Rubriche
tratto dal n.03 - 2001


BENIGNI

«Piovanelli e Antonelli fanno anche rima, quindi c’è una continuità»


"Ringrazio Piovanelli perché mi ha portato all’Oscar; a lui e ad Antonelli farò vedere il mio Pinocchio". Così Roberto Benigni, in una intervista a Radio toscana network il 21 marzo, quando è stata ufficializzata la nomina di Ennio Antonelli a nuovo arcivescovo di Firenze al posto del dimissionario Silvano Piovanelli. Benigni ha ricordato con emozione la proiezione del suo film La vita è bella davanti al cardinale e al clero fiorentino, il 9 marzo 1998 (cfr. 30Giorni, n. 3, marzo 1998). Un incontro che lo avrebbe portato a proiettare il film al Papa e a vincere l’Oscar. "Sono rimasto veramente avvinghiato dall’affetto del cardinale" ha detto Benigni "perché ha dato al film una luminescenza e uno scintillio che gli ha aperto la strada della bellezza". "Ho sempre presente Piovanelli" ha detto ancora l’attore toscano "e dove io vado lui mi illumina; ho verso di lui un grande afflato evangelico che se ce l’avessi qui accanto gli darei tutti i baci che ci ho. Non vedo l’ora di conoscere Antonelli a cui do un bacio strepitoso; mi hanno detto che è straordinario. E poi Piovanelli e Antonelli fanno anche rima, quindi c’è una continuità". Benigni ha poi promesso che farà "vedere a tutti e due Pinocchio". "Prima" ha spiegato "lo farò vedere a Piovanelli, poi ad Antonelli. Però se Antonelli lo vuol vedere prima, parola di Pinocchio, allora glielo faccio vedere".




VESCOVI ITALIANI

Betori nuovo segretario generale della Cei


Il 5 aprile monsignor Giuseppe Betori è stato nominato nuovo segretario generale della Conferenza episcopale italiana al posto di Ennio Antonelli, neoarcivescovo di Firenze. Betori, 54 anni appena compiuti, umbro come Antonelli, dal ’96 era sottosegretario della Cei. Betori è stato contestualmente elevato alla dignità episcopale, come vescovo titolare di Falerone.
Betori è sacerdote dal 1970, nell’80 ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto Biblico. Negli anni Ottanta ha collaborato con l’Ufficio catechistico nazionale nella stesura dei catechismi dei giovani, dei ragazzi e degli adulti. Dall’85 al ’90 è stato membro del Comitato per gli istituti di Scienze religiose della Cei e tra il ’91 e il ’96 ha diretto l’Ufficio catechistico nazionale e ha seguito in modo particolare la pubblicazione definitiva dei volumi del Catechismo per la vita cristiana (bambini, giovani, adulti), il secondo convegno nazionale dei catechisti, l’elaborazione di diverse note pastorali, le problematiche dell’insegnamento della religione cattolica, il coordinamento della segreteria generale del convegno ecclesiale di Palermo, lo sviluppo del “progetto culturale”. È stato anche vicepresidente del Comitato italiano che ha seguito lo svolgimento della XV Giornata mondiale della gioventù, celebrata a Tor Vergata nell’agosto 2000.
Nella sua prima dichiarazione Betori, dopo aver ringraziato il Papa, il cardinale Camillo Ruini e l’arcivescovo Antonelli, ha detto: «A tutti i vescovi italiani porgo un cordiale e fraterno saluto. Mi legano a loro molteplici vincoli di stima e amicizia, cresciuti nel corso della mia attività ormai decennale nella Segreteria della Cei. Fin d’ora voglio assicurare di sentirmi al servizio di ciascuno e di tutta la Conferenza, per contribuire, per quanto spetta alla mia funzione, alla costruzione dello spirito collegiale e della comunione pastorale. In questo servizio so di poter contare sul contributo di tutti i responsabili e collaboratori degli uffici e servizi della Segreteria generale, che ringrazio per il sostegno che sono certo continueranno ad assicurare».





POLONIA

Niente diretta dell’Angelus papale, meglio il campione di sci


«Meglio il campione polacco di salto dal trampolino con gli sci, Adam Malysz, che il Papa: e così, per accontentare i fans dello sportivo che domani si esibirà nella gara di Obersdorf in Germania, il primo canale della televisione pubblica polacca ha annullato il consueto appuntamento in diretta con l’Angelus di Giovanni Paolo II. A divulgare la notizia sono stati i vaticanisti polacchi a Roma, richiamati domani al lavoro per coprire, su radio e giornali, le parole domenicali del Papa. È la prima volta da sette anni a questa parte che salta un Angelus di Giovanni Paolo II. Evidentemente anche per la cattolica, ma ormai secolarizzata, Polonia, l’audience è l’audience, e il giovane campione Malysz polarizza da tempo l’entusiasmo nazionale. A lui, si osserva, i mass media polacchi dedicano ormai una copertura degna dei viaggi papali in patria». Dal servizio vaticano dell’Ansa del 3 marzo.




LEFEBVRIANI

Continuano le trattative col Vaticano


La mattina del 22 marzo, il portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls, in risposta alle molte domande dei giornalisti ha dichiarato: «Posso confermare che vi sono stati contatti formali tra Santa Sede e Fraternità San Pio X. Questi contatti, voluti dal Santo Padre, sono ancora in corso. Per il momento non ho altre informazioni». Nel pomeriggio dello stesso 22 marzo il Papa ha presieduto una riunione dei cardinali capi dicasteri della Curia romana. La notizia è stata data dalla sala stampa della Santa Sede il giorno dopo, senza però specificare che all’ordine del giorno c’era proprio la questione lefebvriana. A quanto si è appreso, la maggioranza dei capi dicastero sembrava favorevole a proseguire nel dialogo; perplessità sono state manifestate dai cardinali Zenon Grocholewski (prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica), Mario Francesco Pompedda (presidente della Segnatura apostolica), Walter Kasper (presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani). Contro le trattative ha fatto sentire la sua voce il cardinale di Bordeaux, Pierre Eyt, con un comunicato titolato Non tutto è negoziabile. Note critiche sono giunte dalle riviste cattoliche progressiste Il Regno (15 marzo), che ha ricordato il parere negativo sulla ipotesi di accordo tra lefebvriani e Santa Sede dell’88 espressa dall’allora vescovo di Lugano Eugenio Corecco, e il National Catholic Reporter (30 marzo). Meno incline al dialogo sembra essere anche uno dei quattro vescovi lefebvriani, lo statunitense Richard Williamson, ex anglicano.





Papa/1
Ai parroci romani: attenti a competizione e carrierismo

"All’interno del presbiterio ciascuno è chiamato a considerare l’altro "uno che mi appartiene" e a vedere anzitutto ciò che di positivo c’è nel confratello, per accoglierlo e valorizzarlo come "un dono per me", "respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, gelosie" (Novo millennio ineunte)". Così il Papa il 1� marzo nel suo discorso ai parroci romani, che ogni anno vengono ricevuti prima di Pasqua. È la terza volta nel giro di pochi mesi che il Papa mette in guardia il mondo ecclesiastico da "competizione" e "carrierismo".

Papa/2
Avvenire: la Cia previde il ruolo di Wojtyla

L’elezione di un papa polacco era "estremamente preoccupante per Mosca", perché avrebbe reso "ancora più difficile" l’obiettivo di tenere Varsavia nel sistema delle alleanze sovietiche. La presenza di Karol Wojtyla in Vaticano avrebbe "contribuito ad aumentare il nazionalismo nell’Europa orientale" e a quel punto frenare le spinte della Polonia verso l’Occidente sarebbe diventato quasi impossibile. È questa la previsione contenuta in uno degli 859 documenti segreti della Cia resi pubblici il 9 marzo nel corso di una conferenza alla Princeton University dedicata alle analisi di intelligence sull’Urss durante la guerra fredda. In Italia la notizia è stata riportata da Avvenire del giorno dopo. "Il documento sull’impatto di Giovanni Paolo II" ha scritto il quotidiano della Cei "risale al 1978, subito dopo la sua elezione, e bisogna ammettere che previde bene gli sviluppi futuri".

Papa/3
Record: 233 nuovi beati nella cerimonia dell’11 marzo

L’11 marzo Giovanni Paolo II ha beatificato 233 cristiani uccisi nel 1936 durante la guerra civile spagnola: si è trattato del numero più alto di nuovi beati mai proclamato nella storia della Chiesa. Complessivamente papa Wojtyla ha proclamato 1.227 nuovi beati (di cui 989 martiri) e 447 nuovi santi (di cui 401 martiri).

Nomine/1
Antonelli nuovo arcivescovo di Firenze

Il 21 marzo sono state accettate le dimissioni del cardinale Silvano Piovanelli, 77 anni, da arcivescovo di Firenze. Gli succede Ennio Antonelli, umbro, 65 anni a dicembre, dal ’95 segretario generale della Cei. In precedenza Antonelli era stato vescovo di Gubbio (’82-88) e arcivescovo di Perugia (’88-95).


Nomine/2
Terzo mandato quinquennale per Ruini alla guida della Cei

Il 6 marzo papa Wojtyla ha confermato il cardinale Camillo Ruini per il terzo quinquennio consecutivo alla guida della Conferenza episcopale italiana. Finora nessuno aveva raggiunto i dieci anni di presidenza Cei. Si tratta di un record. Ruini, emiliano, 70 anni, vescovo ausiliare di Reggio Emilia nell’83, tre anni dopo è stato nominato segretario generale della Cei. Nel ’91 è diventato vicario generale di Roma, presidente della Cei, ed è stato creato cardinale.


Nomine/3
Australia: Pell nuovo arcivescovo di Sydney

Il 26 marzo sono state accettate le dimissioni del cardinale Edward Bede Clancy, 78 anni a dicembre, da arcivescovo di Sydney. Al suo posto è stato nominato George Pell, 60 anni, dall’87 ausiliare e dal ’96 arcivescovo di Melbourne. Pell è molto noto in patria e anche in Vaticano per la sua impostazione tradizionalista. È anche membro della Congregazione per la dottrina della fede.


Cardinale Pujats
Il contributo della Chiesa lettone alla Chiesa universale

""Quale contributo la Chiesa cattolica che è in Lettonia può offrire alla Chiesa universale?". "La vita liturgica della nostra Chiesa ha caratteristiche peculiari. Celebriamo l’eucarestia su altari rialzati come fossero il trono di Dio. Come espressione del timore reverenziale di fronte a Dio, i fedeli non prendono l’ostia in mano, ma ricevono la santa comunione in ginocchio. I fedeli che si comunicano spesso, si confessano con altrettanta frequenza in modo individuale. I sacerdoti siedono ogni giorno nel confessionale a lungo, soprattutto prima della santa messa e attendono i penitenti. Ad esempio, la domenica giungono a Riga molti penitenti. Un sacerdote esperto mi ha detto: ‘Quando la persona ha confessato il suo peccato, subito anela a Dio’. Il sacramento della penitenza è molto sentito dalla nostra gente"". Dall’intervista al neocardinale lettone Janis Pujats dell’Osservatore Romano del 3 marzo, a firma di Giampaolo Mattei.


Sinodo
A ottobre quello sui vescovi, scelti i coordinatori

Il 15 marzo sono stati pubblicati i nomi dei collaboratori che guideranno il sinodo dei vescovi, in programma in Vaticano dal 30 settembre al 27 ottobre. Presidenti delegati sono tre neocardinali: il bresciano Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazioni per i vescovi; l’ivoriano Bernard Agré, arcivescovo di Abidjan; l’indiano Ivan Dias, arcivescovo di Bombay. Un altro neoporporato, l’arcivescovo di New York Edward M. Egan, sarà il relatore generale. Segretario generale del sinodo, sul tema "Il vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo", sarà il salentino Marcello Semeraro, 54 anni a dicembre, dal ’98 vescovo di Oria e in precedenza vicario episcopale a Lecce e ordinario di Teologia alla Pontificia Università Lateranense.


Iran
Visita ufficiale di Tauran

Dal 3 all’8 marzo l’arcivescovo Jean-Louis Tauran, "ministro degli Esteri" vaticano si è recato in visita ufficiale in Iran, dove è stato ricevuto dal suo omologo di Teheran e dal presidente Khatami. "Dopo la guerra del Golfo" ha precisato Tauran in una intervista alla Radio vaticana del 10 marzo "si è recata in Iran una missione umanitaria guidata dal cardinale [Roger] Etchegaray. La visita però si è svolta a un livello inferiore rispetto a quello attuale, in quanto il cardinale Etchegaray non fu allora ricevuto dalle massime autorità dello Stato. La mia è stata indubbiamente una missione a carattere diplomatico. È la prima volta da quando abbiamo rapporti diplomatici con l’Iran, dal 1953, che qualcuno della Segreteria di Stato si è recato a Teheran. Si tratta quindi di un evento importante, di un segno positivo". Riguardo alla situazione in cui si trova la piccola comunità cattolica iraniana, Tauran ha spiegato: "Per quanto riguarda la libertà religiosa direi che essa gode di libertà di culto. È proprio questo il punto che ho affrontato nei miei colloqui con le personalità iraniane: bisogna passare dalla libertà di culto a quella religiosa; dalla dimensione puramente liturgica alla dimensione sociale della fede, poiché la fede ha sempre una dimensione sociale. Anche il problema dello statuto giuridico è stato affrontato nelle mie conversazioni. Ora le due diplomazie devono mettersi al lavoro per trovare soluzioni concrete ai problemi di tutti i giorni".

Usa
Aperto a Washington il Centro culturale Giovanni Paolo II, costato 65 milioni di dollari

Il 21 e 22 marzo si sono svolte a Washington le cerimonie di inaugurazione del Pope John Paul II Cultural Center. Si tratta di un edificio, in parte museo, in parte centro studi, in parte luogo dove immergersi in vari aspetti della cultura cattolica e nell’opera di papa Wojtyla. È, ha scritto L’Osservatore Romano, un "progetto-pilota che vuole essere il "Beaubourg" della Chiesa cattolica nel cuore della capitale cosmopolita". Il complesso, costato 65 milioni di dollari, è stato ideato e realizzato dal cardinale statunitense-polacco Adam J. Maida, arcivescovo di Detroit. All’inaugurazione era presente anche il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. Così L’Osservatore Romano del 24 marzo ha descritto il suo discorso: "Applauditissimo era l’intervento del presidente Bush, il quale ripercorreva gli anni del pontificato di Giovanni Paolo II e le sue visite nei vari continenti, per ribadire con forza come questo Papa, apostolo della riconciliazione tra i popoli ed instancabile promotore della giustizia tra le nazioni, merita amore e riconoscenza da parte di tutti gli uomini della terra per l’opera che quotidianamente svolge in favore della vita e e dei diritti umani. "Questo non è un Papa venuto dalla Polonia, è un Papa che è venuto dalla Galilea" — diceva tra gli applausi, dopo aver ricordato il primo viaggio pontificio in Polonia nel 1979 ed il successivo collasso dell’imperialismo comunista. Questo Papa — rilevava il presidente Bush — ha segnato la storia del nostro tempo e tutti dobbiamo essergli riconoscenti e grati per il suo coraggio e per la sua azione profetica in favore dei popoli oppressi e in favore della giustizia nel mondo".


Curia/1
Dewane (Usa) sottosegretario a Giustizia e pace

Il 22 marzo lo statunitense Frank J. Dewane, 51 anni, è stato nominato sottosegretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Dal ’95 era officiale del Pontificio Consiglio "Cor Unum", in precedenza aveva prestato servizio presso la missione permanente della Santa Sede presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Curia/2
Nominato nuovo protonotario apostolico

Il 15 marzo monsignor Renzo Civili, umbro, 75 anni a giugno, è stato nominato protonotario apostolico di numero partecipanti. I "protonotari apostolici di numero partecipanti", normalmente sette, sono in pratica i notai della Santa Sede, con l’incarico di controfirmare i documenti pontifici, come bolle, nomine, beatificazioni e credenziali. Civili è stato dall’88 ad oggi "prelato uditore" (giudice) della Rota Romana.

Diplomazia/1
Monsignor Boccardi rappresentante presso gli uffici Onu di Vienna

Il 24 marzo monsignor Leo Boccardi, molisano, 48 anni, finora in forza presso la seconda sezione della Segreteria di Stato, è stato nominato rappresentante permanente della Santa Sede presso alcuni organismi internazionali e Onu con sede a Vienna (Aiea, Osce, Ctbto, Onudi). Prende il posto del francese Dominique Rézeau, che va a prestare servizio in Segreteria di Stato.


Diplomazia/2
Litvin nuovo rappresentante della Federazione russa in Vaticano

Il 31 marzo Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza il nuovo rappresentante della Federazione russa presso la Santa Sede. Si tratta di Vitaly Litvin, 57 anni, diplomatico di carriera. Litvin è stato ricevuto anche dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Angelo Sodano. Non essendoci ancora pieni rapporti diplomatici tra Vaticano e Mosca non c’è stato lo scambio di discorsi che avviene di solito tra il Papa e un nuovo ambasciatore. Né la sala stampa della Santa Sede ha rilasciato un comunicato. Il giorno prima l’agenzia Ansa aveva battuto la notizia che il 24 marzo il viceministro degli Esteri Aleksandr Avdeiev, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, aveva assicurato: "Su richiesta della Chiesa ortodossa russa" il Ministero degli Esteri, tramite la rappresentanza della Federazione presso il Vaticano e quella del Vaticano a Mosca, "ha fatto presenti alla Santa Sede le nostre preoccupazioni in relazione alla preparazione della visita del Papa in Ucraina". La visita pontificia è prevista per fine giugno.


Inglesi
Gli anglicani vogliono l’intercomunione: i leader sono furibondi e Blair si appella a Gesù

Il divieto assoluto, più volte ribadito ai fedeli cattolici, di ricevere la comunione nelle chiese anglicane costituisce "un affronto ecumenico, teologico e pastorale". Lo affermano, nella prefazione a un documento sull’eucaristia (The Eucharist: Sacrament of unity), dei vescovi anglicani inglesi, i numeri uno e due della gerarchia anglicana, ovvero l’arcivescovo di Canterbury, George Carey, e quello di York, David Hope. Il documento, presentato il 21 marzo, ha avuto una larga eco sulla stampa inglese del giorno dopo; il Times ha definito i vescovi anglicani "furibondi" e "arrabbiati" per l’atteggiamento della Chiesa cattolica sulla comunione. Il 28 marzo una nuova biografia di Tony Blair ha rivelato quello che il premier inglese, anglicano, replicò all’allora primate cattolico, cardinale Basil Hume, che gli aveva vietato di fare la comunione assieme alla moglie e ai figli di fede cattolica. Se il mio fare la comunione è un motivo di imbarazzo per la Chiesa cattolica — scrisse — in futuro mi asterrò dal prenderla. Tuttavia — concluse Blair lamentandosi che in questo modo non avrebbe potuto condividere fino in fondo il momento religioso assieme alla sua famiglia — "mi chiedo che cosa Gesù ne avrebbe pensato".


Sant’Egidio
Riccardi torna in Mozambico

I primi di marzo il professore Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, si è recato in Mozambico. Il tour è stato ampiamente pubblicizzato sulle colonne di Avvenire con due servizi (7 e 8 marzo). Il quotidiano della Cei ha spiegato che il viaggio a Maputo è stato richiesto personalmente dal presidente Joaquim Chissano per cercare di rivitalizzare gli accordi di pace, firmati a Roma nel ’92 proprio nella sede di San?’Egidio tra il Frelimo al potere e la Renamo all’opposizione.


Spagna
Il Partito popolare di Valencia riconosce le coppie gay

Il 28 marzo i deputati del Partito popolare (Pp) della regione di Valencia hanno approvato, compatti, una legge che riconosce le unioni delle coppie di fatto sia etero che omosessuali. Il Pp di José Maria Aznar controlla dal ’96 con la maggioranza assoluta le Cortes Valencianas. L’arcivescovo di Valencia, Augustín García-Gasto Vicente, e quello di Segorbe-Castellón de la Plana, Juan Antonio Reig Pla avevano tuonato contro la legge approvata. Senza successo. La Conferenza episcopale spagnola ha definito "deplorevole" l’esempio del Pp valenciano.


Libri/1
Pubblicati gli atti del convegno su "I figli: famiglia e società nel nuovo millennio"

La Libreria Editrice Vaticana ha mandato in stampa gli atti del congresso internazionale che il Pontificio Consiglio per la famiglia, presieduto dal cardinale Alfonso López Trujillo, ha dedicato lo scorso autunno al tema "I figli: famiglia e società nel nuovo millennio" (376 pp., lire 38mila).

Libri/2
Presentato uno studio stilistico-lessicale sulle encicliche degli ultimi cinque papi

È stato presentato il 27 marzo scorso, presso la Pontificia Università Gregoriana, il volume Alcune analisi statistiche delle encicliche papali, edito dalla Libreria Editrice Vaticana e contenente una accurata ricerca statistico-lessicale di Bruno Bisceglia s.j., ingegnere elettronico collaboratore del Cnr, e di Alfredo Rizzi, matematico professore ordinario di Teoria dell’inferenza statistica presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Lo studio analizza il lessico delle encicliche pubblicate dagli ultimi cinque papi, esaminate nella loro versione in lingua italiana. È stato sottolineato da padre Roberto Busa, che ha introdotto la presentazione, come questo tipo di documento, l’enciclica, debba essere considerato, più che opera "d’autore" (con tutto quel che ne consegue per l’analisi terminologica del linguaggio), il risultato di più mani e revisioni; è dunque valida la scelta di esaminare una traduzione (quella italiana), poiché l’accento va posto soprattutto sui contenuti concettuali del documento e non sulla forma delle singole espressioni.
Il volume non presenta conclusioni: queste, è stato sottolineato, sono affidate ai numeri e all’interpretazione che di essi potrà essere fornita da chi utilizzerà i dati: a breve infatti sarà disponibile l’intera ricerca su Cd-rom, e questo potrà permettere una serie infinita di interrogazioni. Ma già gli autori, nella loro presentazione, hanno mostrato alcuni esempi più generali: per citarne uno, tra i papi esaminati è Pio XII quello che ha scritto più encicliche, 41; Giovanni Paolo II è invece a quota 13; ma, pur con circa un terzo delle encicliche, l’attuale Pontefice ha utilizzato in totale circa il 50% in più delle parole rispetto a papa Pacelli (324.932 contro 213.534).


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