrado Marion-Landais Castillo, 63 anni, docente universitario, dal 1999 gerente del programma di costruzione di scuole elementari del suo Paese.
Il 10 gennaio hanno consegnato le credenziali i nuovi ambasciatori di Costa d’Avorio e Indonesia. Il nuovo rappresentante del Paese africano è Kouamé Benjamin Konan, 54 anni, diplomatico di carriera, negli ultimi quattro anni primo consigliere di ambasciata in Sudafrica. Quello asiatico è invece Bambang Prayitno, 58 anni, anche lui diplomatico di carriera, nell’ultimo triennio ministro di ambasciata in Austria.
C’è da aggiungere poi che il 12 dicembre hanno presentato le lettere credenziali quattro ambasciatori presso la Santa Sede che non risiederanno nell’Urbe. Si tratta dei nuovi rappresentanti della Danimarca (Birger Dan Nielsen, 60 anni, residente in Svizzera), Singapore (Walter Woon, 47 anni, Belgio), Qatar (Mohammad Jaham Abdulaziz Al-Kawari, 45 anni, Francia), Estonia (Priit Kolbre, 47 anni, residente in patria).


Diplomazia/4
Balboni Acqua nuovo ambasciatore d’Italia

Il 9 gennaio ha presentato al Papa le lettere credenziali il nuovo ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Si tratta di Giuseppe Balboni Acqua, 63 anni, marchigiano di Osimo, diplomatico di carriera, sposato con due figli. Dal 1993 al 1997 è stato ambasciatore a Varsavia. A questo proposito il nuovo ambasciatore nel suo discorso ha detto: «Ho un ricordo indelebile di quella missione diplomatica, della ricchezza di fervore cristiano del popolo polacco, del generoso impegno pastorale delle numerose autorità ecclesiastiche che ho avuto modo di incontrare e della grande dedizione al bene comune delle autorità civili nazionali e locali».


Diplomazia/5
Modifica della convenzione monetaria Italia-Santa Sede

Il 22 dicembre si è effettuato alla Farnesina lo scambio di note sulla modifica della convenzione monetaria tra l’Italia, per conto dell’Unione europea, e lo Stato della Città del Vaticano, firmata a Roma nel dicembre 2000. La modifica consente alla Santa Sede di aumentare il contingente di euro (da 670mila ad un milione) con la propria effigie rispetto al quantitativo fissato tre anni fa.


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